Il prossimo anno scolastico alcuni allievi della Morobbia andranno alla scuola dell’infanzia Palasio di Giubiasco. A Pianezzo non c'è infatti più posto
Cinque bambini residenti in Valle Morobbia che inizieranno a frequentare la scuola dell’infanzia il prossimo settembre non potranno andare a lezione al Policentro di Pianezzo ma dovranno recarsi alla sede del Palasio, a Giubiasco. Il motivo? La carenza di spazio nella nuovissima struttura di Pianezzo, aperta all’inizio dell’attuale anno scolastico e prossima all’inaugurazione (prevista sabato 1° giugno). La questione viene sollevata dall’Associazione del quartiere di Pianezzo, che intende chiedere lumi al Municipio di Bellinzona sull’assegnazione dei posti e si dice rammaricata per il fatto che non tutti i bambini della valle possano usufruire del Policentro, opera promossa dall’allora Comune di Pianezzo e realizzata dopo aver superato l’ostacolo del referendum popolare. Interpellato dalla ‘Regione’, il capodicastero Educazione e cultura Roberto Malacrida conferma che è stata presa tale decisione a causa del fatto che il numero di allievi morobbiotti iscritti superava il massimo dei 20 consentiti nell’unica sezione presente a Pianezzo. «Non essendoci il posto per tutti è stato fatto un piano delle priorità», sottolinea. In particolare, il direttore di zona Alessandro Zanetti spiega che la decisione di mandare al Palasio questi cinque allievi è stata presa sulla base di quattro criteri. «Abbiamo dato priorità a frequentare la sezione di Pianezzo a chi lo faceva già quest’anno e a chi è iscritto a uno dei due anni obbligatori (su tre). Inoltre non abbiamo assegnato due sedi diverse a fratelli o sorelle e abbiamo abbinato alla sede Palasio chi si trova territorialmente più vicino a Giubiasco, garantendo il trasporto mattina e sera», sottolinea Zanetti. I genitori toccati da questo provvedimento sono già stati contattati dalla direzione delle scuole.
Sulla possibilità di far passare da una a due le sezioni di scuola dell’infanzia al Policentro, il capodicastero Opere pubbliche e ambiente Christian Paglia spiega che valutazioni sono ancora in corso assieme al Dicastero educazione, anche in considerazione della possibilità di far frequentare l’asilo a Pianezzo a chi abita in collina nella frazione di Lôro. «Stiamo verificando il bisogno di spazi a medio termine», dice. Oltre al numero di allievi, il Policentro presenta anche problemi di costo. Christian Paglia conferma quanto da noi anticipato lo scorso gennaio, ovvero il superamento del preventivo di circa il 15% (il totale sfiora i 7 milioni) rendendo così necessario un messaggio suppletorio in fase di preparazione.
Tirando le somme dopo le iscrizioni per l’anno 2019/2020 – che scadevano a fine aprile – emerge che il numero delle sezioni di scuola dell’infanzia nella nuova Bellinzona rimarrà invariato; cambia però la distribuzione sul territorio a causa di alcuni spostamenti interni dai quartieri sud verso nord. È quanto spiega alla ‘Regione’ il responsabile del Servizio amministrativo delle scuole Simone Pedrioli. «Non dobbiamo più basarci sui vecchi confini comunali ma ragionare in base alle sei zone in cui sono state divise le scuole», sottolinea Pedrioli. Oltre al caso del Policentro citato, vale lo stesso per Monte Carasso dove, in base alle attuali iscrizioni, a settembre le quattro sezioni saranno piene. «Nel caso in cui ci fossero nuovi arrivi e ulteriori iscrizioni bisognerà indirizzare alcuni allievi nella sede di Sementina», spiega Pedrioli. Sia Sementina che Gudo perdono infatti entrambi una sezione. Passa invece da una a due la sede di Gorduno, che riesce a far fronte all’aumento di iscritti grazie al prefabbricato presente. Per compensare la carenza di spazi nella zona nord della città sono inoltre previste 6 aule modulabili in zona Molinazzo (la progettazione è in corso). Tanti iscritti anche alla sede giubiaschese Tiglio. Il numero è ancora da definire ma alcuni verranno verosimilmente indirizzati al Palasio.