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Precetto esecutivo di 50’000 franchi per l’Acb di Bentancur

L’Ente Sport oltre a minacciare di diffida il ‘patron’ granata per i suoi comportamenti, da luglio chiede invano il pagamento dell’affitto dello stadio

Il Comunale di Bellinzona
(Ti-Press)
19 settembre 2024
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Cresce la tensione fra la Città di Bellinzona e i vertici dell’Acb Sa sulla carta amministrata da Pablito Bentancur (da mesi tornato in Perù ufficialmente per motivi familiari) e de facto in mano al padre Pablo, con presidenza senza diritto di firma assunta dal già sindaco e oggi consigliere comunale Brenno Martignoni Polti. Tema del contendere lo stadio di proprietà comunale. E meglio – ultimo capitolo aggiuntosi questo martedì a una già corposa serie di traversie con tanto di denuncia penale – il pagamento del canone di locazione pari a 50’000 franchi per l’intera stagione. Cifra che la Sa è tenuta a corrispondere in anticipo o in ogni caso entro il 31 luglio in corrispondenza con l’avvio della nuova stagione calcistica.

Ebbene, com’era già successo a più riprese in passato il versamento non è avvenuto, né entro il termine fissato nell’apposita convenzione per poter ottenere la licenza in Challenge League, né dopo. Perciò l’ente autonomo Bellinzona Sport, responsabile delle infrastrutture sportive per conto della Città, dopo aver inviato in estate una prima lettera di richiamo rimasta senza risposta, dopo averne spedita a inizio settembre una seconda rimasta anch’essa inascoltata, l’altroieri ha firmato un precetto esecutivo a quattro zeri più interessi di mora. Precetto che ora l’Ufficio di esecuzione e fallimenti dovrà consegnare ai vertici granata o pubblicarlo sul Foglio ufficiale in caso di mancata notifica. Una bella tegola. Sia per la Città che da quasi due mesi attende invano d’incassare il dovuto nonostante le garanzie in tal senso siano state date a tempo debito dal club, essendo questo uno dei punti chiave per il rilascio della licenza in Challenge League da parte della Swiss Football League (Sfl); sia per la Sa medesima che non risponde alle lettere, non versa il dovuto (nel recente passato lo aveva infine fatto, sempre con non poche difficoltà, in più tranches) e in definitiva appare restia a rispettare le regole. Ciò che rischia di complicare i rapporti con la Sfl medesima.

L’erba, gli epiteti e la denuncia

L’ultima puntata s’inserisce in una sequela di frizioni che vanno avanti da parecchi mesi. A parte la vetustà dello stadio – destinato in tempi non chiari a ospitare in futuro una nuova tribuna sud e a vedere ristrutturata quella nord – a surriscaldare gli animi sono lo stato del manto erboso e in generale la manutenzione del campo da gioco destinato alla prima squadra (campo principale e campo C). Una situazione criticata dai vertici granata e ravvisata lo scorso inverno/primavera dalla stessa Sfl. Cui l’Ente Sport ha poi risposto offrendo tutte le garanzie del caso, pur considerando che eventuali altri utilizzi extra calcistici – vedi il recente Galà dei Castelli – possono comportare qualche effetto indesiderato, cui comunque è sempre possibile porre rimedio in tempi abbastanza rapidi.

Ente Sport che in base alla nuova convenzione sottoscritta dalle parti per regolamentare l’utilizzo e gestione delle aree da gioco, nell’eseguire il programma di cura dell’erba (permeabilità e durezza del suolo, erbacce e malattie fungine ecc.) ha chiesto al club di evitare l’utilizzo delle superfici verdi in determinati periodi, così da consentire ai trattamenti di produrre gli attesi benefici. Appello più volte rimasto inascoltato. Come già spiegato nelle scorse settimane, taluni allenamenti si sono comunque tenuti nelle aree off limits suscitando le rimostranze dell’Ente Sport. Cui è seguita, il 30 luglio, la controreazione di Pablo Bentancur nei confronti del responsabile della manutenzione. Dipendente dell’Ente Sport che ha infine querelato il ‘patron’ lamentando un comportamento indecoroso e offensivo nei suoi confronti – presenti alla scena consumatasi al campo C diversi giocatori e il presidente Martignoni Polti – con tanto di epiteti sessuali e mani messe sul viso (vie di fatto). Dipendente che in questa fase penale, assistito finanziariamente dal Municipio che ha assicurato la copertura delle eventuali spese legali, attende di essere sentito dalla Polizia cantonale. Idem il denunciato. E così, come si suol dire, sarà l’inchiesta a fare piena luce.

Il Municipio sollecita pieno rispetto

Nel frattempo, ricordiamo, l’Ente Sport ha reagito inviando a Pablo Bentancur una lettera che lo invita a evitare altre intemperanze, pena la diffida a metter piede nell’area del Comunale; missiva rimasta senza risposta. Anche il Municipio gli ha scritto richiamandolo all’ordine e muovendogli gli stessi rimproveri: senza spingersi fino alla minaccia di diffida, ha però insistito sulla necessità di comportarsi civilmente e nel pieno rispetto dei valori dello sport. Questa volta Bentancur ha risposto esprimendo la propria disponibilità a un incontro chiarificatore coinvolgendo anche Martignoni Polti.

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