Si trattava di uno sci escursionista, probabilmente non ticinese. La Rega ha rinvenuto il corpo lungo un nevaio, in una zona particolarmente ripida
Non è ancora stata ufficialmente identificata la persona che ha perso la vita sabato poco prima di mezzogiorno mentre stava effettuando un'escursione in Valle Bedretto. Dalle informazioni finora emerse appare chiaro che si trattava di uno sci escursionista che stava effettuando l'uscita da solo. Con sé non aveva documenti ma, stando a quanto da noi appreso, non si trattarebbe di un ticinese.
Il corpo senza vita della vittima, spiega alla 'Regione' la portavoce della Rega Federica Mauri, è stato recuperato a 2'850 metri di quota, poco distante dal confine con il canton Vallese. Avendo il protagonista della caduta mortale appena iniziato la discesa dalla sommità del Pizzo Rotondo (situata a 3'192 metri di altitudine), si presume che sia precipitato per un paio di centinaia di metri lungo un nevaio ghiacciato. Sulla causa dell'infortunio è stata aperta un'inchiesta; una delle ipotesi più plausibili sembrerebbe essere la caduta accidentale.
Essendo la zona particolarmente impervia e ripida, per il recupero della salma l'equipaggio della Rega partito dalla base di Magadino ha dovuto impiegare un argano attraverso il quale sono stati calati il medico (che non ha potuto far altro che constatare il decesso dell'uomo) e un alpinista della colonna di soccorso del Club alpino svizzero (Cas). Federica Mauri spiega inoltre che durante l'intervento l'equipaggio ha anche verificato la presenza di altre persone che potenzialmente si trovavano assieme all'uomo prima della caduta, giungendo poi alla conclusione che si stesse muovendo in solitaria. Successivamente l'elicottero ha trasportato la vittima al centro manutenzione di Airolo per i primi rilievi del caso.
Testimoni dell'infortunio mortale, ricordiamo, alcuni escursonisti che stavano affrontando l'ascesa in montagna. Uno di essi ha prontamente chiamato la Rega dando l'allarme. Stando a informazioni da noi raccolte, la zona è piuttosto ben frequentata da chi pratica pelli di foca, anche se per raggiungere la sommità del pizzo è necessario togliere gli sci e proseguire tramite l'impiego di ramponi e piccozza.
Bocche cucite sull'accaduto da parte della Polizia cantonale da noi contattata, che rimanda unicamente al comunicato diffuso sabato. Quanto successo riporta alla mente la morte di due alpinisti (un 60enne di Balerna e un 55enne di Olgiate Comasco) lo scorso 9 settembre, precipitati in quel caso in cordata mentre stavano affrontando una salita del Poncione di Cassina Baggio, cima situata poco più a sud del Pizzo Rotondo.