Bellinzonese

'Giù le mani', iniziativa ricevibile stralciando l'ubicazione

La Gestione del Gran Consiglio invita il plenum a votare il testo eliminando due punti su sei e modificando il primo (sito Officine Ffs di Bellinzona)

Raffaele De Rosa, granconsigliere Ppd e relatore della Gestione (Ti-Press)
5 giugno 2018
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Primo, stralciare nel punto 1 l’ubicazione del polo tecnologico secondo cui si tratterebbe dell’attuale sito delle Officine Ffs, poiché “l’indicazione del luogo si scontra con la natura generale e astratta di una legge promovibile mediante iniziativa legislativa generica”.

Secondo, stralciare tutto il punto 2, ossia ‘Questa zona sarà inserita nel Piano direttore cantonale, assumendo di conseguenza il carattere di zona di interesse cantonale’, perché “non è possibile definire a priori in una legge – in assenza cioè del regolare iter pianificatorio previsto dalla legislazione federale e cantonale in materia – che la zona su cui dovrebbe sorgere il nuovo polo tecnologico venga d’ufficio inserita nel Pd”.

Terzo, stralciare tutto il punto 5 secondo cui ‘Le condizioni di lavoro del personale occupato nella società sono rette dal contratto di lavoro (Ccl) valido per il personale delle Ffs Cargo Sa’, poiché “il Tribunale federale stabilisce che l’esigenza dell’unità della materia vieta di riunire, nel medesimo oggetto sottoposto a scrutinio popolare, più proposte di natura o scopi diversi, che forzerebbero il cittadino ad approvarlo o a respingerlo globalmente, malgrado egli ne condivida solo una parte”.

A queste conclusioni è giunta stamattina la Commissione parlamentare della Gestione, il cui rapporto redatto da Raffaele De Rosa (Ppd) e sottoscritto da tutti i membri, invita il plenum del Gran Consiglio a dichiarare ricevibile – ma solo se così modificata – l’iniziativa popolare legislativa generica del 31 marzo 2008 denominata “Giù le mani dalle Officine: per la creazione di un polo tecnologico-industriale nel settore del trasporto pubblico”. Iniziativa, ricordiamo, lanciata durante lo sciopero contrario alla chiusura delle Officine e sottoscritta da 14’768 ticinesi.

Le modifiche che la Gestione sottopone al Parlamento derivano dai suggerimenti indicati dal consulente giuridico del Gran Consiglio cui la commissione ha chiesto di analizzare il testo. Il quale per il resto – si legge nel rapporto De Rosa – non presenta problemi particolari. I 6 punti originali diventano quindi 4.

Eccoli: 1. È costituita una zona industriale-tecnologica ai sensi della Legge cantonale sull’innovazione economica. 2. Nel quadro della creazione di questa zona, sarà costituita, attraverso una trattativa tra il Cantone e le Ffs, una società pubblica che: a) rilevi le attuali attività delle Officine Ffs di Bellinzona b) sviluppi nuove attività, nuovi servizi, attività di ricerca ed innovazione nel campo della gestione e della manutenzione dei vettori di trasporto. 3. La Confederazione, i Comuni ticinesi e il Cantone del Grigioni potranno partecipare alla costituzione di questa società. 4. Qualora la collaborazione con le Ffs non dovesse permettere la concretizzazione di quanto previsto al punto 2 di questa iniziativa, il Cantone può ricorrere a misure di espropriazione.

Se il plenum voterà l’iniziativa e gli iniziativisti non interporranno ricorso, il Gran Consiglio potrà elaborare un testo di legge dettagliato che entri nel merito della proposta e la concretizzi.