Bellinzonese

La tassa di soggiorno così non va: lanciata una petizione

Criticato il concetto del ‘forfait letto’. Alcuni proprietari di case secondarie nell’Alto Ticino chiedono la modifica della Legge cantonale sul turismo

Ti-Press
4 aprile 2019
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Non fa l’unanimità il giro di vite avviato nel 2018 dall’Organizzazione turistica regionale Bellinzonese e Alto Ticino (Otr-Bat) con l’obiettivo di aggiornare i dati delle residenze secondarie e procedere col prelievo a tappeto della tassa di soggiorno, nota anche come ‘forfait letti’, previsto dalla Legge cantonale sul turismo (LTur) in vigore dal 2014. Per legge infatti le quattro Otr ticinesi sono tenute ad aggiornare con regolarità i dati e a procedere con l’incasso annuale. Risorse ritenute fondamentali dalle Otr poiché destinate a finanziare infrastrutture turistiche, assistenza al turista, informazione e animazione. Quando l’Otr-Bat con l’arrivo del nuovo direttore ha ripreso il filo del discorso dopo che nei primi tre anni e mezzo di attività nulla era stato fatto, sono emerse nel Bellinzonese, Riviera, Leventina e Val di Blenio anomalie e mancati incassi ereditati dagli ex enti turistici. L’aggiornamento, basato sull’autocertificazione del numero di letti presenti in ciascuna abitazione secondaria, mira a incassare nel comprensorio Otr-Bat 70 franchi per letto. Ciò che ha indispettito non pochi proprietari che per lungo tempo hanno ‘beneficiato’ dell’inadempienza di enti turistici e Otr.

Ora – ha appreso la ‘Regione’ – alcuni proprietari di rustici e case di vacanza presenti nell’Alto Ticino e domiciliati nel Sottoceneri hanno lanciato una petizione cantonale con cui chiedono la modifica della Legge sul turismo. Più fattori fanno loro storcere il naso. «Secondo il principio ‘pagare tutti per pagare meno’, chiediamo di eliminare il criterio del numero dei letti, di ridurre le spese complessive e di introdurre maggiore flessibilità», ci spiega Giorgio Zürcher a nome anche dei cofirmatari Alberto Finzi, Enzo Lupi e Pietro Rusconi.

Proposte delle alternative

Cinque i punti toccati. Col primo – si legge nella lettera aperta che sarà sottoposta al Dipartimento finanze ed economia, alle Otr e all’Agenzia turistica cantonale sotto forma di petizione – viene proposta l’abolizione del criterio di imposizione per letto sostituendolo con un’autocertificazione indicante il numero dei pernottamenti: “Se proprio non ci si fida e si desidera tassare la capacità ricettiva, anziché il numero di letti, si considerino il numero dei locali o la superficie utile lorda, o il valore locativo, tutte grandezze verificabili sulla base delle licenze edilizie o dei dati fiscali. Con ciò si ridurrebbe il numero degli evasori: pagare tutti per pagare meno!”.

Secondo punto, adeguare la LTur e la sua applicazione al principio di uguaglianza sancito dall’articolo 8 della Costituzione federale seguendo le indicazioni della giurisprudenza del Tribunale federale. E meglio “estendendo a tutte le residenze secondarie il principio del pagamento”. Così facendo – sostengono i promotori della petizione – si eliminerebbe la discriminante tra i proprietari che versano la tassa di soggiorno e quelli che con l’avvento delle aggregazioni sono stati esentati perché la loro residenza secondaria è passata da un Comune in precedenza indipendente a quello di domicilio. A proposito di questa incongruenza, “il Tribunale federale ha costretto il governo grigionese a modificare la Legge sul turismo”. Ancora una volta, quindi, “pagare tutti per pagare meno”.

‘Controlli privi di base legale’

Terzo punto, si chiede di abolire l’articolo 13 cpv 3 del Regolamento della LTur che permette a un responsabile Otr di effettuare controlli nelle case secondarie: “Si tratta di accertamenti non previsti nella LTur, ma inseriti nel Regolamento senza base legale”. Da qui l’invito a “evitare regole limitanti la libertà individuale”. Il quarto punto tocca la gestione del turismo e ne chiede l’alleggerimento “al fine di aumentare l’efficienza e ridurre i costi. Meno burocrazia per l’attività turistica e più trasparenza per i conti delle Otr”. Il quinto e ultimo punto chiede l’introduzione nella LTur della possibilità di deroghe per casi particolari, così da “evitare l’applicazione ottusa delle regole”. La petizione può essere richiesta rivolgendosi via e-mail agli indirizzi arch.finzi@bluewin.ch, lupi.vignetta@bluewin.ch, prusconi@bluewin.ch e giorgiozuercher@bluewin.ch.”. E va rispedita con l’aggiunta dei nominativi dei conoscenti, parenti e altri proprietari che la condividono. Ai proprietari viene infine chiesto di appoggiare, a titolo gratuito, eventuali ricorsi contro la tassazione dei forfait quando essa sarà intimata: “Un appoggio di un numero consistente di proprietari ha certamente un peso anche politico”.

Ogni anno le quattro Otr raccolgono in questo modo 10 milioni

Quanto frutta ogni anno alle quattro Otr ticinesi l’incasso dei ‘forfait letto’? A questa domanda deve rispondere il Consiglio di Stato affrontando l’iniziativa parlamentare presentata nel gennaio 2018 dal granconsigliere leghista Fabio Badasci. Il quale propone di eliminare il prelievo della tassa di soggiorno sostituendolo con una formula più blanda, e cioè: “I proprietari di appartamenti, di case di vacanza o di camper e bungalow che affittano il proprio alloggio per più di tre mesi consecutivi allo stesso locatario sono tenuti a pagare un importo annuo fisso compreso tra 15 e 100 franchi per posto letto, a seconda dell’accessibilità e dell’offerta turistica esistente dov’è ubicata la residenza”. Il capoverso 5 dell’articolo 21 della Legge sul turismo in vigore dal 2014 recita invece: “I proprietari di appartamenti o di case di vacanza, così come i membri delle loro famiglie, pagano una tassa di soggiorno nella forma di un importo annuale fisso. Questo importo è compreso tra 15 e 100 fr. per posto letto...” ecc. Al pagamento “sono pure tenuti gli ospiti nei campeggi o che hanno in usufrutto o che affittano appartamenti o case di vacanza, per un periodo pari o superiore a 3 mesi”. «Quando ho presentato la mozione – ricorda Badasci –, le Otr mi hanno rimproverato perché perderebbero buona parte di risorse che ritengono indispensabili. Attendo dunque dal governo le cifre ufficiali per decidere se ritirare l’iniziativa o mantenerla e proseguire con le valutazioni parlamentari». Stando a nostre informazioni, il ‘forfait letti’ frutta ogni anno alle Otr 10 milioni di franchi, pari a un terzo del totale incassato: 1,5 milioni nel Bellinzonese (che applica 70 franchi a letto), 4,5 nel Locarnese (cifra variabile a dipendenza da zone e altri fattori), 3,5 nel Luganese (100 franchi) e 0,5 milioni nel Mendrisiotto (90 franchi). La cifra per ogni letto viene fissata dai rispettivi Cda. Che fine fanno gli introiti? L’Otr-Bat li destina alla manutenzione dei sentieri, agli uffici informazioni per turisti e residenti (anche vendita biglietti eventi), alle manifestazioni (molte animano i villaggi di valle), alla ‘carta ospiti’ che include scontistiche in vari ambiti e alla messa in rete delle residenze che i proprietari desiderano affittare.