Bellinzonese

Secondo Norman Gobbi l'esercito potrebbe salvare l'Infocentro

Il Dipartimento delle istituzioni ha riavvivato le trattative in cui ha il ruolo di mediatore tra AlpTransit Gottardo e armasuisse

Ti-Press
18 ottobre 2018
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«Sono positivamente orientato a dire che una soluzione si potrà trovare». Contattato dalla ‘Regione’, il ministro Norman Gobbi, spiega che dopo un primo fallimento delle trattative con la Confederazione, negli ultimi tempi il Cantone si è di nuovo attivato per cercare di trovare una soluzione. «L’unico che può salvare l’Infocentro è l’esercito. E ci siamo mossi in tal senso», aggiunge Gobbi. Uno spiraglio di speranza emerge dunque per l'Infocentro AlpTransit di Pollegio – sul quale cui incombe un ordine di abbattimento – a poche ore dalla consegna al governo ticinese di una petizione Ppd accompagnata da oltre 7'600 firme.

Il Dipartimento delle istituzioni (Di) diretto da Gobbi ha il ruolo di mediatore tra la ditta privata AlpTransit San Gottardo Sa, attuale proprietaria, e il potenziale cliente, la Confederazione tramite il Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport (Ddps). Un’acquisizione, aggiunge Gobbi, che non è tuttavia scontata. L’edificio costato 11 milioni di franchi si trova in zona non edificabile, sul sedime che interessa armasuisse per potervi insediare la piazza d’istruzione per le truppe sanitarie ora presente alla Saleggina, a Bellinzona, dov’è previsto l’ospedale cantonale.

Se l’ultima versione di armasuisse prevedeva il ritiro del terreno senza edificio, ora potrebbe cambiare idea. Il Di, spiega Gobbi, ha infatti riportato sul tavolo del Ddps alcuni elementi «che non erano stati sufficientemente presi in considerazione dai responsabili di armasuisse quando scartarono la possibilità di tenere l’Infocentro». Se la trattativa andasse a buon fine, in un secondo momento si potrebbe avviare l’iter per il cambio di destinazione e valutare quali servizi inserire.

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