Bellinzonese

Di AlpTransit le Pfas nell’acqua: Berna risarcisce S. Antonino

La conferma dell’Ufficio federale dei trasporti sull’uso di materiali specifici durante la costruzione del tunnel del Ceneri. Municipio soddisfatto

In sintesi:
  • Nel 2022 nel pozzo di captazione Boschetti situato vicino alle scuole comunali era emersa la presenza di sostanze inquinanti perfluoroalchiliche
  • Il pozzo comunale sarà dotato di un filtro previsto proprio accanto, mentre un secondo impianto di filtraggio sarà realizzato dalle Ffs al portale di Vigana
Colpevole l’accelerante aggiunto al cemento armato
(Ti-Press)
3 settembre 2024
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Un “risultato significativo”. Così il Municipio di Sant'Antonino in un comunicato definisce le conclusioni cui è giunto l'Ufficio federale dei trasporti (Uft) al termine delle verifiche resesi necessarie sull'acqua potabile quando era emersa la presenza di sostanze inquinanti nel pozzo di captazione Boschetti situato vicino alle scuole comunali. Pozzo di falda, ricordiamo, che rifornisce la maggior parte degli utenti e nel quale durante la primavera 2022 erano state trovate tracce di Pfas (perfluoroalchiliche), in particolare le meno pericolose Pfba. Una presenza significativa ma allora e tutt'oggi contenuta nei limiti di legge (i quali dal 2026 saranno resi più restrittivi in Svizzera, parificandosi all'Ue) e che perciò non aveva comportato la sospensione dell'erogazione. Concentrazione che aveva tuttavia subito preoccupato le autorità locali attivatesi coinvolgendo quelle superiori (Cantone e Confederazione) e anche la popolazione, cui è stata data voce durante una partecipata serata pubblica tenutasi lo scorso 29 febbraio.

Ebbene le analisi più approfondite, volute con lo scopo di cercare la fonte esatta del problema e chiamarla alla cassa, “hanno confermato che la presenza di Pfas è riconducibile all'impiego di materiali specifici durante la costruzione della galleria di base del Ceneri”, e meglio nel vasto cantiere che per anni ha occupato la zona compresa fra Camorino sud e Sant'Antonino nord. L'acqua da cantiere è filtrata nel terreno, è penetrata nella falda e ha raggiunto due chilometri più a ovest il pozzo Boschetti. “A seguito di questa attenta indagine – scrive il Municipio – l'Uft ha riconosciuto ufficialmente la responsabilità di tale inquinamento, impegnandosi a risarcire integralmente il Comune per i danni subiti”.

Riconosciuto un ‘grave impatto’ ma l'acqua è tutt'oggi potabile

Il risarcimento “coprirà non solo i costi di costruzione del nuovo impianto di filtrazione necessario per garantire la purezza dell'acqua potabile, ma anche i costi operativi, di manutenzione e altre spese sostenute dal Comune a causa di questo incidente, riconoscendone il grave impatto che l'inquinamento ha avuto”. La spesa realizzativa, accordata lo scorso dicembre dal Consiglio comunale con clausola d'urgenza, ammonta a 1,8 milioni e i costi di gestione annui superano i 100mila franchi. Evasa la trafila, l'impianto in grado di abbattere oltre il 99% delle Fpas dovrebbe poter essere posato ed entrare in funzione l'anno prossimo. Fino ad allora l'acqua captata dal pozzo rimane a ogni modo potabile, essendo appunto la concentrazione di Pfs nei limiti di legge, sebbene i valori subiscano nel tempo delle variazioni. Il Municipio aggiunge di accogliere con soddisfazione “questo importante passo verso la giustizia e ringrazia le autorità federali per l’approccio collaborativo”. E aggiunge che continuerà a vigilare “affinché tutte le azioni necessarie siano intraprese per salvaguardare la salute pubblica e l'ambiente e confida di restituire al più presto alla comunità tranquillità e sicurezza”.

Anche le Ffs poseranno dei filtri

Il pozzo comunale, ricordiamo, sarà dotato di un proprio filtro previsto accanto e sarà completato da un secondo impianto di filtraggio che le Ffs realizzeranno al portale nord di Vigana. Così facendo “si potrà garantire che l’acqua contaminata da Pfas proveniente dalla galleria ferroviaria di base non si disperda più convogliandosi verso la presa d’acqua potabile Boschetti”. L’impianto previsto dal Comune “fornirà quindi una doppia sicurezza che l’acqua potabile sia incontaminata e priva di difetti”.

Responsabilità già chiare da tempo

Già lo scorso febbraio, ricordiamo, in risposta al consigliere nazionale Simone Gianini il Consiglio federale aveva chiarito che le analisi sul sistema di drenaggio della galleria del Ceneri e sulle acque di percolazione del deposito di Sigirino (materiale di scavo) “indicano che la contaminazione da Pfas proviene da additivi aggiunti durante la costruzione (ad esempio accelerante per calcestruzzo proiettato). L’Uft, in quanto autorità di approvazione e vigilanza per il progetto, ha informato il Consiglio di Stato che sosterrà misure concrete per ridurre o eliminare la contaminazione da Pfas nell’acqua potabile dei comuni interessati. La ripartizione dei costi dovrà essere regolata d’intesa tra Confederazione, Cantone, Ffs e Comuni. Inoltre, occorre chiarire se sia necessario bonificare il deposito di Sigirino”.

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