Alcuni uffici verranno trasferiti all’ex ospedale di S. Biagio, nello spazio libero verrà realizzato un bar e una sala conferenze da cinquanta posti
Visitare una mostra e poi sedersi a un tavolo, all’ombra delle piante, per gustarsi una bibita con vista sul verde parco di Villa dei Cedri. Il Café du parc al museo sarà realtà e oltre ad arricchire l’offerta della struttura sarà anche un modo per far vivere l’area verde esterna. Il progetto di massima per il piccolo bar è già stato elaborato da un architetto e ora mancano alcuni importanti passi. In primo luogo devono essere liberati gli spazi dove vedrà la luce l’esercizio pubblico. Si tratta del pianterreno della dépendance, situata accanto allo stabile principale, dove ora si trovano degli uffici del museo. Questi dovrebbero traslocare in autunno nell’ex ospedale di San Biagio che la Città si appresta a comprare. Nei prossimi mesi infatti si dovrebbero concludere le trattative con Armasuisse (Ufficio federale dell’armamento, responsabile anche degli immobili dell’Esercito) per la cessione dell’edificio protetto di Ravecchia alla Città. Dopodiché saranno necessari alcuni lavori di ristrutturazione e per la seconda metà del prossimo anno il bar dovrebbe essere operativo. «Il Municipio è fermamente intenzionato a realizzare il Café du parc», afferma Roberto Malacrida, capodicastero Educazione e cultura. «Finora però abbiamo dovuto pazientare perché dovevamo individuare un’alternativa per gli uffici che si trovano in quegli spazi. Ma con il trasferimento all’ex ospedale si libereranno il piano terra e il primo piano dello stabile». Il bar avrà dei tavoli anche all’esterno dell’edificio, riferisce il municipale, e proprio per questo dovrà inserirsi in modo armonioso nel contesto dell’adiacente parco. Sarà aperto durante il giorno e, per il periodo estivo, l’idea è di estendere l’apertura anche in orario aperitivo.
Se, come detto, al piano terra verrà realizzato il Café du parc, al primo piano è invece prevista una sala conferenze con una cinquantina di posti. «C’è molta richiesta di spazi per riunioni o seminari», evidenzia Malacrida. Un paio di anni fa, il Municipio ha assunto Patrick Cotting, professore universitario con esperienza nella valorizzazione di monumenti Unesco; l’esperto ha fornito indicazioni anche riguardo a Villa dei Cedri e ha evidenziato che incontri e seminari – che potrebbero interessare pure aziende di oltre Gottardo – potranno essere una buona occasione per far vivere il comparto del museo. E chissà che con gli anni, anche grazie a un accresciuto numero di frequentazione degli spazi, il Café possa diventare anche una sorta di piccolo ristorante... Villa dei Cedri è insomma sotto la lente del Municipio che studia come accrescerne il pregio. L’attenzione è però posta su tutto il comparto, di cui il museo è il nucleo, ma vi è anche il parco, per il quale il Dicastero opere pubbliche e ambiente sta elaborando interventi di miglioria per l’impianto di drenaggio dell’acqua e valutando come rivitalizzarlo dal punto di visto biologico, realizzando anche un percorso didattico.
Nel complesso del museo, vicino all’entrata, c’è anche un edificio che una volta era la casa del custode. L’inquilino attuale lascerà l’abitazione tra un anno e lo stabile sarà a disposizione per nuovi progetti. Uno studio di massima di un architetto prevede di abbattere l’edificio per realizzarvi un nuovo stabile adatto ad ospitare un museo di arte contemporanea, le cui esposizioni non possono essere realizzate a Villa dei Cedri che è costituita da piccole sale che non si adattano a mostre che prevedono invece spazi molto ampi. La nuova costruzione dovrebbe quindi prevedere una superficie grande e aperta, dove poter allestire installazioni artistiche. Altra ipotesi è di lasciare l’edificio com’è e realizzare al suo interno spazi da dedicare all’arte per bambini.