Avviato progetto cantonale triennale per persone con problemi di tossicodipendenza. Si propongono attività di cucina, orticoltura e lavanderia.
Cucinare insieme, coltivare un orto, giocare una partita al pallone e discutere di difficoltà comuni. Sono alcune delle attività proposte da Laboratorio21, un nuovo servizio che accoglie persone da tutto il cantone con problemi di dipendenza da sostanze psicoattive. Il centro sarà operativo da martedì 3 aprile, in via Stazione 21 ad Arbedo-Castione, all’interno di un magazzino industriale nei pressi della stazione ferroviaria. Si tratta di un progetto pilota triennale che opera sulla base di un mandato del Cantone. Laboratorio21 è parte integrante del più ampio Servizio per le dipendenze da sostanze di Comunità familiare, il quale comprende le attività ambulatoriali, le attività del Centro di competenza di Antenna Icaro di Bellinzona e Muralto e le attività di sostegno abitativo. «Al centro della nostra attenzione ci sono gli utenti, che spesso vivono nella penombra, ai margini della società», evidenzia Martin Hilfiker, da gennaio direttore del nuovo servizio per le dipendenze da sostanze di Comunità familiare. «Attorno a loro lavora una rete di professionisti che s’impegna nella realizzazione di un programma personalizzato, cucito su misura, fatto di piccoli passi quotidiani. La mia precedente esperienza nella realizzazione di progetti e start-up contribuirà alla rinascita di questo importante lavoro di squadra», rileva Hilfiker. Nel nuovo laboratorio, una volta a regime, sono attesi circa 200 utenti all’anno, che con presenze e orari differenziati e per periodi più o meno lunghi, si alterneranno dal lunedì al venerdì. Mentre gli operatori che ci lavoreranno saranno sei. «Laboratorio21 è una novità assoluta sul territorio cantonale», osserva Hilfiker. Il direttore ci spiega che si tratta dell’unica struttura in Ticino che propone un laboratorio multidisciplinare diurno che accoglie persone con problemi di tossicodipendenza.
Per iniziare si proporranno tre attività: un laboratorio di cucina, di orticoltura e lavanderia. Gli utenti stessi cucineranno per gli altri partecipanti del laboratorio e prepareranno anche i pasti per le due antenne di Comunità familiare. Queste ultime infatti, una volta a settimana circa, offrono un pranzo ai propri utenti di Muralto e Bellinzona. «Per ora ci concentriamo su queste tre attività, poi valuteremo se aggiungerne altre, ma molto dipenderà dalle esigenze degli utenti», spiega Hilfiker. «Abbiamo scelto delle attività semplici e si concorderà con gli utenti stessi, nel loro contratto d’ingresso, in base alle loro disponibilità e capacità, quale sarà la loro frequenza. Per ognuno il programma sarà concordato in partenza e fatto su misura», aggiunge.
Con quanto proposto in laboratorio si intende lottare anche contro l’emarginazione sociale delle persone che soffrono di dipendenza da sostanze, principalmente droghe, ma spesso combinate anche ad alcol. Nella struttura si intende offrire un’esperienza lavorativa che possa aiutare a riscoprire una dimensione sociale in molti casi trascurata. L’offerta sarà inoltre completata da attività sportive e da gruppi di discussione tematica.
Il mondo delle tossicodipendenze è in continuo cambiamento e le esigenze sono fortemente mutate nel corso degli ultimi anni. Laboratorio21 vuole rispondere all’attuale bisogno di creare un progetto multidisciplinare diurno che possa avvalersi di un ambulatorio con operatori sociali altamente qualificati, di un servizio di seguito domiciliare di un centro di competenza che, con il contributo di medici e infermieri, possa dare il necessario supporto. «Il servizio per le dipendenze da sostanze sarà attento, anche in futuro, a dare pronte risposte», conclude Hilfiker.