Presentato il progetto di sistemazione e rinaturazione del fiume: obiettivo sicurezza e fruizione. La prima fase al via nel 2019 in zona Torretta
Il più importante intervento di rinaturazione della storia del cantone è pronto a entrare nel vivo. Toccherà il fiume Ticino per un tratto di circa 5,5 km nei quartieri di Bellinzona, Sementina, Giubiasco, Monte Carasso e Gudo, e prenderà il via con la pubblicazione, il prossimo 18 ottobre, del progetto definitivo di sistemazione idraulica e rivitalizzazione nella zona Torretta. Qui avverrà il primo passo dell’intervento più ampio che in un secondo tempo riguarderà due comparti distinti, la zona dei Saleggi a Bellinzona e quella dei Boschetti a Sementina.
A renderlo noto sono il Consorzio correzione fiume Ticino (Ccft), la Città di Bellinzona e il Dipartimento del territorio (Dt) – promotori dell’opera – durante la conferenza stampa indetta giovedì, in cui è stata presentata la prima tappa del progetto integrale denominato Parco fluviale Saleggi-Boschetti. Ad oltre un secolo di distanza dai primi lavori di correzione del corso d’acqua, susseguiti negli ultimi decenni da opere di correzione che hanno sì portato benefici ma pure incanalato il fiume in percorsi obbligati, si rende ora necessario un intervento di manutenzione a favore dell’agglomerato circostante. La sfida attuale, come sottolineato dal presidente del Ccft, Edgardo Malè, è di «opportunamente adeguare» il letto del corso, che verrà allargato in modo considerevole.
Un’opera dal costo complessivo di 80 milioni di franchi (in gran parte finanziati dalla Confederazione, tramite l’Ufficio federale dell’ambiente, e dal Cantone) dettata da due esigenze: a cominciare da quella di garantire maggiore sicurezza e protezione contro le piene, favorendo la dinamicità naturale delle acque tramite interventi sulla stabilità degli argini. Il secondo obiettivo è quello di tutelare e valorizzare l’ambiente, favorendo anche una migliore accessibilità al fiume per la popolazione. A quel punto, come sottolineato dal direttore del Dt, Claudio Zali, «il modo di dire ‘andiamo al fiume’ avrà di nuovo il suo significato». Con questo progetto – ha continuato il consigliere di Stato – «si vuole dare splendore» al ‘Ticino’, «coniugando sicurezza e fruizione».
Un connubio auspicato che come detto vedrà l’alba nell’autunno del 2019 con l’inizio dei lavori (che dureranno circa 10 mesi) nella zona Torretta a Bellinzona, a nord del ponte verso Monte Carasso. Qui, nei pressi della futura passerella ciclopedonale, attraverso l’allargamento degli argini è prevista la creazione di anse naturali di relax e la costruzione di una rampa per consentire l’accesso al fiume. Una sorta di «assaggio del progetto generale», ha detto il capo dell’Ufficio cantonale dei corsi d’acqua, Laurent Filippini, il quale ha poi esposto il programma dei lavori che dal 2021 al 2026 circa andranno a modificare il comparto Boschetti e Saleggi. Quest’ultimo rappresenta l’intervento più ampio. Trasformerà le zone sul fiume nei quartieri di Giubiasco (con operazioni di sicurezza e la costruzione di passerelle, piattaforme e rampe di accesso alle acque) e in quelli di Sementina e Monte Carasso, dove è prevista una passerella di legno attraverso un’area naturale, un punto panoramico e un nuovo ponte per attraversare il riale Sementina.
Il comparto Boschetti si estenderà invece a ovest di Sementina e prevede l’allargamento del letto del fiume. Questo per contrastare il costante abbassamento dell’alveo e ridurre i rischi di esondazione legati alle piene. Saranno realizzati pure una pozza che fungerà anche da riserva in caso di incendi boschivi e un habitat ideale per la fauna ittica. Pure il quartiere di Gudo è incluso negli interventi del comparto Boschetti, con la costruzione in zona Amorosa-Sasso Chierico di un ponte ecologico che permetterà il passaggio in sicurezza degli animali e della mobilità lenta tra il versante e il piano.
Anche il capodicastero Territorio e mobilità della Città di Bellinzona, Simone Gianini, ha evidenziato la soddisfazione per l’avvicinarsi dell’inizio di un’opera in cui «il Municipio crede fortemente e che rappresenta uno dei grandi progetti portati in dote all’aggregazione», poiché gli ex Comuni già se ne erano occupati. La Città aggregata contribuirà alla realizzazione del Parco fluviale Saleggi-Boschetti con una somma tra i 4 e gli 8 milioni di franchi. Per l’avvio dei lavori in zona Torretta (investimento totale di circa 1,5 milioni) l’esecutivo sottopone al Consiglio comunale la richiesta di un credito di 250mila franchi.