L’estate ha portato alcune novità nelle trattative avviate per dare un futuro alla Smb di Biasca il cui proprietario – il fondo d’investimenti zurighese Zurmont Madison – ne ha deciso la chiusura in autunno quale drastica ‘soluzione’ agli importanti problemi di competitività internazionale generati anche dal cambio franco/euro sfavorevole all’esportazione. Mentre la quarantina di operai dell’azienda che produce pezzi forgiati di grandi dimensioni ha continuato a lavorare a pieno regime per soddisfare le richieste dei clienti, ci sono stati più contatti da parte di gruppi interessati a rilevare l’attività.
Il 24 giugno avevamo riferito di un gruppo italiano intenzionato a proseguire in loco riassumendo il personale produttivo ma non, in parte o del tutto, i quadri e la direzione; e di un gruppo franco-tedesco orientato a delocalizzare; dal canto suo un gruppo russo aveva ipotizzato l’immissione di capitali. Le trattative non sono andate in porto – spiega il Ceo Alessandro Del Re – mentre a fine luglio si è palesato il rappresentante di un fondo d’investimenti internazionale dichiaratosi pronto a rilevare azienda, macchinari, maestranze, management e proseguire l’attività a Biasca. Un’offerta sarà presentata nei prossimi giorni.
Intanto oggi i sindacati Ocst e Unia hanno incontrato i dipendenti esprimendo l’auspicio che in caso di acquisizione venga applicato il contratto di lavoro attuale e riconosciuti i diritti acquisiti. Gli operai sono stati aggiornati su vari aspetti, compresa la prosecuzione delle trattative per l’elaborazione di un piano sociale da applicare qualora l’acquisizione non andasse in porto e si giungesse alla chiusura, annunciata per fine novembre. Il piano è stato sottoposto alla Direzione, dalla quale i sindacati attendono una presa di posizione entro metà settembre. Nel frattempo 15 dei 41 dipendenti licenziati hanno trovato un nuovo posto di lavoro e lasciato la Smb; altri due o tre sono in procinto di partire.