Joel Fioroni, il direttore artistico della struttura a Massagno, replica alle polemiche sulla serata del 12 settembre. Ma ‘annullarla sarebbe peggio’
Un evento «scomodo e che personalmente non condivido», ma sostanzialmente legittimo. Questa la replica di Joel Fioroni, gestore del Cinema Lux art house, al polverone sollevatosi attorno alla conferenza pubblica organizzata il 12 settembre nella struttura di Massagno dagli Amici della Costituzione e da HelvEthica. La serata, denominata ‘La distruzione della libertà in nome della libertà? Ideologia del gender: parliamone’, ha suscitato le proteste del collettivo femminista Io l’8 ogni giorno come pure da una lettera anonima diffusa su vari canali social, compresi quelli riconducibili all’autogestione.
Il dito è puntato principalmente contro i due ospiti, Gianfranco Amato e Silvana De Mari. Avvocato il primo, dottoressa la seconda, entrambi vicini alle posizioni ultra-conservatrici nel Paese d’origine (l’Italia) dei partiti della destra più estrema. De Mari in particolare è stata condannata più di una volta dal Tribunale di Torino a causa delle sue dichiarazioni omofobe ritenute dalla Corte piemontese “propaganda denigratoria”, che nulla ha dunque a che vedere con “libertà di opinione e critica”. La donna, infatti, prima di diventare uno dei volti del movimento No Vax in Italia per anni ha battagliato contro un altro movimento, quello Lgbtq. Nel 2018 era stata condannata a una pena pecuniaria per aver detto che l’omosessualità è contronatura, mentre nel 2022 arrivano altre condanne per ulteriori uscite. Fra queste, persino l’accusa al movimento Lgbtq di essere promotore della pedofilia.
La conferenza del 12 settembre, peraltro, s’inserisce in un contesto già frizzante in Ticino quando si parla di orientamento sessuale e identità di genere, a seguito delle recenti polemiche scoppiate sull’agenda scolastica. A tal proposito, il collettivo femminista aveva già fissato una manifestazione in piazza Indipendenza a Lugano per sabato 9 settembre alle 17. Ora, si aggiunge carne al fuoco: “Un esempio di tale pericolosa deriva reazionaria – si legge in una presa di posizione, alludendo al pericolo della cancellazione di alcune conquiste civili – ci viene dalla partecipazione di Silvana De Mari alla conferenza promossa da HelvEthica Ticino e dagli Amici della Costituzione. De Mari è infatti ben nota nella vicina Penisola per le sue posizioni omofobe, sessiste, transfobiche e razziste ed è stata condannata per diffamazione per le sue affermazioni omofobe”. Sulla stessa linea anche la lettera anonima, che invita a telefonare o a scrivere al Lux in segno di protesta.
«Premetto che non siamo noi a organizzarlo. Noi abbiamo un’attività, che è quella culturale e cinematografica, che è attiva tutti i giorni e che ha la sua linea – ci spiega dal canto suo Fioroni –. Poi, il Lux, come tutti gli altri spazi di questo tipo in Ticino, è una sala che si può noleggiare per organizzare eventi. Se vengono rispettati i requisiti di legge e le condizioni, c’è la libertà assoluta di organizzare eventi. Allo stesso modo, tutti hanno la libertà di dire se condividono o meno che si tenga un evento. Ne abbiamo ospitati molti anche della comunità Lgbtq. Mi auguro che prevalga l’intelligenza delle persone e che si capisca che non spetta a me censurare un evento pubblico come questo. Negare adesso l’autorizzazione concessa già settimane fa, anche se i contenuti ci sono stati resi noti solo pochi giorni fa, creerebbe ancor più problemi».
È anche vero, facciamo notare, che gli ospiti sono particolarmente controversi e De Mari in particolare ha subito delle condanne. «Ripercorrendo gli anni della mia gestione (dal 2017, ndr) qualche evento scomodo lo abbiamo ospitato – osserva il gestore –. E credo che questa serata rientri sicuramente nella categoria, anche perché il tema dell’omofobia e della transfobia è di forte attualità a causa delle polemiche sull’agenda scolastica. Si tratta in ogni caso di un evento dal quale mi dissocio, che non appare sul nostro sito né nella nostra programmazione». E d’altra parte, poter fare una direzione artistica anche degli eventi organizzati da esterni, come è il caso, e quindi porre eventuali veti, significherebbe stravolgere l’organizzazione attuale. In particolare, «comporterebbe un’informazione dettagliata sui contenuti degli eventi, ospiti compresi, e la necessità che questi ci siano sottoposti mesi prima dell’evento stesso. Diventerebbe davvero difficile, se non impossibile».
La sala dove si terrà la controversa conferenza pubblica è gestita da Fioroni, ma di proprietà del Comune. Abbiamo dunque interpellato anche il sindaco di Massagno per una presa di posizione sulla vicenda. Breve il commento di Giovanni Bruschetti: «Non si tratta di una questione di competenza del Municipio. In ogni caso, mi auguro solamente che la situazione e il confronto non trascendano in momenti di tensione».
In un comunicato odierno, la Direzione del Lux, considerato che la propria sensibilità, "si allontana molto dalle ideologie e dalle modalità con cui i relatori coinvolti affrontano il tema", afferma di essere in contatto con gli organizzatori dell'evento per vagliarne l’annullamento.