Botta e risposta nella notte fra i due belligeranti. Netanyahu: ‘Grave errore, la pagheranno’. L'Idf dispiega un'altra divisione al confine con il Libano
L'Iran ha attaccato ieri Israele con circa 200 missili. Di questi, quasi tutti sarebbero stati intercettati, anche dalle forze Usa. Subito dopo la fine dell'attacco vi è stato un botta e risposta molto duro fra Israele e Iran. Da una parte Teheran si dice in stato di guerra e afferma che se Israele risponderà, attaccherà ogni sua infrastruttura e ridurrà "Tel Aviv in cenere". Dall'altra Netanyahu assicura però che "l’Iran la pagherà".
E nella notte vi sono stati anche nuovi raid israeliani su Beirut. La metà dell'arsenale di Hezbollah sarebbe stato finora distrutto, secondo media Usa. La milizia sciita dice d'aver respinto truppe Idf entrate in una città del Sud del Libano.
La Guida suprema iraniana Ali Khamenei, nascosta in un posto segreto dal giorno dell'assassinio di Hassan Nasrallah, ha fatto sapere attraverso il Ministero dell'intelligence che "l'Iran è ora in stato di guerra", minacciando tutti i Paesi che sosterranno Israele. Immediatamente lo spazio aereo del Paese è stato chiuso, così come ha fatto l'aviazione civile in Israele.
Israele lancerà entro pochi giorni una "significativa rappresaglia" in risposta al massiccio attacco missilistico iraniano di ieri, che potrebbe colpire gli impianti di produzione di petrolio all'interno del Paese e altri siti strategici: lo riporta Axios, che cita funzionari israeliani.