Dopo aver ricevuto la licenza edilizia dal Municipio di Quinto esattamente un anno fa, ora il progetto di realizzare un college privato nell’ex sanatorio che il Cantone ha ceduto alla Ice sport international academy Sa, è congelato dai suoi promotori.
Due, spiega a ‘la Regione’ l’imprenditore kazako residente a Lugano Timur Azimov – che detiene il 97% della società finanziatrice della scuola – le principali ragioni. «Ci troviamo di fronte a due importanti domande senza risposta», sottolinea Azimov. «La prima riguarda quando e dove la costruzione della nuova Valascia potrà concretizzarsi. Considerata l’importanza che lo stadio del ghiaccio rivestirà per la scuola, non possiamo proseguire senza disporre di informazioni ufficiali in merito». Ricordiamo infatti che per gli studenti dell’Academy sono previsti allenamenti di hockey e pattinaggio proprio sul ghiaccio del nuovo stadio – per la cui realizzazione, ricordiamo, la Valascia Immobiliare Sa è ancora alla ricerca di una parte del finanziamento.
La seconda questione ha a che vedere con il previsto potenziamento della vicina centrale idroelettrica del Ritom da parte dell’omonima società composta da Ffs e Aet. «Ci aspettavamo che il progetto – spiega l’imprenditore – si sarebbe concretizzato già qualche anno fa. Invece nessuno è in grado di spiegarci con certezza e precisione quando il cantiere avrà inizio e quando terminerà». Secondo informazioni fornite ad Azimov dalla Ritom Sa, la fine dei lavori è attesa circa per la fine del 2021. Ma per il momento, fa notare, non è ancora stata inoltrata la domanda di costruzione. «Si tratta di un’informazione davvero importante, perché sarà un cantiere molto vasto con molti interventi nelle nostre vicinanze: una situazione incompatibile con l’avvio di un college. Nessun genitore manderebbe qui il figlio a scuola nel bel mezzo di un cantiere di questo genere». Nonostante il mancato avvio dei lavori per l’Academy a causa di queste due questioni aperte, Azimov ci tiene a sottolineare che l’intenzione di realizzare una scuola internazionale per giovani tra 12 e 17 anni è ancora alta. «La vogliamo realizzare in Ticino e proprio per questo abbiamo iniziato a cercare soluzioni alternative a Quinto, stiamo preparando un piano B», sottolinea Azimov. A testimonianza del fatto che il progetto non è accantonato, l’imprenditore ci rivela trattative in corso sia con un college americano che con uno inglese a cui poter affiliare la sede ticinese. «Con loro stiamo analizzando il mercato ed è emerso che in Ticino c’è effettivamente del potenziale», aggiunge.