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Bondo: rischio nuove colate a causa della pioggia

8 settembre 2017
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Le forti piogge previste per sabato e domenica aumentano ulteriormente il pericolo che nuove colate di detriti provenienti dalla Val Bondasca raggiungano il fondovalle nei pressi di Bondo. Il  Comune di Bregaglia adotterà le relative misure di sicurezza per proteggere, in caso di nuove  colate, gli abitanti della regione e il traffico di transito.
Sabato sarà possibile accedere, si prevede, solo fino a mezzogiorno alle zone evacuate di Bondo,  Spino e Sottoponte. Gli orari di accesso di domenica saranno determinati in base alle condizioni  meteorologiche.
Il Comune informerà gli abitanti tramite il suo sito internet www.comunedibregaglia.ch/info-bondo e via twitter www.twitter.com/InfoBondo.

È possibile inoltre richiedere informazioni al numero della hotline del Comune: 081 822 60 64. Info traffico:  da Strada cantonale del Maloja (H3b) rimane chiusa a Spino durante la notte (20:00h–06:30h) per  ragioni di sicurezza.

Intanto nasce la "Rete per Bondo"

Per superare la situazione di crisi venutasi a creare a Bondo in seguito alla frana e alle colate detritiche, è stata formata una rete composta da diversi specialisti. Queste persone lavorano sotto la direzione del Comune di Bregaglia per proteggere il villaggio di Bondo, i suoi dintorni e le vie di comunicazione da ulteriori danni e per rendere di nuovo abitabili al più presto i quartieri evacuati.

Lo stato maggiore del Comune di Bregaglia coordina e decide ogni singolo provvedimento dopo la frana e le colate detritiche. Sotto la presidenza del sindaco Anna Giacometti vengono costantemente ponderate le richieste dei diversi enti coinvolti e sanciti i mezzi per la loro attuazione. Il Canton Grigioni mette a disposizione del Comune esperti e fondi per far fronte alla situazione eccezionale. 

Il capo d’intervento per le misure immediate è Martin Bühler, capo dell'Ufficio cantonale del militare e della protezione civile. Sono al centro degli sforzi la messa in sicurezza sia delle località di Bondo, Spino e Sottoponte che della vecchia strada cantonale e delle altre infrastrutture pubbliche e private, in modo da garantire la viabilità, le comunicazioni, l'approvvigionamento di energia e il ripristino della quotidianità nella valle.

Già la settimana dopo la frana è stato lanciato un progetto di ripristino sotto la guida di Gian Cla Feuerstein dell'Ufficio cantonale foreste e pericoli naturali (UFP). Insieme all'Ufficio per la natura e l'ambiente e in collaborazione con un'operatrice ambientale sono state designate e allestite due zone, dove verranno depositate le enormi quantità di detriti. Queste due zone di deposito sono situate a ovest dell'abitato di Bondo e distano solo un chilometro dal bacino di ritenzione delle colate detritiche provenienti dalla Val Bondasca. Sono entrate in funzione giovedì e una volta riempite potranno essere nuovamente ripristinate a scopo agricolo o forestale.

 Oltre 10 metri di detriti nel bacino di ritenzione

Dopo la colata detritica dello scorso 31 agosto, i lavori di svuotamento del bacino di ritenzione nei pressi di Bondo sono nuovamente ripresi. Il bacino, costruito in seguito a le colate e la frana del 2011 e 2012, ha una capacità di circa 100'000 metri cubi. Al momento è completamente ricolmo di sassi, sabbia, legname e dei materiali degli edifici andati distrutti. Lo svuotamento del bacino rappresenta la premessa affinché le aree di Bondo rimaste intatte possano essere nuovamente abitate. Sono all'opera imprese di costruzione e di trasporto della regione e del cantone oltre a due grandi escavatori e un'escavatrice telecomandata proveniente dal Canton Zurigo.

Le masse di terra hanno invaso anche il ponte della nuova strada cantonale alto quasi dieci metri, sommergendolo fino all'orlo. In una prima fase vanno sgomberate la nuova e la vecchia strada cantonale nei pressi di Bondo e Spino e protette da ulteriori danni di colate detritiche e inondazioni. Quindi saranno riparati i ponti, gli argini, le carreggiate e i dispositivi di sicurezza, affinché la strada del Maloja H3, fondamentale per Bregaglia ed Engadina, possa essere di nuovo normalmente transitabile. La responsabilità per le strade è dell'Ufficio tecnico cantonale.

L'Ufficio tecnico del Comune di Bregaglia si occupa del ripristino delle infrastrutture comunali. La rete idrica, le condotte dello smaltimento delle acque luride e chiare e le strade comunali vengono verificate, aggiustate dove necessario e rimesse in funzione.

L'approvvigionamento di energia elettrica sottostà all'azienda elettrica municipale di Zurigo (ewz) che detiene diversi impianti in valle. È stato installato a Promontogno un potente generatore diesel che quando è venuta a mancare la corrente il 31 agosto, ha garantito l'approvvigionamento per diversi giorni. L'attenzione degli specialisti dell'ewz è focalizzata su diversi distributori e trasformatori situati nella zona della catastrofe e sui tralicci dell'elettricità che vanno protetti da ulteriori danni.

Insieme all'ewz anche la Swisscom ha provveduto al consolidamento e al ripristino dei collegamenti. La rete di telefonia mobile è stata consolidata e potenziata grazie a dei trasmettitori aggiuntivi. La telefonia fissa è tuttora interrotta e non si sa per quanto ancora.

Sicurezza

L'Ufficio cantonale foreste e pericoli naturali analizza costantemente la situazione nel territorio della frana sul Pizzo Cengalo e nel fondovalle sottostante. Sulla montagna ci sono 500'000 fino a 1 milione di metri cubi di roccia a forte in forte movimento e che rischiano in ogni momento di precipitare. Non è possibile però prevedere quando ciò avverrà. Sopra questi detriti scorre il fiume Bondasca. L'acqua di disgelo del ghiacciaio soprastante e l'acqua della Bondasca possono provocare in ogni momento nuove colate.

In Val Bondasca sono in funzione sistemi d'allarme volti a proteggere da nuove colate le forze che stanno intervenendo a Bondo. Specialisti di montagna dell'esercito tengono sotto costante osservazione il Pizzo Cengalo, il cono di detriti sottostante, la Bondasca e altri fiumi della valle. In caso di colate, danno l'allarme e le persone impiegate negli interventi a Bondo hanno quindi 4 minuti di tempo per mettersi in sicurezza insieme ai macchinari.

In aggiunta all'osservazione da parte di specialisti di montagna, è stato perfezionato il sistema elettronico di allarme. Due misuratori del livello dell'acqua e un impianto radar con tecnologia Doppler monitorano la Bondasca e il cono di detriti e danno anch’essi l'allarme in caso di mutamenti. In una seconda fase questi sistemi regoleranno anche il traffico sulla strada cantonale nei pressi di Bondo. E questa è la condizione affinché la strada possa essere presto riaperta al traffico anche la notte.

Per garantire il funzionamento del sistema di allarme anche in caso di guasti degli impianti elettrici o di telecomunicazione civile, l'Esercito svizzero ha installato un sistema di onde direttive per la trasmissione di voce e dati dalla Val Bondasca.

La Polizia cantonale dei Grigioni è intervenuta prontamente subito dopo la frana del 23 agosto facendo evacuare immediatamente il villaggio di Bondo, partire vaste ricerche via terra e aeree, e offrendo supporto di ogni tipo alla popolazione di Bregaglia e a tutte le forze ausiliarie. È stata affiancata nelle operazioni dal Soccorso Alpino Svizzero, dagli specialisti con cani da ricerca della Società svizzera REDOG e dalla REGA. Il 28 agosto il controllo operativo è stato consegnato al Comune di Bregaglia. La Polizia cantonale rimane comunque responsabile per la sicurezza generale, sorveglia le zone evacuate e protegge le strade, con il supporto di società di sicurezza privata.

Il Corpo pompieri del Comune di Bregaglia si è assunto dopo la frana prevalentemente dei compiti di salvataggio e di messa in sicurezza. Per dare supporto al normale approvvigionamento idrico sono stati installati a Bondo due bacini di spegnimento dell'Esercito e riempiti con 100 metri cubi di acqua.

La protezione civile garantisce il funzionamento generale dell'intera organizzazione progettuale. Si occupa del controllo degli accessi alle zone evacuate, mette costantemente insieme tutte le informazioni e provvede al vitto di tutte le persone coinvolte negli interventi.

Assistenza alla popolazione

Dopo l'evacuazione di Bondo, il Centro Sanitario Bregaglia con il suo rifugio di protezione è servito come primo luogo di accoglienza degli sfollati, arrivando a ospitare fino a 50 persone che in seguito hanno potuto traslocare man mano in abitazioni sostitutive, messe a disposizione da privati, spesso per il tramite del Comune di Bregaglia.

Il Comune è a disposizione dei cittadini di Bondo, Spino e Sottoponte in qualsiasi momento. I collaboratori dell'amministrazione comunale chiariscono i bisogni di ognuno e fanno il loro possibile per dare un aiuto. È stato già possibile devolvere dei contributi finanziari dal fondo di prima necessità, fondo finanziato dal Comune con il sostegno della Catena della Solidarietà.

L’Assicurazione fabbricati dei Grigioni ha aperto, insieme ad assicuratori privati, un ufficio a Stampa attivo da subito. Le persone colpite possono chiedere consulenza in merito a questioni assicurative legate ai danni causati dalle colate detritiche.