Ticino

Indennità di 400 franchi e due giorni e mezzo di vacanza in più

Dipendenti cantonali, le proposte del Consiglio di Stato ai sindacati. Anche per scongiurare lo sciopero del 29

Il governo ha ribadito la propria posizione, con un’aggiunta
(Ti-Press)
8 febbraio 2024
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Niente carovita. Ma indennità una tantum di 400 franchi e – novità – due giorni e mezzo di vacanza in più per gli impiegati. È quanto ha messo sul tavolo il Consiglio di Stato nell’incontro con i sindacati Vpod, Ocst e Sit svoltosi nel pomeriggio, all’indomani dell’approvazione del Preventivo 2024 del Cantone da parte della maggioranza del Gran Consiglio. Incontro nel quale le parti sono tornate a discutere dell’adeguamento del salario al rincaro per i dipendenti cantonali. Al riguardo il governo ha ribadito la propria posizione: no al riconoscimento del carovita per l’anno in corso. Ha allora rilanciato la proposta dell’indennità di 400 franchi. E avanzato una aggiuntiva: due giorni e mezzo di vacanza in più. Una proposta aggiuntiva anche per scongiurare lo sciopero promosso dalle organizzazioni sindacali per il 29 di questo mese.

All’incontro con il Consiglio di Stato erano presenti Raoul Ghisletta e Giulia Petralli per la Vpod, Xavier Daniel, Giorgio Fonio e Claudio Isabella per l’Ocst e per i Sindacati indipendenti ticinesi Mattia Bosco e Ivano Bodino.

Ghisletta (Vpod): ‘Dipendesse da me, respingerei’

«Se dipendesse solo da me, respingerei quanto ci ha prospettato il Consiglio di Stato, ma saranno i comitati sindacali a decidere – afferma Raoul Ghisletta –. Dal mio punto di vista un terreno d’intesa possibile sarebbe il recupero del rincaro quando le finanze del Cantone andranno meglio, quando sarà raggiunto il pareggio dei conti». Da rilevare che dal controverso Preventivo è stato stralciato il cosiddetto contributo di solidarietà per i dipendenti cantonali, ovvero la trattenuta del 2 per cento sulla parte di salario eccedente i 60mila franchi. Ma per Ghisletta non basta. La Vpod pone quindi ancora l’accento sul carovita. «Alcuni Comuni e la Confederazione – ricorda Giulia Petralli – hanno proceduto a un adeguamento dei salari. Ed è proprio ispirandoci a quanto fatto dalla Confederazione, che in occasione della recente discussione in parlamento sul Preventivo avevamo chiesto, sotto forma di emendamento, il riconoscimento, seppur parziale, dell’1% quale rincaro salariale e un’indennità unica per il 2024 di 400 franchi per il personale che guadagna meno di 70mila franchi annui». Firmato dai deputati Claudio Isabella (Centro), Petralli (Verdi), Fabrizio Sirica (Ps) ed Evaristo Roncelli (Avanti con Ticino&Lavoro), l’emendamento è stato tuttavia bocciato dall’aula.

Daniel (Ocst): ‘Non si riflette in maniera strutturale sul salario’

Sul seguito di quanto scaturito dall’incontro odierno con il Consiglio di Stato, Xavier Daniel rimanda alle decisioni che prenderanno presto i comitati sindacali. «Personalmente – dice – ritengo che il problema rimanga: ciò che ci viene proposto non si riflette in maniera strutturale sul salario. Per contro il riconoscimento del carovita mantiene il potere d’acquisto».

Possibilista Bosco (Sit): ‘Lo considero un compenso in natura’

«Dopo la chiusura dei lavori in Gran Consiglio, dove non è passato il rincaro, abbiamo rilanciato al governo – spiega Mattia Bosco dei Sindacati indipendenti ticinesi – la richiesta affinché venisse riconosciuto pienamente. Tuttavia, in mancanza di un budget sufficiente, non c’è stato nulla da fare. Il Consiglio di Stato ha poi riproposto l’indennità di 400 franchi, che però era già acquisita, e siamo riusciti a ottenere, a parziale compensazione, due giorni e mezzo di vacanza in più per il 2024 per i dipendenti cantonali. Ci rifaremo a quanto decideranno i nostri comitati e le nostre assemblee che si riuniranno a breve. La sensazione è che questa misura possa almeno calmare gli animi, evitando di irrigidire ulteriormente il rapporto tra datore di lavoro e lavoratori».

E continua: «Se i lavori dovessero accettare questa proposta, lo sciopero non avrebbe più senso di esistere. Apprezzo lo sforzo del datore di lavoro e penso sia un argomento spendibile, soprattutto per le fasce più giovani di lavoratori che hanno solo quattro settimane di vacanze all’anno fino ai cinquant’anni. Lo considero un salario in natura, quindi non un rincaro in soldi, ma comunque un compenso».