Alberto Siccardi, primo firmatario dell'iniziativa popolare sull'insegnamento della Civica nelle scuole ticinesi, dopo aver riflettuto sull'opportunità o meno di ritirarla, è giunto alla conclusione di mantenerla: “Andremo al voto popolare”.
Ecco le motivazioni.
1) Il testo della Legge votata dal Gran Consiglio il 29 maggio corrisponde in effetti al rapporto della Commissione scolastica, accettato dai promotori come il miglior compromesso possibile, ma non corrisponde al testo dell'iniziativa per il quale oltre diecimila ticinesi quattro anni fa hanno dato la loro firma e che prevedeva la creazione di ore separate di Civica anche nelle scuole superiori e non solo nelle medie. Essi hanno quindi il diritto di accettare o meno col loro voto questa legge.
2) Raccomandiamo quindi di votare, fra pochi mesi, a favore del testo di legge votato dal Gran Consiglio, in quanto miglior compromesso possibile.
3) La battaglia per ottenere questa modifica alla legge sulla scuola, anche se parziale, è durata ben quattro anni. Essa è quindi costata tempo e denaro e i promotori intendono chiedere al popolo con questa votazione anche il consenso a portare a termine il compito loro affidato dai firmatari, e cioè quello di fare il possibile perché la Civica sia veramente insegnata, ed evitare il ripetersi di quanto successo nel 2001, quando i Giovani liberali l'hanno ritirata e poi la Civica non è stata insegnata, contrariamente alle intese coi promotori.
Quindi, per chi un domani volesse ostacolare l'applicazione dell'iniziativa, sarà molto più difficile farlo schierandosi anche contro la maggioranza della popolazione, oltre che solo contro la volontà del Gran Consiglio.
4) Questa lunga opposizione fa pensare che una parte degli insegnanti non vuole insegnare la Civica nei termini della nostra Iniziativa Popolare e chiediamo ai Ticinesi di dire che essi invece lo vogliono.
5) Una parte del corpo insegnante ha minacciato un referendum. Votando la nostra Iniziativa Popolare si da' un chiaro segnale della volontà popolare a che essa sia rispettata.
6) Al fine di evitare spese troppo alte per la votazione chiediamo espressamente che essa venga associata ad altre votazioni, come previsto, del resto, dalla Legga Cantonale sull’esercizio dei diritti politici all’art. 18, cpv. 4.