Gli organizzatori bussano alla porta di cinque Comuni, per riproporre la competizione nella regione, ma un esecutivo non la apre
Il Municipio di Alto Malcantone ‘chiude’ la strada al rally. Svaniscono pertanto le speranze dei promotori della 26esima edizione della manifestazione di respiro cantonale di far correre le auto lungo il percorso dell’alta valle della Magliasina. Gli organizzatori del Rally del Ticino, dopo che l’esecutivo di Breggia aveva posto, a maggioranza, il proprio veto sulla richiesta di autorizzazione per una ‘nuova’ prova speciale, hanno bussato alle porte di cinque Comuni del Malcantone. Per il momento, solo Aranno ha mostrato apertura concedendo, nella seduta di lunedì sera, il via libera all’arrivo della corsa sul proprio territorio, mentre, come detto, il Municipio di Alto Malcantone, anch’esso lunedì sera, ha detto no e gli altri tre enti locali coinvolti (Novaggio, Miglieglia e Cademario) non hanno ancora deciso.
In ogni caso, basta il rifiuto di uno dei cinque Comuni per far saltare il percorso proposto dagli organizzatori, che avrebbero fatto partire la gara da Novaggio e proseguire le vetture lungo la strada Cantonale verso Miglieglia e Breno, per poi farle transitare attraverso il Ponte di Vello e risalire fino all’arrivo previsto ad Aranno, dove risiede il consigliere di Stato Claudio Zali, che in passato si è cimentato come copilota in una di questa competizioni. Per ottenere luce verde alle tappe della kermesse, gli organizzatori avrebbero dovuto ottenere il benestare di tutte le autorità politiche toccate dal tragitto programmato. Per questo, qualche settimana fa, il comitato, secondo nostre informazioni, su suggerimento del sindaco (ed ex pilota) di Tresa Piero Marchesi, aveva convocato i cinque Municipi a una serata informativa proponendo un progetto strutturato. Una serata ben riuscita che, però, alla luce del rifiuto dell’esecutivo di Alto Malcantone, lascia l’amaro in bocca a promotori e appassionati, ma rassicura le persone contrarie a questo genere di corse. Alcune edizioni della kermesse, una quindicina di anni fa, si sono in effetti tenute lungo le strade dell’alta valle suscitando non poco interesse da parte di una porzione di popolazione.
Vediamo per quali ragioni il Municipio di Alto Malcantone ha deciso di negare il permesso di transito al rally, mantenendo, per certi versi, la linea scelta dall’autorità locale da molti anni. «Abbiamo partecipato volentieri e con curiosità alla serata informativa con tutti i Comuni. Però, sul piatto della bilancia, hanno prevalso gli argomenti negativi. Così, nella seduta di lunedì sera, si è deciso di negare il permesso alla manifestazione – ci spiega il vicesindaco Giorgio Panzera, titolare dei Dicasteri di formazione, economia pubblica, finanze ed imposte –. Vogliamo garantire la qualità di vita dei cittadini di Alto Malcantone e questo genere di competizioni provocano importanti impatti fonici, ambientali e sulla fauna, mentre gli aspetti positivi sono principalmente legati allo spettacolo e alla competizione sportiva». Il rally attira comunque pubblico... «Certo, tuttavia, la ricaduta economica della gara è limitata. Ma soprattutto, sarebbero previste delle prove non ufficiali su strada precedenti alla manifestazione e temiamo l’effetto di emulazione, da parte di alcuni giovani che potrebbero provare il brivido di imitare i piloti nell’affrontare le curve con l’auto. L’evento non è nemmeno particolarmente interessante a livello turistico: riteniamo che i visitatori del nostro territorio vogliano piuttosto la tranquillità».
Tutti d’accordo in Municipio? «Il dialogo tra colleghi è stato molto costruttivo e una buona parte degli argomenti sono stati condivisi e tradotti nella decisione di non consentire la manifestazione. Abbiamo discusso il fatto che, se vogliamo promuovere la qualità di vita dei residenti, non possiamo consentire il rally sulle strade che attraversano il Comune. Questo al di là della singola posizione di ognuno, perché uno può essere di destra, di sinistra o del centro, ma tutti vogliamo tutelare la qualità di vita per i cittadini, che vivono in Alto Mancantone. Ho fatto presente ai colleghi, inoltre, che gli sport legati ai motori non sono sostenuti dalla Confederazione in Svizzera. Dunque la politica non sostiene questi sport, che si potrebbero praticare in circuiti chiusi», risponde Panzera.
Di più. «Una posizione favorevole del Municipio sarebbe stata contraddittoria: non avremmo potuto promuovere nello stesso momento una gara di velocità mentre cerchiamo di rallentare il traffico e dopo che abbiamo recentemente ottenuto dal Cantone il via libera su alcuni tratti di strada cantonale che attraversa i nuclei e su tutte le strade comunali». A che punto siete con questo progetto? «Siamo agli sgoccioli, abbiamo già ricevuto la documentazione definitiva. Sta a noi a fare l’ultimo check sulla segnaletica e sottoporre il progetto al Consiglio Comunale per avere i crediti e procedere con la pubblicazione della nuova segnaletica».