Bellinzona, il gerente contro Polcom e autorità. Il vicesindaco Bersani: 'Piace anche a me far baldoria, ma le regole vanno rispettate e fatte rispettare'
“Capite perché è inutile andare avanti in una città senza un briciolo di flessibilità per chi vuol fare solo del bene... No Way!!”. E un’aggiunta: “#peroilreggaetonfinoalle02inpiscinavabene!!” seguito dal dito medio alzato ripetuto sei volte, dalla faccina verde infuriata e dalla foto del rapporto di contravvenzione inviatogli dalla Polizia comunale. Sfogo firmato su Facebook da Gionny Morris, ovvero Gianni Morici, gerente del bar Peter Pan di Bellinzona che a fine 2019 – come preannunciato già due anni or sono – dopo 27 anni chiuderà il proprio locale per far spazio a un’altra attività commerciale (si parlava allora di una banca). Così hanno voluto i proprietari.
Indipendentemente dai motivi che lo obbligano a cessare l'attività, a Morici non va giù l'atteggiamento della Polizia comunale (l'ennesimo episodio) a seguito della situazione riscontrata la sera del 29 giugno quando verso le 23.30 (lui sostiene che fossero le 23.15) gli agenti si sono presentati nel locale in risposta a una “segnalazione inerente il disturbo della quiete pubblica”. Nel rapporto si spiega che Morici ha provveduto a chiudere la porta d’accesso e ad abbassare il volume della musica, nel rispetto dell'Ordinanza comunale sulla repressione dei rumori molesti e inutili secondo cui “dopo le 23 i suoni (ndr: riprodotti da apparecchi di amplificazione) devono essere ridotti in modo tale da non essere percepiti da terzi”.
Intanto avanza la ‘macchina’ della multa, l’ennesima per un esercizio pubblico – situato accanto alla rotonda del Portone – che nell’ultimo quarto di secolo ha fatto la storia della musica dal vivo nella Turrita. Su Facebook l’appoggio allo sfogo di Morici è corale: chi se la prende con la Polcom perché avrebbe forse potuto richiamare al rispetto delle regole senza però multare e fare cassetta, chi con quelli che segnalano il disturbo della quiete a ogni piè sospinto, chi con l’autorità politica rea di non ascoltare le esigenze di una parte della popolazione, chi con la società civile perché “la gente ormai oggi pensa solo a lamentarsi, la vita della città è diventata come la vita all’alpe e non esiste più vita sociale o i luoghi dove sai che se ci vai incontrerai qualcuno che conosci”. Chi cita positivamente Lugano, dove sembra esserci più tolleranza, e chi invece sostiene che il problema sia uguale in tutto il Ticino.
Morici si chiede poi se lui non abbia forse sbagliato partito politico (orbita nella Lega, per la quale è stato candidato al Gran Consiglio durante le ultime elezioni cantonali). Giriamo la questione (della multa, non del partito) al vicesindaco Andrea Bersani (Plr), capodicastero Sicurezza e servizi industriali. Davvero non è immaginabile un po' più di elasticità da parte degli agenti? «Purtroppo, o per fortuna, sono state elaborate e applicate delle regole che vanno rispettate e in caso di violazione fatte rispettare». Nel caso specifico, come in altri, «vi sono interessi contrapposti. Personalmente mi piace partecipare a eventi di vario tipo e talvolta fare le ore piccole. Anche qualora le manifestazioni fossero organizzate vicino a casa, ci andrei con piacere; altri invece desiderano vedere rispettata la quiete e non tollerano sforamenti d’orario. E come detto, se ci sono delle regole è anche giusto che l’autorità le faccia rispettare». Lo sfogo di Morici è anche un appello, non crede? «Indubbiamente la questione è anche politica, perché è la politica a stabilire le regole. Chi ha idee che richiedessero la modifica di regolamenti o leggi, è alla politica che deve rivolgersi. E alla politica compete poi il compito di valutare, discutere e se fosse il caso avallare e applicare». Ma «finché certe regole sono in vigore, ripeto, vanno fatte rispettare».
L’ultimo esempio giunge dai Campionati svizzeri juniori di tennis in corso a Bellinzona, Giubiasco e Locarno. Complice il provvisorio spostamento della cassa del bagno pubblico cittadino vicino al centro tennistico, il grande parcheggio in questi giorni è spesso saturo e c’è chi ha pensato bene di posteggiare nella vicina area riservata ai camper ricavata sotto il viadotto di via Lepori: «Sono arrivate reclamazioni dai toni accesi – rileva Andrea Bersani – ma anche in questo caso bisogna ricordare agli automobilisti, chiunque essi siano, tennisti o non tennisti, che le regole vanno rispettate. E che peraltro poco lontano non mancano le alternative per posteggiare regolarmente».