Serie di disavventure per una coppia locarnese partita per l'Irlanda. Tra bagagli che non arrivano e raggiri da parte dell’agenzia di autonoleggio
La verde Irlanda, che quasi lascia al... verde due vacanzieri locarnesi attratti dalla bellezza delle sue pianure, delle sue colline, delle scogliere e dei laghi. Partiti per una vacanza all’insegna della scoperta e delle attività sportive outdoor, i due sfortunati protagonisti di questo viaggio di una decina di giorni ne hanno vissute di cotte e di crude. Un susseguirsi di grattacapi tali da guastare loro il soggiorno in una meta agognata. Eppure tutto era stato organizzato con rigore e attenzione, con largo anticipo, dalla coppia locarnese. A partire dalla prenotazione del volo (con la nostra compagnia di bandiera, ndr) e il noleggio dell’auto una volta giunti a Dublino. Il fatidico giorno della partenza dallo scalo di Zurigo, si presentano con largo anticipo per sbrigare le poche pratiche d’imbarco (grazie al check-in online, tutto è semplificato e velocizzato). C’è però un primo intoppo: il lettore del codice a barre dell’etichetta applicata alla valigia della ragazza fa le bizze e non ne vuol sapere di registrarla e di spedirla nella stiva. Chiesto aiuto al personale, le viene assicurato che la stessa arriverà a Dublino con quella del compagno. Così non è perché giunti nella capitale irlandese, sul nastro trasportatore la valigia non compare. Nemmeno dopo lunga attesa. A quel punto, ci racconta la ragazza, chiede informazioni allo sportello Swiss. Riempie i dovuti formulari per gli oggetti smarriti e le viene fornita un’app con la quale localizzare, in tempo reale, il bagaglio. Per chissà quale svista del personale, la valigia è finita a Palermo, in pratica caricata sull’aereo successivo a quello diretto a Dublino in partenza proprio da Zurigo. Cose che possono capitare. Un po’ di comprensibile sconforto. Nella valigia c’erano gli indumenti per l’attività sportiva che avevano in programma nei giorni successivi. I due raggiungono il loro hotel, convinti che l’indomani il bagaglio sarebbe arrivato allo scalo di Dublino, pronto per essere ritirato. Ma non è così. La valigia, stando all’App del telefonino, risulta infatti ancora ferma a Palermo... Swiss assicura che comunque è questione di ore, che l’avrebbe imbarcata per Dublino e fatta consegnare da un addetto. Nel frattempo l’interessata viene informata che può acquistare tutto lo stretto occorrente per affrontare l’attesa, poi rimborsatole.
All’aeroporto, i due si rivolgono alla nota multinazionale francese di autonoleggio per ritirare la vettura prenotata e pagata (con tutte le coperture assicurative del caso) anticipatamente. Ma la sorpresa è grande quando si accorgono che invece di una Volkswagen Polo si ritrovano, quale modello, una vettura Toyota. Per avere una vettura tedesca alternativa avrebbero dovuto procedere con un upgrade e sborsare altri soldi. Tra una cosa e l’altra, 300 euro aggiuntivi. La sacrosanta pazienza comincia a scarseggiare e, dopo lunghe discussioni, i due turisti locarnesi accettano di mettere mano al borsello. Raggiungono l’hotel mordendosi la lingua per non scomodare San Patrizio e qualche altro santo; succede però che qualche giorno dopo, leggendo attentamente la fattura, si rendono conto che in barba all’accordo stipulato con l’agenzia, vi figurano tutta una serie di costi aggiuntivi non concordati. La vacanza, iniziata male, peggiora come in un domino in cui i disagi si susseguono uno dietro l’altro. E non prende una piega migliore nei giorni successivi. I due hanno programmato giorno per giorno il tour dell’isola; si passa dunque da un B&B all’altro, Swiss li aggiorna a ogni interminabile richiesta telefonica e rassicura, ma la valigia compare tre giorni dopo il loro arrivo. E per le loro antecedenti avventure outdoor, la malcapitata è costretta a ripiegare su materiale acquistato a prezzo contenuto e quindi di non ottima qualità. Con conseguenti vesciche ai piedi, cattiva protezione dal freddo e altro ancora. Unico sollievo, dalla valigia giunta da Palermo non è sparito nulla e il rimborso, da parte della nostra compagnia di bandiera, è stato regolato senza intoppi. Almeno quello.
Intoppi che invece i due ritrovano il giorno della partenza dall’isola, proprio al momento della riconsegna dell’auto. Quando cioè si tratta di chiarire con gli addetti che la fattura contiene degli extra non voluti che vanno dunque cancellati e rimborsati. Rivendicazioni per dirimere le quali serve l’intervento del responsabile della succursale. Lunghe discussioni per arrivare a strappare un rimborso-bonus che, a guardar bene, ha tutta l’aria di una presa per i fondelli (è il caso, ad esempio, del regalo di un giorno di noleggio aggiuntivo). La vacanza volge al termine e per non farsi mancare nulla, ecco che l’aereo che da Dublino deve riportare i due a casa decolla con un’ora di ritardo. Ma almeno a Zurigo i due possono recuperare tutte e due le valigie. E tirare un sospiro di sollievo. Altro che vacanza relax. La tragedia comica è finita.