L'Mps torna alla carica sulla questione della gestione del servizio di mensa per le scuole comunali e interpella il Municipio di Bellinzona
La questione della gestione del servizio di mensa per le scuole comunali continua a far discutere. Oltre alle condizioni di lavoro per il personale impiegato in questo ambito si apre ora il capitolo dei prezzi per le famiglie. E a tal proposito le consigliere comunali Mps Angelica Lepori e Monica Soldini, interpellano il Municipio di Bellinzona. Come riferito dal nostro giornale nell'edizione di sabato, ci sono differenze di prezzo considerevoli tra le diverse strutture dei quartieri della nuova Bellinzona. Si va dagli 8 franchi a pasto per le sedi di Camorino, Sementina e Claro (7 franchi per le famiglie che beneficano di aiuti sociali) ai 20 franchi a pasto in media per i genitori che lavorano, ai 26 franchi per i genitori che non lavorano, per chi abita nel centro di Bellinzona e fa capo ai servizi gestiti dall’Associazione Polo Sud. “Come si spiega la differenza di prezzo tra le mense gestite da altre associazioni dei quartieri periferici e quelle gestite dal Polo Sud?", chiedono le due consigliere comunali. “A quanto ammonta complessivamente il sussidio comunale per le strutture del Polo Sud? E come mai questi sussidi non riescono comunque ad incidere sui prezzi pagati dalle famiglie e quindi non hanno, di fatto, alcuna funzione di “riequilibrio sociale” per la quale, immaginiamo, siano stati concepiti e decisi?". Le due consigliere comunali chiedono inoltre all'esecutivo chi fornisce i pasti alla mensa del Polo Sud e nelle altre strutture dei quartieri e se è vero che durante lo scorso anno scolastico, per una o due volte alla settimana, ai bambini veniva servito un pasto freddo a base di panini. "Ci sono delle misure di controllo sulla qualità del servizio e sul rispetto di determinate norme legate alla presa a carico dei bambini (rapporto educatori/bambini presenti; qualità del cibo, grandezza degli spazi)?".