Iniziato il processo davanti alle Criminali di Lugano. Alla sbarra tre imputati (altri due sono dispensati per motivi di salute)
Devono rispondere di truffa e contraffazione di merci i cinque imputati che da questa mattina compaiono davanti alla Corte delle assise criminali di Lugano per rispondere di quella che è passata alle cronache come la truffa del vino. Davanti al giudice Amos Pagnamenta (a latere Luca Zorzi e Renata Loss Campana) ci sono un 55enne italiano, un 69enne svizzero e un 29enne cittadino italiano (gli altri due imputati, un 64enne e un 69enne svizzeri sono dispensati per motivi di salute), accusati di aver preso parte ai raggiri con responsabilità diverse.
Il dibattimento è iniziato con la richiesta d'eccezione presentata dall'avvocato Pierluigi Pasi, legale del 69enne, che ha sollevato il principio del ‘ne bis in idem’, essendo stato l'uomo già prosciolto in Italia per reati analoghi. Eccezione che la Corte ha respinto: la medesima eccezione era già stata sollevata in Italia, dicendo che l'uomo è oggetto di un procedimento penale in Svizzera. «Il giudice – ha spiegato Pagnamenta – l'ha evasa dicendo che non era fondata e che i fatti storici non sono gli stessi. In questo procedimento non parliamo di contraffazione ma di truffa». Il procedimento continua quindi regolarmente con l'interrogatorio degli imputati presenti. I tre devono rispondere di ripetuta truffa: tra il novembre 2017 e il giugno 2018, tramite società a loro riconducibili, avrebbero ripetutamente ingannato con astuzia dipendenti di enoteche, società di vendita al dettaglio e all'ingrosso e ristoratori, vendendo migliaia di bottiglie di vino contraffatto. Vino imbottigliato da enologi piemontesi sulle quali erano state apposte etichette e capsule false. Una truffa quantificata in circa un milione e mezzo di franchi, in parte restituiti. A far scattare i controlli è stata la segnalazione di alcuni clienti abituali agli importatori.
L'accusa è sostenuta dalla procuratrice pubblica Raffaella Rigamonti. Le difese sono rappresentate dagli avvocati Sandra Xavier, Pascal Frischkopf, Olivier Ferrari, Pierluigi Pasi e Mattia Bordignon. Il processo dovrebbe durare tre giorni.