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Prostituzione, appartamenti a luci rosse in calo

(Francesca Agosta)
5 aprile 2016
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Poco più di 340 (343 per l'esattezza) le persone che lo scorso anno si sono annunciate in Ticino per l’esercizio della prostituzione: le nazionalità più rappresentate, quelle rumena (63 per cento), italiana (17) e spagnola (9). Lo indica la Polizia cantonale nel tracciare il bilancio di attività 2015 dei propri commissariati. Nell’ambito dei controlli, eseguiti sia nei locali autorizzati sia negli appartamenti, dalla Teseu,  la sezione investigativa attiva nel contrastare fra l’altro la tratta di esseri umani, 40 donne in possesso di un’autorizzazione per attività lucrativa indipendente di breve durata valida avevano omesso di annunciarsi alla Polizia cantonale e sono state pertanto denunciate al Ministero Pubblico per esercizio illecito della prostituzione. Nove i saloni di massaggio erotico in funzione nel 2015. Le irregolarità rilevate, annota la Cantonale, hanno portato alla chiusura di un salone nel Luganese, all’arresto di una donna di origine cinese con l’accusa di infrazione alla Legge federale sugli stranieri e promovimento della prostituzione e alla denuncia di altre cinque persone con ruoli marginali. Quattordici i locali notturni, di cui dieci nel Sottoceneri. “In due circostanze si è intervenuti chiudendo i locali e denunciando i responsabili”, si legge nel rendiconto. Un centinaio le donne attive in questi esercizi, la maggior parte proveniente dall’Est europeo.
Il numero degli appartamenti a disposizione delle professioniste del sesso è sceso dai 130 del 2014 a 95. La causa “è da ricercare nell’attività di contrasto attuata dai municipi, per mano delle locali polizie comunali, volta a impedire l’attività della prostituzione negli appartamenti destinati, da Piano regolatore, a zona residenziale”. La maggior parte di questi appartamenti resta concentrata nei principali centri urbani.