Bellinzonese

Dadi di granito estero? Stop ai lavori a Giubiasco

La posa in corso in piazza Grande è stata sospesa per fare chiarezza sulla provenienza della pietra e sull'adempimento delle normative

28 febbraio 2018
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Nuova interruzione dei lavori nel cantiere di Giubiasco per la riqualificazione della parte alta di Piazza Grande. Lo scorso anno lo stop si era reso necessario a causa del ricorso di una ditta asfaltatrice contro la delibera di alcune opere di pavimentazione, poi respinto dal Tram. Ora il blocco temporaneo del cantiere – che riguarda solo la selciatura – è stato deciso lunedì da Ufficio tecnico di Bellinzona e direzione lavori (affidata alla Mancini & Marti di Bellinzona) allo scopo di verificare nel dettaglio la fornitura, la provenienza e l’adempimento delle normative dei dadi di granito che sono in parte già stati posati. Come conferma da noi contattato il capodicastero Opere pubbliche e ambiente Christian Paglia, la decisione è stata presa a seguito di una segnalazione e l’obiettivo è quello di verificare i contenuti del capitolato e del concorso per i lavori (di cui si era occupato l’allora esecutivo di Giubiasco) in modo da stabilire se fosse stata precisata la provenienza locale della pietra.

Stando a nostre informazioni, il dubbio è che si tratti di granito estero, forse portoghese. Le presunte irregolarità ricordano un altro episodio relativo alla fornitura di granito che aveva fatto discutere e che aveva coinvolto il Municipio di Bellinzona, ovvero quello relativo a via Mezzavilla a Carasso nel 2012. Ricordiamo che in quel caso i dadi forniti per la pavimentazione della strada risultavano essere di una misura sbagliata (più piccoli) oltre che provenienti dal Portogallo (nella gara d’appalto si prediligeva la provenienza ticinese). La vertenza si era conclusa con l’ottenimento da parte delle Aziende municipalizzate di Bellinzona (che si occupavano della direzione lavori) del 20% di sconto sul costo del materiale fornito e sul prolungamento a cinque anni del termine di garanzia. La ditta che aveva subappaltato la fornitura a una ditta italiana – la Costruzioni pavimentazioni asfalti Sa di Lugano, amministrata dalla consigliera nazionale Roberta Pantani – per questa e altre irregolarità era stata multata ed esclusa dai lavori pubblici per tre mesi dal Consiglio di Stato.

Paglia: ‘Siamo vigili’

«Dopo casi del genere ora siamo vigili e negli ultimi anni nei capitolati abbiamo sempre specificato la fornitura di granito locale in modo da privilegiare i cavisti della zona», spiega il municipale Paglia. Il capodicastero sottolinea tuttavia che nei concorsi non è possibile specificare la provenienza geografica della pietra, ma unicamente la tipologia (per esempio ‘tipo Riviera’). Come detto, verifiche sono in corso per capire se anche l’appalto conferito dal Municipio di Giubiasco andasse in questa direzione.

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