Nonostante l’imprevisto, capitato la mattina di sabato 28 settembre, la manifestazione non è stata interrotta. Le rassicurazioni degli organizzatori
«Sono fuggiti in preda al panico, a causa del rumore delle auto da corsa: ci siamo spaventati, sia per la loro sicurezza sia per quella di tutti i partecipanti alla gara». Dopo le polemiche dei mesi scorsi sull’opportunità di rilasciare l’autorizzazione allo svolgimento della manifestazione, il Rally del Ticino continua a far discutere. Durante la competizione, che sabato ha fatto tappa in Alto Malcantone, due cavalli sono infatti fuggiti dal proprio recinto che si trovava comunque ad alcune centinaia di metri di distanze, suscitando ampia preoccupazione. Ciononostante, la corsa ad alta velocità non è stata interrotta. A segnalarcelo è lo stesso proprietario degli animali imbizzarriti.
«Quando attorno alle 9.40 abbiamo saputo che i nostri cavalli erano scappati – racconta a ‘laRegione’ – abbiamo subito chiesto agli agenti di polizia presenti alla manifestazione di interrompere la gara, affinché potessimo uscire dalla nostra proprietà e andare a cercare i nostri animali. La nostra preoccupazione era di mettere subito in sicurezza sia i partecipanti che i cavalli, visto che quando degli animali fuggono dal recinto la responsabilità di eventuali problemi è dei proprietari. Una situazione del genere avrebbe potuto causare anche un incidente e per noi era importante assicurarci che tutto potesse procedere senza rischi». Secondo il nostro interlocutore, «il poliziotto che era qui mi aveva detto inizialmente che avrebbe fatto fermare la corsa. Poi invece mi ha informato che i responsabili della gara avevano comunicato che non si sarebbe potuta interrompere. Quindi siamo rimasti per quasi un’ora con l’ansia, senza sapere cosa sarebbe successo ai nostri cavalli».
Il lieto fine c’è stato: gli animali sono stati messi prontamente in salvo da un contadino della zona, ma questo i proprietari non lo hanno saputo fino al termine della corsa mattutina, e nessuno si è fatto male. Per il proprietario è stato comunque un momento drammatico. «Mi ha fatto impressione che la polizia fosse in balia degli organizzatori della corsa e che non avesse alcuna facoltà di intervenire riguardo alla sicurezza di noi cittadini e dei corridori».
Ma l’inaspettata fuga ha davvero messo a repentaglio la sicurezza in Alto Malcantone? Ed è vero che in un primo momento la polizia ha rassicurato i proprietari degli animali dicendo loro che la manifestazione sarebbe stata interrotta per poi fare diversamente? E se sì, come mai? Che valutazione del rischio è stata effettuata? Domande che abbiamo girato alla Polizia cantonale, che tuttavia si limita a confermarci che “poco prima delle 10 alla Centrale comune di allarme di Bellinzona veniva segnalato che in zona Miglieglia-Cassinelle erano scappati due cavalli”. Inoltre ci è stato spiegato che, negli orari di corsa e di conseguente chiusura al traffico, la sicurezza non era di competenza della Polcantonale, ma degli organizzatori dell’evento.
A darci qualche chiarimento in più sono proprio questi ultimi, secondo i quali non ci sarebbe stato un vero rischio di incidenti né di ritrovarsi dei cavalli sul circuito di gara. Come ci spiega il presidente del Comitato organizzativo Max Beltrami, «questa segnalazione è stata coordinata con la polizia e gli abbiamo detto che eravamo assolutamente in grado di gestire la situazione. Noi, come avviene sempre in questo tipo di competizioni, abbiamo i commissari di gara sparsi lungo tutto il percorso. Qualora degli animali si fossero avvicinati alla strada, avremmo subito interrotto la gara alzando immediatamente la bandiera rossa (il segnale che obbliga i piloti a interrompere la corsa, ndr)». Fortunatamente grossi animali «non sono stati avvistati».
La segnalazione avrebbe potuto interrompere la manifestazione tanto discussa nelle ultime settimane con contrari e favorevoli anche sul fronte politico. Il Municipio di Alto Malcantone, ricordiamo, si è opposto alla gara automobilistica, e proprio sul tema della sicurezza il vicesindaco Giorgio Panzera aveva sostenuto su queste colonne che la loro opposizione era dovuta per garantire la qualità di vita dei cittadini di Alto Malcantone: «Questo genere di competizioni provocano importanti impatti fonici, ambientali e sulla fauna, mentre gli aspetti positivi sono principalmente legati allo spettacolo». Nonostante le tesi de Municipio, ritenute dal Consiglio di Stato “prive di una motivazione chiara”, la gara ha avuto il via libera anche dallo stesso esecutivo cantonale che, in ambito di sicurezza, ha sottolineato in una risposta a un’interrogazione di Nara Valsangiacomo (Verdi) quanto affermato dall’Automobile Club Svizzero: “Le misure di sicurezza previste vanno ben oltre gli standard minimi della Federazione internazionale dell’Automobile, in particolare per quanto concerne la presenza di mezzi di soccorso lungo il percorso di gara, prevedendo inoltre la presenza di agenti di sicurezza privati nei punti di maggiore presenza di pubblico”.