Il Municipio di Bellinzona per motivi di tempo non è in grado di avviare sin dal 2019 una nuova governance. Branda: sarà realtà nel 2020
Non potrà partire nel gennaio 2019 la nuova governance immaginata dal Municipio di Bellinzona per la gestione dei tre castelli di cui si occupa l'Organizzazione turistica regionale (Otr). Il cui metodo, a seguito di varie problematiche emerse cammin facendo, ha portato a un buco di 580mila franchi accumulato dal 2010 al 2017. Nelle scorse settimane, letto e analizzato l'audit esterno che ha radiografato l'agire dell'Otr e dei due organismi preposti alla sorveglianza, si era ipotizzato di far partite la nuova governance dei castelli già il prossimo gennaio. «Tuttavia manca il tempo materiale per implementarla adeguatamente, perciò come Municipio siamo intenzionati a proporre che la gestione rimanga all'Otr ancora un anno ma con un nostro accompagnamento», spiega il sindaco Mario Branda. La decisione sarà formalmente adottata questo pomeriggio, mercoledì 31. Un tutor insomma necessario a tenere sotto stretta osservazione la gestione economica che l'Otr a inizio 2017 ha riportato sotto la propria responsabilità dopo che anni prima era stata affidata a una società esterna.
Quanto poi alla necessità di coprire il buco di 580mila franchi, l'accordo raggiunto ma non ancora ratificato da Città, Cantone (proprietario dei manieri) e Otr prevede che vi sia un compartecipazione di 200mila franchi a testa. «L'accordo dovrebbe presto essere messo nero su bianco e in quel momento, credo presto, saremo in grado di sottoporre al Consiglio comunale la richiesta di credito», indica il sindaco.
Prosegue intanto l'analisi delle proposte di valorizzazione dei castelli tramite investimenti che ne migliorino l'attrativa turistica. «Stiamo parlando di più milioni», ricorda il sindaco. La cifra dovrebbe attestarsi tra i 5 e i 10 milioni. «Il 2019 sarà l'anno decisivo per stabilire quanto implementare nell'arco di più anni». Si tratta a ogni modo di iniziative «che si conciliano con i vincoli di protezione cui sono sottoposti i castelli, anche in ottica Unesco». Alcuni anni fa il Cantone si era detto ben disposto a sostenere il rilancio, specificando tuttavia che non avrebbe messo un franco per gli onerosi investimenti necessari. Questo in considerazione delle allora precarie condizioni di salute delle finanze cantonali in costante disavanzo. Ora che sono tornate a sorridere vi è stato un cambiamento? Branda non si sbilancia, limitandosi a dire che «occorrerà approfondire col Cantone gli aspetti finanziari relativi alla gestione».