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Dispersi a Sorte: ‘Persone buone, sempre pronte ad aiutare’

I coniugi Laura e Paolo Butz nelle parole della figlia Alessia che col fratello attende speranzosa buone notizie da chi li sta cercando fra le macerie

Laura e Paolo Butz, da venerdì sotto la frana di Sorte
25 giugno 2024
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«Sono due persone buone, sempre pronte ad aiutare chi ha bisogno». Loro sono Laura e Paolo Butz, di 53 e 57 anni, sposati da una vita. Ne parliamo al presente, e non al passato, perché i familiari ci credono ancora. Sono fiduciosi che dalle operazioni di ricerca, a quasi quattro giorni dalla frana scesa venerdì sera a Sorte, possano uscire ancora vivi. Sopravvissuti a una massa incredibile di pietre, detriti e fango che ha impattato contro la loro abitazione ristrutturata da poco e nella quale erano andati a vivere in febbraio con i figli Alessia e Gianluca di 26 e 17 anni, lasciando la frazione di Molinazzo a Bellinzona. Paolo ha una formazione da tecnico meccanico e informatico, si è costruito una carriera lavorando per diverse ditte importanti, Ffs comprese, l’ultima una di Bioggio attiva nel campo delle piscine. Grande appassionato di musica, in particolare dei Clash, colleziona dischi in vinile e cd. Laura è parrucchiera di formazione: molto affezionata alle sue clienti, da qualche tempo è in prova in un salone di Bellinzona, in attesa di un nuovo impiego.

‘Cercavamo spazio anche per Frida’

La scelta di trasferirsi a Sorte, in un contesto vallerano molto diverso da quello cittadino, è maturata per soddisfare il loro bisogno di spazio. «Alla mia famiglia piacciono molto gli animali – ci racconta la figlia Alessia – e ci siamo spostati in Mesolcina perché abbiamo un cane di grossa taglia, Frida. Cercavamo una casa con un giardino abbastanza ampio. E volevamo prendere un secondo cane, perché nella nuova abitazione abbiamo trovato pure più spazio di quello che avevamo immaginato». Anche Frida ora è dispersa, inghiottita dalla furia del riale Molera che lungo il suo cammino di devastazione non ha risparmiato niente. A parte la casa di Laura e Paolo, direttamente affacciata su quella che fino a settimana scorsa era la strada cantonale. Abitazione rimasta in piedi venendo tuttavia invasa al suo interno da fango e detriti. Per entrarvi e proseguire le ricerche, pompieri e ingegneri hanno dovuto ricavare un grande varco nella parete a valle, evacuare i locali da un metro e mezzo di detriti e mettere in sicurezza la soletta che rischiava di cedere.

‘Assistiti da familiari e specialisti’

Altre due abitazioni vicine, insieme a garage, giardini e automobili, invece non esistono più. In una di queste abitavano l’ex municipale Aldo Bianchi di 83 anni – trovato morto otto chilometri più a sud riverso sulla riva del fiume Moesa in piena – con la sua compagna di 77 anni, estratta viva dalle macerie vicino alla strada cantonale sabato all’alba. È riuscita a tenere con sé il cellulare col quale ha attivato l’app della Rega. Provvidenziale tecnologia. A Lostallo chi conosceva bene Aldo Bianchi, una vita trascorsa sui cantieri a Obersaxen dove aveva messo in piedi un’impresa edile ora gestita dal figlio, dice che se fosse ancora in vita lo si vedrebbe girare con mezzi e utensili edili lungo le strade del paese per aiutare le famiglie a tirarsi fuori dal fango. Nonostante l’età avanzata, non aveva perso la sua innata dinamicità: ritiratosi in pensione, aveva preso in mano alcuni rustici e abitazioni di Sorte ristrutturandoli, dando loro decoro e nuovi inquilini. Vita. Nel nucleo di sponda destra, venerdì sera, Alessia e Gianluca non c’erano. Lei era da uno zio nel Luganese, lui da un amico a Gnosca. Salvi perché assenti. «In questi giorni i nostri familiari ci sono vicini, siamo seguiti dai servizi. Passa il tempo, ma noi speriamo sempre che mamma e papà siano ancora vivi».

Impiegate una ventina di persone

Nelle ricerche, ha spiegato all’agenzia Keystone-Ats lo Stato maggiore di condotta regionale, sono impiegate fra le 15 e le 25 persone. Le operazioni proseguiranno fino a venerdì, sebbene le possibilità di trovare vivi i due dispersi si stanno riducendo. Oltre all’abitazione e alle sue immediate vicinanze, le ricerche proseguono anche lungo il tracciato di detriti provocato dalla frana e nel sottostante fiume Moesa. Nessuno sa dire, perché non ci sono informazioni in merito, se la coppia si trovasse all’interno o all’esterno dell’edificio quando la colata ha raggiunto e sommerso Sorte a una velocità impressionante. Sentito dal portale Ticinonline, il vicepresidente della Regione Moesa, Graziano Zanardi, ha detto che i figli della coppia «non sono e non resteranno soli. Tutta la regione vuole aiutarli ad avere un futuro più sereno possibile».

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