Una mozione interpartitica a Serravalle, Acquarossa e Blenio ha dato il via all’iter per un nuovo servizio finora non presente
La richiesta c’è. Lo provano i dati raccolti in occasione di un sondaggio promosso nei tre Comuni della Valle di Blenio. E ora la nascita di un asilo nido si fa sempre più concreta. Come spiega da noi contattata Giuliana Colombini, coordinatrice della Commissione intercomunale nata a seguito di una mozione che chiede di andare in questa direzione, si stanno muovendo i passi necessari per riuscire a fornire questo nuovo servizio alla popolazione di tutta la valle. Attualmente in questa regione sono presenti le offerte di attività per famiglie delle associazioni L’Apis e Ul Süril alle quali la nuova proposta vuole essere complementare. Manca infatti un vero e proprio asilo nido che permetta a genitori che lavorano e che non dispongono di aiuti da parte di parenti o amici di lasciare i figli nei giorni settimanali sull’arco di tutto l’anno (fatta eccezione per due settimane a Natale e tre d’estate). Alla luce del sondaggio, all’unanimità la commissione ha approvato la proposta di introdurre questo servizio e toccherà ora ai Consigli comunali di Serravalle, Acquarossa e Blenio esprimersi a tal riguardo durante le sedute autunnali. La gestione ipotizzata è quella di un’associazione privata da fondare a tale scopo che, iter politico permettendo, potrebbe far partire l’asilo nido a settembre 2020. È stata nel frattempo individuata la possibile ubicazione, un’abitazione privata da prendere in affitto (e nella quale effettuare alcuni interventi) situata nei pressi della stazione delle Autolinee bleniesi ad Acquarossa, in una posizione centrale nella valle e vicina a numerosi servizi. La formula prevista – per rendere cauto l’avvio dell’operazione – sarà verosimilmente quella di un “micro nido”, che permetterà di iniziare con un piccolo gruppo di bambini di età mista e 2,5 o 3 unità lavorative. Al sondaggio, inviato su tutto il territorio della valle in 2’125 copie, ha partecipato circa un quinto degli interpellati, per la maggior parte donne (gli uomini sono stati il 42%). In media il 60,8% ritiene che si tratti di un servizio opportuno di cui usufruirebbe (il dato più elevato è quello di Blenio con il 67,7% di risposte positive). Dai dati raccolti vi sarebbero già sufficienti iscrizioni per aprire il nido tra un anno. Poco interesse per il servizio è invece stato espresso da parte di dipendenti che lavorano in valle ma non vi sono domiciliati.
Accanto alla mozione per l’asilo nido, nei tre Comuni bleniesi ne era stata presentata una, anche lei interpartitica, per la creazione di un servizio sociale di valle che possa aiutare fin dai primi momenti di difficoltà giovani, famiglie, anziani, disoccupati, persone con problemi di salute ecc. Sul tema si sono chinate tre commissioni create ad hoc e poi unite in un’unica commissione intercomunale, la quale ha proposto l’introduzione di una figura di assistente sociale impiegata all’80% itinerante nei tre comuni della valle ed eventualmente disponibile anche a domicilio. Il rapporto commissionale di maggioranza è stato firmato da tutti i commissari tranne un’eccezione del Comune di Blenio, autore di un rapporto di minoranza. I rapporti, assieme al preavviso che i tre Municipi dovranno ora stilare, finiranno sui banchi del Consiglio comunale verosimilmente assieme al tema dell’asilo nido il prossimo autunno. «L’intento – sottolinea la coordinatrice della commissione intercomunale Giuliana Colombini – è anche quello di fare prevenzione, per esempio nei casi in cui grazie a un tempestivo aiuto sociale si riesce a evitare una segnalazione all’Autorità regionale di protezione».