Bellinzonese

Officine a Bodio? Da 130 a 427 milioni in più

Il Consiglio di Stato risponde alla commissione parlamentare della Gestione. Non tutti però firmeranno il rapporto di maggioranza sul credito di 100 milioni

23 novembre 2018
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Da una parte il gruppo della Bassa Leventina che insiste nel voler insediare le nuove Officine Ffs all’ex Monteforno, convinto di proporre la soluzione migliore; dall’altra le Ffs secondo cui Castione è meglio di Bodio perché non sono necessari centinaia di milioni di franchi per adattare la rete ferroviaria. Nel mezzo gli effettivi costi supplementari, che ora vengono presentati nel dettaglio ma con ancora poca precisione. Sono contenuti nelle risposte del Consiglio di Stato alla richiesta di informazioni e di chiarimenti inoltrata dalla Commissione della gestione al governo in vista del rapporto che stilerà sul credito di 100 milioni di partecipazione cantonale alle nuove Officine Ffs. Affidandosi alle informazioni fornite dalle Ferrovie, il governo ticinese fornisce un’ampia forchetta. Si parla più precisamente di 260-285 milioni di franchi stimati dalle Ffs in uno studio di fattibilità di massima, con un margine di errore di più o meno il 50%. Ciò significa che gli adattamenti potrebbero costare da 130 a 427 milioni. I lavori necessari sarebbero la realizzazione di un incrocio non a livello (il cosiddetto salto di montone) al nodo della Giustizia con adattamento della strada cantonale (115-140 milioni), di un binario di sorpasso tra il portale della Galleria di base del Gottardo e la Giustizia (115 milioni) e l’adattamento dell’impianto di sicurezza a Bodio (ulteriori 30 milioni).

Guerra: ‘Opere promesse e mai realizzate’

La richiesta avanzata dai commissari della Gestione di calcolare i costi della variante Bodio comprensivi dell’allacciamento completo della stazione di Biasca alla linea AlpTransit (ipotesi che il governo spiega non essere prevista da nessun programma di investimenti) comporterebbe ulteriori costi aggiuntivi per l’infrastruttura ferroviaria, portando così il totale a 400 milioni (anche in questo caso ±50%). Ancora più onerosa la variante Bodio abbinata al completamento AlpTransit con le gallerie di aggiramento in Riviera e nel Bellinzonese. Tali gallerie, ricorda il governo, sono state stralciate dal programma realizzativo e almeno fino al 2035 non è previsto il loro studio. Una tempistica giudicata non compatibile con le realizzazione delle nuove Officine che dovrebbero aprire nel 2026. Scartata pure l’ipotesi – poiché ritenuta sproporzionata rispetto alla domanda – di spostare da Arbedo-Castione a Biasca il terminal Tilo.

«Bisogna ricordare che ci sono opere infrastrutturali che erano previste anche nell’ambito di AlpTransit nella nostra zona, ma che poi non sono state realizzate e che oggi vengono usate come argomenti contro l’ipotesi della Bassa Leventina». Le spiegazioni del governo non convincono il membro della Commissione delle gestione e convinto sostenitore dell’ipotesi Bodio Michele Guerra. Da noi sollecitato, dichiara che non firmerà il rapporto di maggioranza. «Sono stato sostenitore delle Officine in Bassa Leventina fin dall’inizio e rimango della mia idea, rispettando quella altrui». «La nostra proposta – continua Guerra – permette di evitare di usare terreno agricolo Sac, riutilizza capannoni già esistenti e già dotati della rete ferroviaria (rispettando una mozione che il Gran Consiglio ha votato), e promuove la politica regionale». Il tema verrà approfondito dai commissari anche alla luce del parere atteso nei prossimi giorni da parte della Commissione della pianificazione del territorio, che si preannuncia critico. Guerra aggiunge comunque che «l’obiettivo finale rimane quello di salvare le Officine e di mantenerle in Ticino». A proposito di posti di lavoro, il governo conferma l’intenzione delle Ffs di non licenziare personale, anche se come noto i numeri hanno una tendenza al ribasso: dagli attuali 350 circa a, inizialmente, 200-230 dipendenti “con un orizzonte minimo di 40 anni”. Nelle 8 pagine inviate ai commissari, il CdS spiega che non è in grado di fornire risposte sul piano industriale e sui flussi di lavoro previsti nelle nuove Officine. Non è possibile, sottolinea, disporre già ora di tali dettagli.