Bellinzona, in Gestione Plr e Sinistra per il ‘sì’ col naso turato. Scontenti del metodo municipale i consiglieri Mps/Verdi/Fa, Lega/Udc e Centro
Soluzioni discutibili sotto più punti di vista con “innumerevoli criticità” che generano un aumento dei costi ritenuto dalla maggioranza “eccessivo e privo di alternative” oltre che non sufficientemente sorretto da spiegazioni trasparenti. A tal punto che anche chi sostiene l’operazione invitando il plenum a votare ‘sì’ lo fa a denti stretti mostrando “perplessità”. Dal canto suo la minoranza chiede che il Municipio rifaccia i compiti in modo più preciso e senza mettere fretta. Non fa insomma l’unanimità fra i partiti il credito di quasi 27 milioni chiesto dal Municipio di Bellinzona per la ristrutturazione globale della Scuola elementare Nord frequentata da 470 allievi e nella quale è pure previsto un nuovo centro extrascolastico. Credito che sostituisce e raddoppia quello di 13,7 milioni stanziato cinque anni fa, nel 2018, per un progetto rimasto a lungo nei cassetti e che l’Esecutivo considera oggi ormai superato per vari motivi.
In vista della seduta di Legislativo del 29 novembre, a risultare spaccata in due o tre è soprattutto la Commissione della gestione che dopo numerose riunioni e domande poste al Municipio, presenta un rapporto di maggioranza favorevole (5 a 4), ma in più parti critico verso talune scelte, e uno di minoranza contrario. Sul fronte del ‘sì’ al relatore Vito Lo Russo (Plr) si affiancano gli altri due liberali radicali Silvia Gada (presidente sezionale) e Tiziano Zanetti (nel suo caso con riserva) e le due rappresentanti dell’Unità di sinistra Lisa Boscolo (capogruppo) e Martina Malacrida Nembrini (presidente sezionale); contrari Giuseppe Sergi (Mps/Verdi/Fa) che ha presentato un rapporto di minoranza, nonché il capogruppo del Centro Gabriele Pedroni e i due rappresentanti Lega/Udc Sacha Gobbi (capogruppo) e Brenno Martignoni Polti (presidente sezionale e del Consiglio comunale). Nella Commissione edilizia soltanto Giulia Petralli (Verdi/Mps/Fa) non firma, mentre firmano con riserva i membri Lega/Udc Alessandro Minotti e Manuela Genetelli; favorevoli Plr e Centro (co-relatori) e la Sinistra.
La maggioranza della Gestione avrebbe preferito l’elaborazione di alcuni scenari dal meno caro al più oneroso. Infatti se nelle prime righe scrive che “il credito precedente risultava ampiamente insufficiente”, nella pagina successiva dice che l’aumento del costo “sembra eccessivo” perché “alcune scelte architettoniche non sono comprensibili”. Detto altrimenti, malgrado la sensazione che il Municipio “non sia stato sufficientemente attento al contenimento della spesa valutando soluzioni alternative, è innegabile la necessità di ristrutturare in tempi brevi”. Ad ogni modo, allievi e docenti “si trovano già ora nei vicini prefabbricati e qualsiasi ulteriore ritardo potrebbe prolungare il periodo in cui dovranno utilizzarli”. Inoltre “vi è il rischio che il processo di ristrutturazione di altre sedi scolastiche possa venir procrastinato”.
Nel dettaglio: il raddoppio – cui si è giunti dopo le riflessioni avviate nel 2022 da un gruppo di lavoro tecnico formato da ingegneri e progettisti – è dovuto all'aggiunta di opere prima non contemplate per 8,2 milioni (mobilio, tetti, centro extrascolastico), al rincaro per 2 milioni e a migliorie e approfondimenti progettuali per 2,4 milioni: “Si vuole effettuare ora un risanamento energetico dei due blocchi e di tutta l’impiantistica, anche considerando che negli ultimi 50 anni sono stati effettuati in gran parte solo lavori di manutenzione ordinaria”. Negli ultimi tre lustri sono stati comunque aggiunti un lift nel blocco B per persone con problemi motori, un nuovo servizio igienico per disabili, sostituiti i serramenti nei corridoi del blocco B, i pavimenti di palestra e aula magna e adeguato il mobilio in tutte le aule del blocco A”.
Cinque le perplessità emerse. Anzitutto la tempistica dei risultati dello studio di pianificazione scolastica (che il Municipio ha commissionato alla ditta Basler & Hofmann) che saranno disponibili solo a inizio dicembre, cioè pochi giorni dopo la decisione del Cc sul progetto scuole Nord il quale “segna l’inizio di un ampio piano di rinnovamento delle scuole elementari” di Bellinzona; per ora il dato emergente è che l'analisi degli edifici mostra un deficit di manutenzione complessivo di 65 milioni, di cui 25 riferiti alle Nord. Punto secondo: la non valutazione di una parziale o totale costruzione impostata sulla modularità flessibile nei diversi piani (salvo nel mansardato) e delle aule. Quindi l’ubicazione del centro extrascolastico al quarto piano: “Pur essendo stata verificata dai servizi cantonali, mostra una scarsa sensibilità verso la vita di un istituto scolastico e porrà inevitabili disagi a coloro che ne faranno capo. Sarebbe stato molto più lungimirante ricavare gli spazi per questi servizi nel seminterrato (che verrà invece occupato dalle aule di arti plastiche e psicomotricità) riservando ai fruitori un'entrata apposita così come già fatto in altre scuole. Ciò permetterebbe inoltre maggiore efficienza nel servizio e più tranquillità all'intero Istituto”. Quarto punto, le aule sottodimensionate nel blocco A: “La riduzione della capacità di accoglienza (20-21 allievi) può essere vista come un beneficio a livello didattico, ma non soddisfa gli standard richiesti dal Cantone”. Infine la non riqualifica completa del piazzale esterno con spazi verdi e un anfiteatro richiesti dai docenti.
Compatto nelle motivazioni, ma formalmente diviso, il fronte del ‘no’ che si oppone al metodo adottato dal Municipio (“latitanza, omissioni, silenzi e approssimazione”), cui chiede di rifare i compiti. Ossia presentare un nuovo messaggio con più varianti di progetto e oneri – specifica il rapporto Sergi – e che sia “trasparente, approfondito e completo”. Tutti, nella minoranza contraria, criticano il Municipio per aver messo la sordina alle innumerevoli criticità “segnalate e condivise da tutta la commissione”, compreso il fatto di aver accelerato talune fasi (già rilasciata la licenza edilizia e già firmati taluni contratti con i progettisti) senza attendere l’adesione del Legislativo al messaggio sui 27 milioni. Una fretta motivata anche dal fatto che la ristrutturazione sarebbe in ballo ormai da anni e che una parte di allievi e docenti già si trova nei vicini prefabbricati, sebbene gli stessi siano considerati dal Municipio stesso di prima qualità. In definitiva “non giustifica una decisione così affrettata la volontà di realizzare il più presto possibile una struttura scolastica adducendo il bene di personale e allievi, seppur in sé condivisibile”.
Gabriele Pedroni (Centro) non ha firmato il rapporto di minoranza, ci spiega, «per una questione di forma e non di contenuto che condivido. Nella Legge organica comunale non è infatti contemplato il rinvio del messaggio al Municipio. O si avalla o si respinge. Siccome siamo tutti favorevoli al risanamento dello stabile, proporrò al nostro gruppo di astenerci affinché il Municipio sia obbligato a ripresentare un nuovo messaggio, migliore e completo, che tenga conto delle molte critiche emerse». Sulla stessa lunghezza d’onda Sacha Gobbi: se Lega e Udc aderiranno o meno al rapporto Sergi lo decideranno a breve, «ma di sicuro si tratta di un rapporto lineare e coerente, al contrario di quello ondivago della maggioranza che muove critiche anche pesanti, ma alla fine malgrado tutto invita a votare il credito turandosi il naso».
La maggioranza della Commissione edilizia (co-relatori Andrea Cereda del Plr e Pietro Ghisletta del Centro) invitando il plenum a votare il credito ritiene che la situazione di presunta urgenza “sia dovuta a errori di pianificazione strategica, per quanto concerne l’edilizia scolastica, la messa a norma degli stabili cittadini, le manutenzioni ordinarie e straordinarie ecc”. Da qui l’auspicio “di non doversi più trovare, in futuro, con situazioni simili in cui si chiedano interventi della massima urgenza in tempi brevi, a causa della mancata pianificazione e dell’assenza di una visione a medio-lungo periodo”.
Nel dettaglio viene criticata, al capitolo sistemazione piazzale, “l’assenza di un nuovo assetto improntato al verde come spazio ricreativo e non come l'attuale piazzale in asfalto”. Da qui la richiesta di provvedere con un ulteriore messaggio municipale. Scetticismo suscita anche la scelta di posizionare il nuovo centro extra scolastico al quarto piano: citando “difficoltà logistiche che con buone probabilità si creeranno”, si evidenziano nel dettaglio l'accesso in comune con gli spazi della scuola elementare per il servizio catering della mensa, le difficoltà d’accesso al quarto piano per le famiglie con più bambini (vedi figli piccoli nel passeggino) e di gestione degli spostamenti di 60-70 bambini che durante la permanenza sono in movimento tra il cortile e il quarto piano.