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Incendi, dagli elicotteri privati una fattura di 600mila franchi al Cantone

(©Ti-Press / Gabriele Putzu)
1 giugno 2017
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Caro Cantone, ci devi più di seicentoventicinquemila franchi. Perché? Perché negli ultimi tempi e in barba a quanto stabilito, quando si è trattato di spegnere incendi nei boschi ticinesi hai preferito ricorrere ai più convenienti Super Puma dell’esercito, piuttosto che ai mezzi delle società private. E quindi, caro Cantone, ti chiediamo di rimborsarci le ore di volo che abbiamo perso di recente in seguito a tali decisioni: sono 172 e corrispondono a 626’940 franchi, Iva inclusa. Firmato: le ditte di elicotteri civili della Svizzera italiana.
È in sintesi il contenuto di una lettera inviata nelle scorse settimane a Palazzo delle Orsoline e firmata da Giovanni Frapolli (Heli-Tv), Renato Belloli (Heli-Rezia) e Rolf Marending (Eliticino-Tarmac aviation) in rappresentanza delle società del settore. Una lettera con tanto di fattura allegata. Ieri ne ha discusso il Consiglio di Stato in occasione della sua seduta settimanale: verrà preparata una risposta interdipartimentale. Le basi legali per procedere con un simile indennizzo paiono tuttavia labili. Si vedrà.
Fatto sta che tra pale e incendi la questione si fa sempre più calda. Già a fine aprile gli elicotteristi privati avevano infatti sollevato il problema dell’utilizzo dei Super Puma dell’esercito tramite un’altra missiva inviata al governo. Simili i contenuti: in entrambe le lettere si sottolinea che in passato, quando il bosco bruciava, la precedenza veniva data ai civili, così come previsto da accordi presi con il Cantone e da ordinanze federali, mentre i velivoli militari entravano in gioco se la situazione rischiava di sfuggire di mano e solo dopo l’assenso dei privati. Una situazione, si sostiene nelle missive, radicalmente mutata negli ultimi due anni. Gli esempi più recenti? Gli incendi in valle Morobbia, sul Ceneri e a Osco, durante i quali i velivoli grigioverdi avrebbero volato quasi senza sosta e a scapito di quelli civili. Con conseguenze importanti per le quattro società che negli ultimi dieci anni, si legge, si sono impegnate a mantenere operativi i propri elicotteri per il ‘picchetto fuoco’ e a formare i piloti.
Insomma, la misura è colma. Perciò caro Cantone, conclude la lettera, ti preghiamo di onorare la fattura. Poi si potrà voltare pagina, tornando a volare insieme.