A Biasca s’insedierà un’azienda alimentare attiva nella nutriceutica con 50 impieghi, e altri 30 arrivano da Bodio. Wolfisberg compra l’ex Tensol di Quinto
La Zona industriale d’interesse cantonale (Ziic) di Biasca si appresta ad affrontare il 2020 con ottimismo. I contatti con un’azienda attiva nel settore alimentare, da noi anticipati prima dell’estate, sono infatti proseguiti ed è ora attesa la concretizzazione dell’insediamento in un capannone dismesso. Come spiega alla ‘Regione’ il manager d’area Stefano Melera, il nome dell’azienda rimane ancora segreto, ma si tratta di una ditta attiva nella nutriceutica, che produce cioè alimenti con proprietà positive per la salute. Una volta che funzionerà a pieno regime, prosegue Melera, si stima che vi lavoreranno circa 50 dipendenti. Un’ottima notizia dunque per l’economia locale, in particolare calcolando che ad essi si aggiungerà la trentina di lavoratori attivi presso la Mediluc. La ditta che produce protesi, basata finora a Bodio-Giornico, ha avviato in settembre la realizzazione dei nuovi spazi in cui traslocare, situati dove un tempo era presente il prototipo dell’Airlight Energy: nel capannone prefabbricato l’attività dovrebbe essere a pieno regime entro giugno 2020.
Rimanendo in Riviera, buone notizie giungono anche dalla Ennio Ferrari Sa di Lodrino che un anno fa aveva tagliato una ventina di posti di lavoro, non aveva rinnovato contratti a termine per un’altra trentina e chiesto il lavoro a orario ridotto per ulteriori 10. «Si è trattato probabilmente di una fase di transizione – sottolinea il direttore Emilio Cristina –. Quest’anno siamo stati in grado di riassumere buona parte della ventina di operai che avevamo licenziato e non dovrebbe essere necessario ricorrere all’orario ridotto».
Tornando alla zona industriale di Biasca, poco più a nord vi sono per il momento stati solo contatti informali per l’arrivo di nuove aziende nell’ex area della Monteforno, a Bodio-Giornico. «Collaborerò con delle proposte alla rivalorizzazone del comparto», sottolinea l’area manager attivo da aprile 2018 in seno all’Ente regionale sviluppo Bellinzonese e Valli. Se fin da subito il suo mandato prevedeva di focalizzarsi dapprima sul Polo di sviluppo economico (Pse) di Biasca e, in un secondo momento, di trasferire le competenze acquisite anche nei confronti delle altre zone industriali della regione (come Lodrino, Quinto-Piotta e Arbedo-Castione), ora la priorità oltre che a Biasca è data anche all’area ex Monteforno che si era candidata a ospitare le Officine Ffs destinate invece a insediarsi a Castione. L’impegno del Cantone nei confronti della valorizzazione di questo comparto – mettendo a disposizione il manager d’area – è stato ufficializzato lunedì in occasione di un incontro tra il gruppo di lavoro e il direttore della Divisione dell’economia Stefano Rizzi.
Novità si registrano anche nella zona industriale e artigianale di Piotta il cui sviluppo non è mai decollato sebbene il comparto sia vicino allo svincolo autostradale, attrezzato con sottostrutture e collegato alla ferrovia con un binario. Ebbene, recentemente i 30’000 metri quadrati di capannoni in cui per decenni fu attiva la gloriosa Tensol – fabbrica metalmeccanica che dopo vari passaggi societari è da tempo attiva con successo a Giornico e che insieme alle Officine di Piotta Sa negli anni d’oro del ’900 impiegava circa 200 lavoratori – sono stati acquistati dalla famiglia Wolfisberg titolare della ditta di soccorso stradale Wolfi Sa di Airolo con filiali a Castione e Bironico. «Stiamo valutando – ci spiega Oscar Wolfisberg – quali possibili contenuti dare agli spazi che dopo 20 anni d’inattività torneranno operativi. Una parte potremmo occuparla noi e l’altra affittarla, oppure darla tutta in affitto. Vediamo». Vi aveva posato gli occhi anche la cordata d’investitori kazaki pronta a recuperare il vicino ex sanatorio per insediarvi un’accademia scolastica e sportiva d’élite. Cordata che non ha esercitato il diritto di compera dell’area ex Tensol dove avrebbe potuto realizzare una struttura polisportiva: «Ma se la ritengono ancora interessante, siamo aperti al dialogo», conclude Oscar Wolfisberg.