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Radiografia del disastro: a Mesocco danni per 8 milioni

Il Municipio presenta la cifra complessiva dopo l’alluvione del 21 giugno. Il punto su riali, strade, manufatti, terreni, sentieri e sicurezza in generale

La lunga crepa formatasi vicino allo svincolo del castello
(Ti-Press)
26 agosto 2024
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A due mesi dall’alluvione del 21 giugno che ha duramente colpito soprattutto la media Mesolcina causando tre vittime, anche nell’alta valle si traccia un bilancio dei danni subiti. Il Municipio di Mesocco stima 8 milioni di franchi per tutte le infrastrutture toccate di competenza federale, cantonale, comunale e privata. “Certi interventi – specifica – faranno parte delle misure immediate coperte per l’80% da contributi cantonali speciali; altri interventi saranno parzialmente finanziati da contributi forestali o della cassa dei danni non assicurabili. Determinate opere non usufruiranno invece di contributi statali e i costi andranno di principio assunti in primis dal Comune: grazie alla generosità e al sostegno di tutta la popolazione svizzera e di varie organizzazioni è presumibile che l’impatto sulle finanze del Comune possa essere ridotto per garantirgli di svolgere i suoi compiti e attuare i programmi senza troppe ripercussioni negative, nell’interesse del territorio e della popolazione”.

La crepa sorvegliata a vista

Tra gli eventi che hanno suscitato apprensione e attirato l’attenzione dei media ricordiamo la lunga crepa formatasi nel terreno vicino allo svincolo di Mesocco sud in zona castello: “Inizialmente il potenziale pericolo era stato stimato in circa 300’000 metri cubi di materiale che crollando avrebbero potuto ostruire la Moesa e creare un forte pericolo per la zona sottostante in caso di un collasso della diga naturale. In seguito, dopo verifiche più precise, è emerso che un eventuale scoscendimento porterebbe a valle, probabilmente in varie fasi, circa 40’000 metri cubi di materiale che non dovrebbero creare pericoli particolari. Dopo i primi monitoraggi commissionati da Ustra per evitare conseguenze al cantiere di ripristino dell’A13 a Soazza, la zona viene ora tenuta d’occhio per verificare eventuali allargamenti della fessura”.

Torrenti: chi poco, chi tanto

Quindi il corposo capitolo dei riali. Lo scoscendimento dalla zona della Furscèla, a sud di Orsora, con lo stacco della copertura boschiva, ha comportato una colata importante di detriti e piante sulla strada cantonale in zona Santa Maria. In pochi giorni è stato liberata l’arteria, sistemato il canale e allontanato gli alberi. A medio termine andrà trovata una soluzione per rendere sicuro il traffico tramite ripari antivalanga e/o la costruzione di un nuovo ponte a carico del Cantone ma anche del Comune. Nel frattempo andranno sistemati i percorsi dell’ex ferrovia e il canale a monte della strada. Problemi anche con i Ri de Déira e Ri de la Bóla che hanno scaricato materiale, ben presto allontanato, sulla strada alle porte del nucleo di Déira; in seguito è stato sistemato l’alveo. Volume importante di detriti anche dal Recancin: ostruite sia la strada cantonale a Cusgègna sia la strada del Purlinghéni. L’intervento immediato ha permesso di ripristinare il passaggio dei veicoli, mentre nel 2025 saranno sistemati i manufatti. Parecchio materiale ha poi coperto il Pont d’Andèrgi che porta a la Mezzénen d’Andèrgi. Il manufatto è intatto ma risultano danneggiati il parapetto, la pavimentazione dell’imbocco e l’involucro laterale esterno delle condotte; entro fine anno le riparazioni. Problematico il Ri de Quadinéi: molto materiale riversatosi nell’alveo è poi fuoriuscito nei boschi e nei prati. È in atto un progetto di recupero dei terreni agricoli compromessi e di sistemazione e allontanamento materiale presente ai bordi del riale. Lungo il Ri d’Anzón il bacino di Danc e le briglie soprastanti andranno vuotati per garantire nuovamente la funzione di contenimento. Pure dal Ri de Malòda è sceso molto materiale che ha ostruito e danneggiato la strada, in zona Prión, che porta al Vallo di protezione del Ri de Brión: il Comune sta ora verificando con Ustra come procedere per rendere praticabile il passaggio ed eventualmente creare un passaggio più solido per evitare nuovi problemi in caso di eventi analoghi.

Vie di collegamento

Al capitolo strade il danno maggiore si è verificato sul tratto agricolo-forestale di Gumégna a causa di uno scoscendimento che ha compromesso il transito sulla parte iniziale in calcestruzzo. Venendo a mancare il basamento su cui poggia la soletta, ora il transito è possibile solo per mezzi di una larghezza massima di 1,4 metri. In autunno si progetterà il ripristino e il cantiere è previsto nella primavera 2025 usufruendo dei contributi forestali. La piena del Ri de Déira e del Ri de la Bóla ha distrutto parte della vecchia strada agricola che collegava Déira alla nuova strada forestale: si sta valutando l’eventuale ripristino o eventualmente, anche a dipendenza dall’investimento, la creazione di un solo percorso pedonale. In zona Pian San Giacomo lo straripamento di un rigagnolo ha danneggiato la strada agricola fino ad Andràna: dopo aver reso praticabile il collegamento, bisognerà studiare un intervento strutturale per evitare il ripetersi di altre fuoriuscite a scadenze regolari.

In un caso morfologia sconvolta

Problemi anche nella fitta rete di sentieri. Il materiale dei riali Recancín, Geséna e Rizéu ha danneggiato il sentiero Nasél-Gumégna; vari scoscendimenti si sono poi verificati in zona Puzzéi, Laurascia e in altri piccoli ‘valicc’. La squadra forestale comunale ha reso il sentiero nuovamente praticabile. Il Ri de Andèrgi in piena ha dal canto suo distrutto la passerella fra Andèrgi e il Pont de la Peniscchèlen: per ora non è stata ripristinata perché il riale ha sconvolto anche la morfologia del terreno. Andrà perciò allestito un progetto per pianificare l’intervento e quantificare i costi. È infine stata distrutta dal Ri de Quadinéi, e nel frattempo già sostituita, la passerella fra il Centro sportivo e Cèbia. Danneggiato in modo importante anche il sentiero cultura e natura tra Motèla e Basgia: ci vorrà del tempo per renderlo agibile. Ce n’è anche per le captazioni: il Ri de Nan ha parzialmente distrutto la captazione e il canale di apporto acqua al serbatoio antincendio, infrastrutture che andranno sistemate quanto prima. Compromesso inoltre il collettore principale che convoglia le acque scure verso l’impianto di depurazione di Déira: dopo il ripristino con una condotta provvisoria, quello definitivo avverrà prossimamente. Infine il deposito dei detriti: i terreni agricoli a sud della frazione di Cèbia saranno sistemati con parte del materiale rovinato a valle.

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