Svizzera

Alain Berset lascia a fine legislatura

Alla scadenza di questo mandato, l'attuale presidente della Confederazione saluterà il Consiglio federale

In sintesi:
  • Nella sua ‘carriera’ in seno al governo è stato due volte presidente della Confederazione: nel 2018 e quest'anno
  • ‘Dopo tre legislature complete e 29 votazioni federali ora ho voglia di fare altro. E questo era il momento giusto per lasciare’. Così Alain Berset
Il presidente della Confederazione
(Keystone)
21 giugno 2023
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In una conferenza stampa indetta all'ultimo minuto stamane, il consigliere federale Alain Berset, attuale presidente della Confederazione, ha annunciato la sua intenzione di dimettersi a fine mandato.

In carica dal 1° gennaio 2012, Berset, 51 anni, ha sempre diretto il Dipartimento federale dell'interno. Il socialista friborghese è stato presidente della Confederazione una prima volta nel 2018 e una seconda quest'anno. In precedenza aveva trascorso otto anni sui banchi del Consiglio degli Stati, Camera che ha presieduto nel 2009.

«Ho informato oggi i miei colleghi in governo della mia intenzione di lasciare alla fine dell'anno. Dopo tre legislature complete e 29 votazioni federali, ora ho voglia di fare altro», ha affermato Berset davanti ai media a Berna.

Parlando delle tempistiche, il consigliere federale ha citato la fine della lotta alla pandemia, suggellata dalla votazione di domenica, la terza, sulla legge Covid. «Ho sempre cercato di dare tutto», ha aggiunto.

Scandali non hanno avuto influenza

Incalzato dai giornalisti, Berset ha smentito che gli scandali associati al suo nome abbiano avuto la minima influenza sulla sua scelta. «La mia decisione si basa sui tempi istituzionali, ormai è finito un ciclo», ha commentato, precisando che l'inchiesta sulla fuga di notizie in seno al Dipartimento dell'interno non rappresenta né un problema né motivo di pressione.

Sollecitato sul fatto che di recente avesse manifestato l'intenzione di continuare l'avventura nell'esecutivo, Berset ha smentito seccamente. «Non ho mai detto questa frase», ha dichiarato, criticando il modo in cui le sue parole sono state riportate dalla stampa.

Il friborghese ha poi passato in rassegna tutto quanto fatto in questo lungo periodo in governo, soffermandosi su numerosi temi in ambito sanitario e culturale. Un pensiero è poi andato a familiari e collaboratori: «Ho sempre potuto contare su molta vicinanza e su una squadra solida».

Pandemia brutale

«Sono particolarmente fiero di aver partecipato per molto tempo e attivamente al funzionamento della nostra democrazia», ha proseguito Berset. «Mi hanno detto che le 29 votazioni a cui ho preso parte sono un record», ha detto a tal proposito.

Per Berset, non avere mai cambiato dipartimento durante la permanenza in governo è stato positivo. «La continuità è estremamente importante se si vogliono cambiare le cose», ha messo in risalto.

Riguardo al periodo più complicato vissuto, Berset non ha esitato a definire la pandemia "brutale", sia per lui sia per la sua famiglia. «Mai avrei immaginato di dover lavorare così tanto e di dover sopportare tali violenze». «Il mio impegno è stato totale, bisogna rinunciare a molte cose, ma non ho rimpianti».

Futuro tutto da scrivere

«Alla fine siamo un po' soli nel nostro lavoro e in queste decisioni», ha affermato Berset, specificando che nemmeno il suo partito, malgrado ci si trovi in un anno elettorale, ha esercitato alcuna pressione nei suoi confronti. Rimanere per oltre dodici anni vorrebbe dire considerarsi insostituibile, ha motivato una volta di più il friborghese.

Cosa regalerà ora il futuro a Berset? Il diretto interessato non sembra averci pensato troppo per il momento. «Non ho un piano, vedremo l'anno prossimo», si è limitato a commentare. «Magari mi dedicherò allo yoga», ha detto con un sorriso dribblando le domande in merito.