Bellinzonese

Asilo nel bunker di Castione, ecco l'alternativa di Amica

L'Associazione per il miglioramento ambientale critica l'intenzione delle autorità comunali e propone di ristrutturare le vecchie scuole elementari in via Campagnora

3 luglio 2019
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Non piace all'Associazione Amica l'intenzione delle autorità comunali di Arbedo-Castione di adattare –sebbene in maniera provvisoria in attesa della realizzazione del nuovo comparto scolastico –il bunker situato nel piano interrato delle scuole comunali di via Carrale di Bergamo al fine di ospitare 40 bambini della scuola dell'infanzia di Castione. A tal fine il legislativo ha recentemente approvato un credito di 725mila franchi. 

Dopo aver visionato il progetto, l'Associazione per il miglioramento ambientale di Castione premette che non ha “riscontrato elementi tecnici che potrebbero supportare un'opposizione”, cosciente del fatto che “mancano spazi didattici in ragione all’aumento della popolazione”. Detto ciò, nel comunicato diramato Amica definisce la situazione “il risultato di una pianificazione carente e poco lungimirante. Il tutto – si legge ancora nella nota – nasce dal progetto comparto scuole, avversato da 169 cittadini della zona, che hanno indotto l’autorità cantonale a rivedere tutta la progettazione senza una scadenza certa”.  

Amica ha così proposto una soluzione: sfruttare le vecchie scuole elementari in via Campagnora “che presentano i requisiti adatti (numero aule, spazi luminosi e non interrati, superficie esterna per attività motoria) sfruttabili anche per il futuro. Probabilmente la cifra necessaria alla ristrutturazione di un vecchio edificio – di proprietà comunale – non sarebbe insopportabile per il suo carattere definitivo”. L'Associazione chiede quindi di riesaminare la situazione considerando la proposta formulata. 

Tra gli effetti negativi del progetto promosso dalle autorità comunali (le cui intenzioni sono state confermate dal direttore del Dipartimento della sanità e della socialità Raffaele De Rosa), Amica espone il fatto di “rinchiudere gli allievi nei sotterranei”, evidenziando che “bambini e docenti dovranno convivere con locali illuminati per lunghi periodi da luce artificiale (condizione poco favorevole per uno sviluppo psico-fisico sano) e con una mancata vista diretta sull’esterno con spazi verdi. Sia i bambini che i docenti – continua la nota – saranno sottoposti per molto tempo a condizioni sanitarie poco confacenti per un’attività salubre”. L'associazione segnala inoltre “che gli spazi occupati dall’asilo non saranno a disposizioni per attività speciali (tecnico / manuali) per gli allievi delle scuole elementari: quindi l’emergenza raddoppia”. 

Altro punto contestato la durata della misura. “Anche se il progetto è provvisorio, un bambino fa tutto l’iter nei sotterranei. Se l’uso di questi locali fosse limitato a pochi mesi, non sussisterebbero controindicazioni”. Ma, scrive Amica, “questa emergenza potrebbe durare diversi anni (da 3 a 6?)”. “La situazione di necessità rischia di allungarsi anche perché il nuovo progetto Comparto Scuole prevede quattro aule per la scuola dell'infanzia”. “Probabilmente – aggiunge l'Associazione – già questa scelta non è proporzionata al numero dei nuovi appartamenti disponibili in paese con potenziali nuovi arrivi di bambini, perché anche il vecchio asilo sarà chiuso”.