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In Calanca un vallo di protezione al posto della strada

Oltre alla rimozione o messa in sicurezza di rocce pericolanti, l'Ufficio tecnico dei Grigioni prevede di realizzare una ‘diga’ sull'attuale Cantonale

I lavori dovrebbero iniziare in autunno
(Rescue Media)
14 maggio 2024
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Un vallo di protezione di 8 metri di altezza e 240 di lunghezza per proteggere chi transita sulla strada della Val Calanca da eventuali frane. In attesa di una o più gallerie è questa la misura a corto termine decisa dall'Ufficio tecnico dei Grigioni (Utg) – in collaborazione con l’Ufficio foreste e pericoli naturali – per garantire la sicurezza in particolare nel tratto tra il bivio per Castaneda e la galleria Segheria Buseno, dove "il rischio di caduta massi è ancora elevato" malgrado i 25 milioni di franchi già investiti dal Cantone negli ultimi 30 anni. Tuttavia, dalle analisi effettuate è emerso che "per ottenere un effetto protettivo ottimale", questa ‘diga’ dovrà essere realizzata sull'attuale strada cantonale, si legge in un documento diffuso dall'Utg. Strada che di conseguenza dovrà essere spostata a valle: la soluzione individuata è la vecchia Cantonale che deve però essere «ampliata e rafforzata così da permettere il passaggio anche di veicoli pesanti», spiega a ‘laRegione’ Sven Fehler, responsabile per i progetti del Circondario 2 di Mesocco dell'Utg. I lavori dovrebbero iniziare in autunno e verosimilmente si inizierà proprio dalla sistemazione del vecchio tracciato, visto che per costruire il vallo l'attuale strada dovrà essere chiusa. La decisione definitiva avverrà nei prossimi giorni.


Utg
Verosimilmente si inizierà dalla sistemazione della vecchia tratta

Ricordiamo che la strada della Calanca negli ultimi anni è stata più volte colpita da frane che fortunatamente non hanno mai causato feriti. A seguito dei danneggiamenti è però rimasta chiusa anche per più giorni, isolando così gli abitanti della valle. Chiusure che recentemente sono anche state effettuate preventivamente, in particolare a causa di forti precipitazioni che incrementano il rischio di caduta massi. Una situazione che ha quindi convinto il Gran Consiglio grigionese ad accogliere all'unanimità un incarico della deputata Rosanna Spagnolatti, vicesindaca di Buseno, affinché il Cantone realizzi delle gallerie per la definitiva messa in sicurezza del tratto pericolante. Gallerie che tuttavia necessitano di oltre 10 anni per essere realizzate.

Monitoraggio, rimozioni e messa in sicurezza

Nel frattempo si rendono quindi necessarie misure a corto-medio termine: per aumentare la sicurezza sono attualmente in corso tre progetti centrali. Il primo prevede un monitoraggio accresciuto della montagna con radar e anche droni per individuare masse rocciose pericolanti che vanno rimosse o messe in sicurezza. Come da noi riferito, verso la fine dell'aprile scorso, sono stati rimossi diversi blocchi di roccia di circa 15-20 metri cubi anche con l'ausilio di cuscini pneumatici. Rimozioni che proseguiranno durante l'anno, pure con brillamenti. In questi casi è però fondamentale assicurarsi «che i detriti non raggiungano la strada danneggiandola, con il rischio di doverla nuovamente chiudere», rileva Fehler. L'Utg è dunque in attesa delle analisi dettagliate che mostreranno se e dove vi è questo pericolo in caso di brillamenti. L'alternativa è quella di installare «reti di protezione o fissare le rocce pericolanti tramite ancoraggi». Non da ultimo l’Ufficio tecnico rende attenti che "una stazione di trasformazione Axpo, che rifornisce Buseno di energia elettrica, si trova nell’area di caduta delle singole sezioni di roccia" e che "il cavo in fibra ottica della valle transita sotto la strada cantonale".

Un nuovo tracciato più a valle

Il secondo progetto centrale è di costruire un vallo di protezione che blocca eventuali massi che scendono dalla montagna. Vallo che sarà realizzato "in materiale naturale rivestito con massi di scogliera", precisa l'Utg, così da "garantire la massima sicurezza agli utenti della strada". Come detto, però, questa ‘diga’ dovrà essere costruita sull'attuale strada cantonale e più precisamente, dall'altezza del ponte sulla Calancasca presso il lago di Buseno fino a poco dopo l'accesso per Buseno. Verso sud in direzione di Molina, l'opera sarà completata con una rete di protezione. Si rende quindi necessario trovare una via alternativa a valle, ovvero la vecchia strada cantonale in disuso e ora di proprietà del Comune di Buseno. Strada che deve però essere sistemata per soddisfare i requisiti odierni, come larghezza o carico massimo ammissibile. «Il tratto da sistemare più urgente è quello che parte da Molina Nord fino all'accesso al ponte sulla Calancasca che porta a Buseno», afferma Fehler. Una volta arrivato all'altezza ponte il tracciato proseguirà infatti su un tratto che viene già percorso attualmente, ricollegandosi poi alla strada cantonale, dopo la fine del vallo di protezione. «Anche quest'ultimo tratto andrà sistemato, ma le sue condizioni sono migliori, ad esempio per quanto riguarda la larghezza».

Chiusure ancora possibili

L’Utg prevede di avviare i lavori presumibilmente in autunno. Verosimilmente il traffico sarà convogliato su una sola corsia sulla nuova strada e sarà gestito da un semaforo. Per garantire condizioni di lavoro sicure, saranno "necessarie ampie misure di sicurezza lungo il cantiere per l’ampliamento della strada e la realizzazione del vallo di contenimento". L'Utg sottolinea infine che "fino alla conclusione dei lavori, in particolare nell’area di Revetell, non si possono escludere chiusure a breve termine in casi eccezionali, soprattutto nei giorni di forti precipitazioni".

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