Muralto: risolti i problemi con la Stan, la licenza edilizia è cresciuta in giudicato. È un progetto più verde. Cantiere imminente, consegna a fine 2027
Progetto sbloccato, presto il cantiere e consegna fra circa 3 anni, a fine 2027. Sono i nuovi connotati dell’iniziativa immobiliare della Garzi Sa, del Gruppo Garzoni, per l’ampio sedime di Muralto dell’ex Casa Sant’Agnese.
La licenza edilizia è finalmente cresciuta in giudicato perché la nuova versione ha convinto anche la Società ticinese per l’arte e la natura (Stan), che sulle prime vi si era opposta in modo netto sostenendo che “in pratica è tutto da rifare”. Si trattava probabilmente di un’esagerazione, perché in effetti la modifica più importante rispetto al primo progetto riguarda l’approccio al verde, mentre il resto è rimasto sostanzialmente invariato.
Non è cambiato, soprattutto, il cuore del complesso, che sarà sempre costituito da 8 ville plurifamiliari (per 64 appartamenti), 100 parcheggi interrati con entrata da via Buetti, altrettanti stalli per le biciclette, nonché alcuni spazi commerciali dei quali già si era parlato a suo tempo: un tea-room, uno studio medico, uno per la fisioterapia e anche un salone da parrucchiere. L’investimento complessivo è confermato in circa 40 milioni di franchi.
Rispetto a quanto ipotizzato in prima battuta è più marcata e importante, come accennato, la presenza del verde. Facendo riferimento anche al lavoro svolto dallo Studio di architettura del paesaggio di Heiner Rodel, lo sottolinea l’architetto Giovanni Guscetti, autore del progetto per gli studi Guscetti di Minusio e Guscetti Pazzinetti Pedimina di Ambrì: «La superficie verde è aumentata, in particolare il verde “profondo”, riducendo le costruzioni interrate per favorire una vegetazione più rigogliosa e valorizzare il concetto di parco».
Ciò emerge da valutazioni effettuate con la Commissione del paesaggio e la stessa Stan, che hanno portato appunto a “importanti riduzioni dei volumi dei corpi di collegamento seminterrati, conferendo maggior qualità al paesaggio e agli spazi esterni, riducendo l’indice di sfruttamento proposto con il primo progetto”, secondo quanto si legge nella relazione tecnica. Relazione che mette l’accento anche sul “leitmotiv” della progettazione, rappresentato dai terrazzamenti storici: nella nuova variante i vecchi muri degli orti vengono parzialmente rispettati “per poter favorire la lettura delle preesistenze”. Inoltre, “all’interno del progetto verranno recuperate le pietre naturali dei muri a secco che componevano i terrazzamenti a viticoli originali”.
La realizzazione del progetto segna un capitolo importante nella storia del sedime e anche in quella di Muralto, che nella Casa Sant’Agnese ha riconosciuto per anni un punto di riferimento così come lo è stata la presenza della Congregazione delle Suore della Carità della Santa Croce di Ingenbohl. Prima della Casa Sant’Agnese la parte bassa dell’ampio sedime ospitava la storica Villa Favorita, che la stessa Congregazione aveva realizzato agli inizi del ’900. Fu dapprima complesso per la cura della salute, poi casa di cura, in seguito casa per anziani, ma anche albergo a 3 stelle. Infine, divenne casa di riposo per le suore di lingua italiana, traslocate 5 anni fa nella nuova casa per anziani a loro riservata, realizzata all’apice settentrionale del terreno.
Ma si trattava ovviamente di capire come occupare gli ampi spazi sottostanti. Della questione si era occupato l’amministratore unico dei beni della Congregazione, che aveva condotto diverse trattative riguardanti la compravendita di Casa Sant’Agnese su un prezzo orbitante attorno ai 16 milioni di franchi. Interesse era stato espresso da almeno 8 gruppi internazionali, fra i quali anche il francese Orpea, che pensava a una nuova casa anziani. Infine, l’aveva spuntata la Garzi, con il patron del Gruppo, Carlo Garzoni, che a ‘laRegione’ aveva motivato l’arrivo a Muralto parlando di un progetto non speculativo, ma da vedere come «una promozione che predilige l’inserimento armonioso delle 8 ville plurifamiliari nel contesto di un carattere architettonico omogeneo».
I lavori di demolizione degli stabili esistenti inizieranno a cavallo fra febbraio e marzo, previe verifiche riguardanti la presenza di amianto. Poi, come detto, circa tre anni di cantiere, in maniera tale da consegnare le 8 ville plurifamiliari alla fine del 2027.