Società

Aprire le porte della sostenibilità

Inaugurazione, ad Airolo, della Casa della sostenibilità, antenna dell’Università della Svizzera italiana per formazione, ricerca e divulgazione

I responsabili della Casa della sostenibilità di Airolo Cristina Gianella e Giovanni Pellegri (Ti-Press / Samuel Golay)
21 marzo 2024
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L’Università della Svizzera italiana ha la sua Casa della sostenibilità. O, meglio, Airolo, l’Alta Leventina e il Ticino hanno una Casa della sostenibilità: quella inaugurata ieri, infatti, è sì una “antenna universitaria situata nel contesto alpino”, come recita la definizione ufficiale, ma è soprattutto un luogo di riflessione sulla sostenibilità aperto a tutti, come mostra il calendario di attività pubbliche, tra conferenze (la prima, il 5 aprile, sull’attivismo climatico), visite al planetario, corsi e la vacanza diurna Kids@science.

Il progetto, avviato nel 2018, è complesso, con il coinvolgimento di numerosi enti – oltre all’Usi e al Comune di Airolo, hanno collaborato il Cantone, l’Ente regionale per lo sviluppo Bellinzonese e Valli e alcuni sponsor – e l’organizzazione di diverse attività, da quelle formative per gli studenti di bachelor alla ricerca a quella che viene chiamata “terza missione” delle università, cioè il trasferimento del sapere. Possiamo tuttavia provare a riassumerla con un’idea: rendere concreta la sostenibilità.

Tre carotaggi dell’Antropocene

Entrati nella Casa della sostenibilità, nella sede del vecchio ufficio postale progettato dagli architetti Tami, superati il bancone dell’accoglienza e il podio per i discorsi ufficiali si trovano tre blocchi di cemento, plastica e altri materiali che ben riassumono questa idea. Sono i “Carotaggi dell’Antropocene”, tre opere dell’artista Stefano Ferretti. Il concetto è semplice: numerosi ricercatori sostengono che l’essere umano abbia modificato l’ambiente in maniera così profonda da giustificare l’inizio di una nuova era geologica, l’Antropocene appunto, e con queste opere Ferretti ci invita a cambiare prospettiva sulle nostre azioni individuali e collettive: quali tracce stiamo lasciando, che cosa troveranno i geologi del futuro quando preleveranno campioni di terreno del primo antropocene? Plastica, metallo, rifiuti, cemento, asfalto la risposta di Ferretti.

Come molti concetti scientifici, quello di Antropocene è un concetto astratto – e infatti la comunità scientifica discute sul punto preciso in cui piazzare il cosiddetto “chiodo d'oro” che marca, negli strati di roccia, il passaggio da un’era geologica a un’altra. I tre carotaggi di Ferretti rendono concreto questo concetto, ci permettono di vederlo e di toccarlo, di farne esperienza diretta.

La missione della Casa della sostenibilità dell’Usi è esattamente questa: poter fare esperienza della sostenibilità. Come? Un primo punto, un primo carotaggio della sostenibilità, è la formazione con i seminari alpini inseriti nel piano di studio di tutti gli studenti di bachelor dell’Usi. Questi seminari, della durata di tre giorni e strutturati in quattro moduli con un lavoro di gruppo conclusivo, vogliono fornire gli strumenti per comprendere le varie dimensioni dello sviluppo sostenibile. I seminari affronteranno temi diversi e ogni studente e studentessa potrà scegliere quale seguire. Una formazione pratica ed esperienziale, complementare agli studi teorici che si possono fare in aula. Il che risponde alla domanda sulla necessità di aprire una struttura ad Airolo: la regione del San Gottardo è «un laboratorio a cielo aperto sui temi dello sviluppo sostenibile», come ha dichiarato durante l’inaugurazione il professor Massimo Filippini, tra gli ideatori del progetto e vicepresidente della commissione scientifica e didattica. La questione ambientale, fondamentale in un ecosistema particolare come quello alpino particolarmente sensibile al surriscaldamento globale, è infatti solo un aspetto della sostenibilità. Il concetto di sviluppo sostenibile riguarda anche le dimensioni della società e dell’economia. E di nuovo il territorio di Airolo, tra infrastrutture energetiche e dei trasporti – con il cantiere del secondo tubo del Gottardo poco distante dalla Casa della sostenibilità –, è luogo ideale per approfondire anche questi aspetti.

Il secondo carotaggio dei segni che la Casa della sostenibilità vuole lasciare riguarda proprio il territorio, una regione periferica che – riassumendo i discorsi del consigliere di Stato Raffaele De Rosa e del sindaco di Airolo Oscar Wolfisberg – ha avuto l’idea di guardare, per il proprio futuro, non solo al turismo (o a imprese da attirare con sconti fiscali), ma anche alla ricerca scientifica, con un indotto non solo economico ma anche culturale. Le attività didattiche e formative non sono infatti rivolte unicamente alla comunità universitaria, ma anche a scuole, gruppi, enti e aziende che desiderano approfondire i temi legati alla sostenibilità. Come accennato, c’è già un primo calendario di eventi organizzati da L’ideatorio, il servizio di promozione della cultura scientifica dell’Usi, e da altri partner. A gestire tutte queste attività sono Giovanni Pellegri, responsabile della Casa della sostenibilità e docente dei seminari alpini, e Cristina Gianella, coordinatrice.

Il terzo “carotaggio della sostenibilità” riguarda infine l’Università della Svizzera italiana che, come ha spiegato la rettrice Luisa Lambertini nel suo saluto iniziale, intende affrontare il tema dello sviluppo sostenibile non solo con l’antenna appena inaugurata ad Airolo. Da una parte con una maggiore attenzione alla sostenibilità nella gestione dei campus universitari, dall’altra con l’istituzione di un prorettorato dedicato allo sviluppo sostenibile e alle pari opportunità, affidato alla professoressa Sonja Hildebrand.

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