Mendrisio (ri)affida la sua Festa per eccellenza all'Associazione Sagra dell'uva del Mendrisiotto. E rilancia, fra tradizione e innovazione
Per la Sagra del Borgo il 2023 segnerà una sorta di ritorno al passato. Il nome, quello assunto ormai sei anni orsono, resterà tale (per ora), vero e proprio ‘marchio’ della Città di Mendrisio. A cambiare saranno, invece, gli organizzatori. Ma non troppo. La manifestazione settembrina, infatti, è stata rimessa nelle mani dell'Associazione Sagra dell'uva del Mendrisiotto. Ovvero la stessa che per parecchi anni ha curato la regia dell'evento, divenendo di fatto un po’ il referente ‘storico’. Questo sino al 2016, quando il Municipio, in vista della sessantunesima edizione, aveva deciso, un poco a sorpresa, di passare la mano a un nuovo Comitato. Una svolta che aveva portato, all'epoca, a cambiare denominazione e a rivedere, in parte, anche i contenuti. Una stagione di cui si è grati a Palazzo, ma che si è chiusa l'anno scorso con le dimissioni dei responsabili. E adesso? «È il momento – conferma Paolo Danielli, capodicastero Sport e tempo libero – di imprimere un ulteriore slancio, proponendo altre novità». A cominciare dalle date, che questa volta (per concomitanze del calendario cantonale) cadranno a metà settembre, quindi il 15, 16 e 17 del mese.
Da un po’ di tempo a Mendrisio ci si interrogava, in effetti, sul destino della Sagra del Borgo. Chiuso un capitolo, non si capiva quale avrebbe potuto essere il seguito di un appuntamento che è nel Dna del Borgo e ora della Città. «Ci siamo messi alla ricerca di un nuovo Comitato – ripercorre Danielli – e l’entusiasmo, il programma e le iniziative con cui si è ripresentata l'Associazione – che in questi anni non ha gettato la spugna, ndr – hanno convinto il Municipio che la strada era quella giusta. Certo la sfida raccolta dagli organizzatori è importante», riconosce il municipale.
In effetti, le aspettative di tutti sono alte. La Sagra, come fa capire Danielli, dovrà proporsi come una festa intergenerazionale, capace di aderire al suo contesto – il nucleo storico del Borgo – e di conquistare la popolazione. Senza dimenticare, ordinanza alla mano, di essere in linea con la «politica green» che interpella pure le manifestazioni cittadine. «Anche la Sagra del Borgo, come tutti gli eventi – richiama Danielli –, dovrà prestare attenzione alla sostenibilità ambientale. Il primo test, anche per la Città, lo avremo questo fine settimana con la Festa della musica».
Le sollecitazioni, insomma, sono tante per l'Associazione Sagra dell'uva del Mendrisiotto, pronta a rituffarsi in questa avventura. E Antonio Fontana ne è cosciente. Tanto più che per lui, che ha raccolto il testimone dal padre, la Sagra è quasi un ‘affare di famiglia’. La motivazione, in ogni caso, lascia intendere, non manca di sicuro. «Siamo un gruppo di amici, tutti di Mendrisio, che ha sempre avuto questa festa nel cuore».
È su questa spinta, infatti, che gli organizzatori sono disposti a lasciarsi ispirare da ciò che è stato, consapevoli che oggi occorre pure innovare. «Ci appoggeremo – anticipa Fontana – all'esperienza vissuta, ai bei ricordi – bisogna avere il coraggio di guardare al passato –, riconoscendo l’importanza storica, culturale e di tradizione popolare della Sagra (che non è la festa degli ubriaconi) e al tempo stesso terremo ben presente la necessità di volgere lo sguardo al futuro. Se ci riusciamo – confida ancora il coordinatore –, vorremmo mettere in mostra lo spirito particolare del Mendrisiotto». E ciò a fronte di un evento che per tre giorni focalizza su di sé l'attenzione di una regione.
E alla richiesta di essere vicini al territorio e, soprattutto, di avere un impatto ambientale contenuto? Gli organizzatori reagiscono con un preciso ‘piano d'azione’. «Intendiamo, innanzitutto, incrementare la promozione dei prodotti locali, anche da un punto di vista culturale – chiarisce Fontana – ed entrare nel canale ‘green’ pure con la Sagra, evitando gli sprechi e l'uso delle plastiche». Si confermerà, poi, la scelta di prediligere il trasporto pubblico: le trattative con le aziende di trasporto, si fa sapere, sono già state avviate.
C‘è, però, un altro aspetto che affiora tra le parole del responsabile; ed è l'esigenza di coinvolgere le varie componenti della kermesse: dalle società e le associazioni agli esercenti, dalle attività commerciali ai produttori e i viticoltori. In fondo, ribadisce Fontana, «sono loro i veri attori della festa». A questo proposito, annuncia, «li incontreremo tutti per capire quali sono le loro esigenze, cosa si aspettano dall'evento, quali obiettivi intendono raggiungere e come si propongono di collaborare». D'altra parte, l'intesa con chi vive ogni giorno il nucleo appare strategica. In tal senso il contributo d’iscrizione sarà diminuito per favorire la partecipazione.
Gli organizzatori della Sagra nella sua versione 2023 cercheranno, comunque, degli alleati anche tra la cittadinanza, a cominciare da coloro che risiedono nel perimetro della Sagra. «Sappiamo che si tratta di una festa ‘invasiva’ per la Città e che porta dei disagi a chi abita in zona – ammette Fontana –, quindi presteremo particolare attenzione, proprio per limitare al massimo il disturbo».
Dentro il contenitore della Sagra del Borgo cosa ci sarà, però? Ancora il programma di dettaglio non c’è, ma di sicuro, concede Fontana, vi sarà il Mercatino, che con tutta probabilità verrà un po' rivisto. «D'altra parte, è coreografico, per rendere attrattiva la manifestazione. Ed è essenziale per le famiglie». Nel grappolo degli ingredienti, come viene esemplificato (graficamente) dall'Associazione, si troveranno poi le immancabili corti aperte e la convivialità della tavola, la presenza dell’artigianato locale e le animazioni, gli spettacoli, la musica e motivi di aggregazione. Come dire, contenuti, annota Danielli, «a misura di famiglie».
Stabilito dove (e quando) sarà la festa, come ci si potrà accedere? Anche qui la politica è chiara. Il venerdì e il sabato si dovrà pagare una entrata («ancora da definire»), mentre la domenica l'ingresso sarà libero. «Questa – sottolinea Fontana – è la volontà degli organizzatori».
A quel punto, invita Paolo Danielli, «che sia un piacere andare alla Sagra, per tutte le età».