Le Ail non temono le grandi potenze, ma fanno conto di spalmare la richiesta di corrente nelle diverse fasce orarie
Emissioni, elettrificazioni, cambiamento climatico: l’impatto sull’ambiente dei mezzi di trasporto è al centro del dibattito politico. E non mancano gli interrogativi. Per quanto riguarda la transizione del parco veicoli dai ‘fumosi’ motori termici ai propulsori elettrici, il primo punto di domanda riguarda il reale guadagno in termini ecologici, ma è un tema estremamente complesso. Il secondo concerne invece la capacità delle reti elettriche di reggere l’aumento dei consumi. Si parla spesso delle centraline di ricarica per le auto; ma dietro l’angolo c’è pure l’elettrificazione di veicoli molto più energivori, dotati di grandi pacchi batterie, da riempire attraverso potenti impianti di ricarica veloce. Si parla, senza andare troppo lontano, di autobus, come la linea 5 delle Tpl di Lugano, ma anche i battelli della Società navigazione lago di Lugano.
Partendo dal lago, già oggi la Snl ha in servizio un paio di piccoli battelli a batteria – da 30, rispettivamente 104 posti – ma la prospettiva dichiarata è quella di elettrificare l’intera flotta, comprese le imbarcazioni che vanno dai 200 ai 600 posti di capienza massima. Serve corrente, tanta e in fretta per questi battelli di grossa stazza, che compiono l’intero giro del lago.
Premesso che non ci sono ancora informazioni di dettaglio, imbarcazioni simili che navigano nel mondo hanno richiesto una potenza di ricarica nell’ordine del mega-watt (Mw) cioè un milione di watt. Sempre a titolo di paragone, una ricarica “fast charge” per le automobili elettriche arriva a ‘soli’ 50 kw. E qui entra in gioco la rete delle Aziende industriali di Lugano (Ail). Riuscirà a portare l’energia necessaria fino agli imbarchi? Sarà necessario costruire una apposita stazione elettrica di importanti dimensioni?
Lo chiediamo direttamente al direttore generale della Ail Marco Bigatto. «La rete di distribuzione è capillare e sufficientemente dimensionata per disporre in zona della sufficiente potenza. Se il punto di riferimento è un Mw, devo dire che alcuni nostri clienti, parlo di industrie, già superano questo valore. Per allacciare la stazione di ricarica per i battelli sarà necessario installare una cabina di trasformazione, di alcuni metri quadrati, per intenderci: un manufatto indicativamente un po’ più grande di una casetta degli attrezzi da giardino. Di queste cabine le Ail ne possiede più di mille» ci spiega Bigatto aggiungendo che allo stato attuale del progetto un impianto del genere è previsto presso l’imbarcadero centrale di Lugano, quello all’altezza di Piazza Riforma.
Passando agli autobus a batteria, che dovrebbero inizialmente servire la linea 5 delle Tpl, con una stazione di ricarica a Manno, a che punto siamo? «La messa in servizio rimane pianificata per metà del 2025, come era previsto dall’inizio, ma un progetto non c’è ancora perché a quanto ci risulta non è ancora stata presa da parte della Tpl la decisione sulla soluzione tecnica dell’elettrificazione. Anche qui però la rete è sufficientemente dimensionata per portare le potenze richieste».
In generale, chiediamo sempre a Marco Bigatto, quali sfide pone alla rete Ail il previsto aumento del consumo rapido di elettricità da parte di grandi mezzi di trasporto, e la maggiore diffusione delle auto elettriche? Cambierà qualcosa anche a livello di produzione importazione della corrente? più cavi ad alta tensione? «A livello di rete di distribuzione, la pianificazione a lungo termine che regolarmente aggiorniamo tiene conto degli sviluppi tecnologici previsti, sia lato produzione che lato consumo. Per cui l’incremento di potenza richiesto per la mobilità elettrica è da noi considerato nel dimensionamento della rete. Per contenere gli investimenti nella rete, stiamo implementando soluzioni atte a gestire in tempo reale il prelievo da parte di apparecchi di consumo come termopompe, boiler o sistemi di ricarica per veicoli. Questo in collaborazione con i clienti, che già oggi possono beneficiare di una tariffa agevolata (“tariffa flessibilità”, i cui dettagli si trovano sul nostro sito internet), consentendo ad Ail di “pilotare” i loro apparecchi».