Bellinzona

La Città di Bellinzona introduce il salario minimo a 4mila franchi e altre novità. Branda: 'Siamo un datore di lavoro attrattivo'

13 novembre 2017
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Procede a Bellinzona la fase di regolamentazione della nuova città aggregata. Il Municipio di Bellinzona ha licenziato il messaggio relativo al nuovo Regolamento organico dei dipendenti, presentato poco fa alla stampa. Come previsto dal progetto aggregativo, a tutti gli attuali dipendenti viene garantito il posto di lavoro e almeno l'ultimo salario percepito, nonché le vacanze, ore straordinarie e gratifiche di anzianità maturate prima dell'aggregazione. Come nella vecchia Bellinzona, la settimana lavorativa viene mantenuta a 40 ore: per i collaboratori di alcuni ex Comuni in cui erano in vigore le 42 ore settimanali ciò significa la diminuzione di due ore.

Tra le novità vi è la fissazione del salario minimo a 4'000 franchi per 12 mesi (48mila all'anno). Considerato il tema di forte attualità (il Consiglio di Stato ha presentato settimana scorsa la propria proposta di un salario minimo di non oltre 3’462 franchi, lasciando insoddisfatti più fronti), il sindaco Mario Branda ha sottolineato che quello di Bellinzona vuol essere un messaggio verso l'esterno. "Il nostro è un Rod all'avanguardia e siamo un datore di lavoro attrattivo", ha aggiunto, portando l'esempio di un recente concorso per l'assunzione di un funzionario amministrativo che ha ricevuto 247 candidature.

Altre novità riguardano l'istituzione di una Commissione consultiva e conciliativa, richiesta dal Fud con i sindacati per poter avere un organo paritetico in cui discutere questioni generali o che riguardano un singolo dipendente. "Abbiamo accolto la proposta perché riteniamo possa essere un buon strumento di dialogo e confronto", ha sottolineato il sindaco. Pure un'altra proposta del Fud, ovvero la possibilità di elargire gratifiche in giorni di vacanza o (parzialmente) in denaro a collaboratori che abbiano fornito prestazioni particolarmente meritevoli, è stata accettata dal Municipio. 

Tra le disposizioni sono previste 18 settimane di congedo maternità (anche in caso di adozioni) al posto del minimo di 14 previsto dalla legge (10 i giorni concessi invece ai neo papà), nonché la possibilità di chiedere un congedo non pagato per un massimo di 18 mesi (6 in più rispetto a prima) per un genitore che decidesse di rimandare il rientro al lavoro dopo la nascita di un figlio.

A livello finanziario, ha sottolineato Branda, l'adattamento del Rod comporta una maggiore spesa di 800mila franchi all'anno: un aumento già conteggiato nel Preventivo 2018 presentato settimana scorsa. L'obiettivo dell'esecutivo è di portare al voto il messaggio nella seduta del Consiglio comunale del prossimo 4 dicembre e, salvo intoppi, applicarlo già a partire dall'inizio del 2018.