Bellinzonese

Il Peter Pan, quella multa e lo sfogo: 'Città inflessibile'

Bellinzona, il gerente contro Polcom e autorità. Il vicesindaco Bersani: 'Piace anche a me far baldoria, ma le regole vanno rispettate e fatte rispettare'

Gianni Morici (Ti-Press)
9 luglio 2019
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“Capite perché è inutile andare avanti in una città senza un briciolo di flessibilità per chi vuol fare solo del bene... No Way!!”. E un’aggiunta: “#peroilreggaetonfinoalle02inpiscinavabene!!” seguito dal dito medio alzato ripetuto sei volte, dalla faccina verde infuriata e dalla foto del rapporto di contravvenzione inviatogli dalla Polizia comunale. Sfogo firmato su Facebook da Gionny Morris, ovvero Gianni Morici, gerente del bar Peter Pan di Bellinzona che a fine 2019 – come preannunciato già due anni or sono – dopo 27 anni chiuderà il proprio locale per far spazio a un’altra attività commerciale (si parlava allora di una banca). Così hanno voluto i proprietari.

Indipendentemente dai motivi che lo obbligano a cessare l'attività, a Morici non va giù l'atteggiamento della Polizia comunale (l'ennesimo episodio) a seguito della situazione riscontrata la sera del 29 giugno quando verso le 23.30 (lui sostiene che fossero le 23.15) gli agenti si sono presentati nel locale in risposta a una “segnalazione inerente il disturbo della quiete pubblica”. Nel rapporto si spiega che Morici ha provveduto a chiudere la porta d’accesso e ad abbassare il volume della musica, nel rispetto dell'Ordinanza comunale sulla repressione dei rumori molesti e inutili secondo cui “dopo le 23 i suoni (ndr: riprodotti da apparecchi di amplificazione) devono essere ridotti in modo tale da non essere percepiti da terzi”.

Intanto avanza la ‘macchina’ della multa, l’ennesima per un esercizio pubblico – situato accanto alla rotonda del Portone – che nell’ultimo quarto di secolo ha fatto la storia della musica dal vivo nella Turrita. Su Facebook l’appoggio allo sfogo di Morici è corale: chi se la prende con la Polcom perché avrebbe forse potuto richiamare al rispetto delle regole senza però multare e fare cassetta, chi con quelli che segnalano il disturbo della quiete a ogni piè sospinto, chi con l’autorità politica rea di non ascoltare le esigenze di una parte della popolazione, chi con la società civile perché “la gente ormai oggi pensa solo a lamentarsi, la vita della città è diventata come la vita all’alpe e non esiste più vita sociale o i luoghi dove sai che se ci vai incontrerai qualcuno che conosci”. Chi cita positivamente Lugano, dove sembra esserci più tolleranza, e chi invece sostiene che il problema sia uguale in tutto il Ticino.

'Chi vuole cambiare le regole, segua la strada giusta'

Morici si chiede poi se lui non abbia forse sbagliato partito politico (orbita nella Lega, per la quale è stato candidato al Gran Consiglio durante le ultime elezioni cantonali). Giriamo la questione (della multa, non del partito) al vicesindaco Andrea Bersani (Plr), capodicastero Sicurezza e servizi industriali. Davvero non è immaginabile un po' più di elasticità da parte degli agenti? «Purtroppo, o per fortuna, sono state elaborate e applicate delle regole che vanno rispettate e in caso di violazione fatte rispettare». Nel caso specifico, come in altri, «vi sono interessi contrapposti. Personalmente mi piace partecipare a eventi di vario tipo e talvolta fare le ore piccole. Anche qualora le manifestazioni fossero organizzate vicino a casa, ci andrei con piacere; altri invece desiderano vedere rispettata la quiete e non tollerano sforamenti d’orario. E come detto, se ci sono delle regole è anche giusto che l’autorità le faccia rispettare». Lo sfogo di Morici è anche un appello, non crede? «Indubbiamente la questione è anche politica, perché è la politica a stabilire le regole. Chi ha idee che richiedessero la modifica di regolamenti o leggi, è alla politica che deve rivolgersi. E alla politica compete poi il compito di valutare, discutere e se fosse il caso avallare e applicare». Ma «finché certe regole sono in vigore, ripeto, vanno fatte rispettare».

Area camper occupata abusivamente

L’ultimo esempio giunge dai Campionati svizzeri juniori di tennis in corso a Bellinzona, Giubiasco e Locarno. Complice il provvisorio spostamento della cassa del bagno pubblico cittadino vicino al centro tennistico, il grande parcheggio in questi giorni è spesso saturo e c’è chi ha pensato bene di posteggiare nella vicina area riservata ai camper ricavata sotto il viadotto di via Lepori: «Sono arrivate reclamazioni dai toni accesi – rileva Andrea Bersani – ma anche in questo caso bisogna ricordare agli automobilisti, chiunque essi siano, tennisti o non tennisti, che le regole vanno rispettate. E che peraltro poco lontano non mancano le alternative per posteggiare regolarmente».