Malgrado la buona collaborazione con le Ferrovie nel cercare di compensare i terreni Sac, l'Uct impugna al Taf la decisione sulla riservazione d'area
Un ulteriore ricorso figurerà sulla lista di quelli pervenuti al Tribunale amministrativo federale (Taf) contro la decisione dell'Ufficio federale dei trasporti (Uft) di riservare l'area di Castione per scopi ferroviari, in vista della realizzazione della nuova officina. È quello dell'Unione contadini ticinesi (Uct), la cui direttiva ha deciso negli scorsi giorni all'unanimità di impugnare la decisione per motivi cautelativi. «Sebbene con le Ffs ci sia una buona collaborazione, vista la difficoltà a trovare terreni per il compenso degli 80mila metri quadrati Sac che verranno persi a Castione abbiamo deciso di intraprendere questo passo», spiega da noi contattato il segretario dell'Uct Sem Genini. Proprio come i Comuni della Bassa Leventina, anche l'Uct aveva rinunciato a lanciare il referendum contro lo stanziamento del credito di 100 milioni da parte del Cantone. Entrambi si oppongono però ora alla decisione di Berna, contro la quale è possibile inoltrare ricorso entro il 22 marzo. Nel frattempo sul tavolo del Taf sono giunti anche il ricorso dell’ingegnere Rudolf Marti – tramite il suo legale Franco Gianoni – proprietario di un vasto sedime che verrebbe in parte sacrificato per edificare le nuove Officine Ffs, quello della Commissione regionale dei trasporti Tre Valli e del Comune di Biasca.