Bellinzonese

Calla neve a pagamento per i privati? Non a Bellinzona

Arbedo-Castione ha introdotto la possibilità dallo scorso inverno: solo cinque però le richieste. E un abitante critica il Municipio

Ti-Press
8 ottobre 2019
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Alzi la mano chi ha gioito dovendo provvedere personalmente, con tanto di pala e/o fresa neve privata, a sgomberare il proprio posteggio, piazzale o viale d’accesso. Fra le possibili alternative, la più gettonata è quella di affidarsi a una ditta o azienda con sede nelle vicinanze dotata di automezzi adeguati. In talune località ticinesi il servizio su sedimi privati viene organizzato a pagamento dai Comuni. A Mendrisio questo avviene da tre anni, mentre nella nostra regione Arbedo-Castione ha introdotto la possibilità lo scorso inverno registrando però solo cinque adesioni. Tutto ciò non sembra per ora interessare la nuova Bellinzona «che subito dopo l’aggregazione ha dovuto reimpostare l’apparato dello sgombero neve ereditato dai 13 ex Comuni», ricorda il municipale Christian Paglia, capodicastero Opere pubbliche e Ambiente. Dalla sua nascita a oggi la Turrita aggregata «non ha registrato in via ufficiale richieste di privati riguardo alla possibilità di far capo al servizio comunale». Qualcuno sorriderà nel ricordare la figuraccia rimediata dopo la famigerata nevicata dell’11 dicembre 2017, quando 30 centimetri di neve e temperature rigide, sommate all’impreparazione del preposto settore cittadino otto mesi dopo l’aggregazione, bloccarono per alcuni giorni carreggiate e marciapiedi. «Quell’episodio – ricorda Paglia – ci ha indotti a rivedere nuovamente l’organizzazione di uomini e mezzi. Lo scorso inverno, sebbene avaro di neve, le cose sono andate decisamente meglio; e altre migliorie sono poi state implementate».

‘Concorrenza forse inopportuna’

A Bellinzona lo sgombero delle strade viene affidato a ditte private, mentre uomini e mezzi comunali spargono il sale e puliscono i marciapiedi; il loro impiego nello sgombero avviene soltanto come supporto in situazioni puntuali. «In un contesto nel quale le condizioni meteorologiche possono richiedere impieghi di risorse improvvisi e sensibilmente superiori rispetto a quanto sembra logico prevedere – rileva Paglia – è oggi difficilmente immaginabile proporre un servizio comunale a pagamento a favore dei privati, non da ultimo considerata l’ampiezza del territorio». Qualora in futuro dovesse presentarsi un numero significativo di richieste, «bisognerebbe forse avviare una riflessione. Tuttavia, a titolo personale, mi chiedo se sia auspicabile per un ente pubblico mettersi in concorrenza con i privati in un settore come questo». Allo stato attuale, chiediamo, potrebbe essere di utilità alla popolazione pubblicare sul portale della Città un elenco di ditte e aziende alle quali i privati possono rivolgersi direttamente? «Potrebbe, ma solo col consenso delle ditte e aziende. Le quali dal canto loro potrebbero non essere disposte a servire nuovi clienti, proprio perché la priorità dev’essere garantita allo sgombero delle strade per il quale hanno ottenuto un mandato retribuito dall’ente pubblico».

Vertenza giudiziaria ad Arbedo

In una lettera inviata alla ‘Regione’ un abitante di Arbedo-Castione reclama perché il Municipio “ha deciso che le strade private devono essere pulite dai proprietari. E così gireranno più veicoli di prima, peggiorando l’inquinamento”. «Il precedente servizio offerto gratuitamente – annota il segretario comunale Giuseppe Allegri – talvolta si scontrava con la necessità di pianificare il lavoro in situazioni non facili e con precise priorità, quale anzitutto garantire lo sgombero delle strade pubbliche, specie quelle percorse dai bus. Ora invece è tutto più chiaro e il cittadino può orientarsi attraverso il nostro sito o rivolgendosi alla cancelleria. L’apposito formulario, da riconsegnare compilato e firmato entro metà novembre, indica tariffe e regole». L’abitante nella lettera lamenta anche il fatto che tre anni fa il Comune lo avrebbe invitato, lui e sette confinanti, a sistemare la strada d’accesso, pena il rifiuto di pulirla gratuitamente: “L’abbiamo aggiustata... e ora dobbiamo accollarci la spesa della pulizia”, come peraltro tutti gli altri abitanti. Tutto ciò è sfociato in un ricorso del privato al Consiglio di Stato.