Dagli Usa alla Germania, dalla Spagna alla Turchia, tante compagnie militari private sono presenti in vari Paesi, dove controllano risorse e potere
Lomé (Togo) – Il mondo delle Compagnie militari private (Cmp), o “mercenari”, sta crescendo radicalmente in Africa. La stampa occidentale continua a focalizzarsi sulla Wagner russa, quando invece sono numerose le Cmp americane, europee, mediorientali e asiatiche, molto più potenti di Wagner, che sono riuscite a firmare contratti con decine di Stati africani. Con il relativo abbandono di Afghanistan e Iraq, i nuovi teatri di guerra africani rappresentano una preziosa opportunità per vendere capacità militari, logistiche, intelligence, sicurezza informatica, oltre a strumenti di propaganda. Si tratta di un settore complesso dove Cmp di diverse nazionalità possono scontrarsi in un determinato Paese africano, o combattere fianco a fianco con l’altro.
Le cosiddette guerre per procura sono un fenomeno antico, ma negli ultimi anni sembrano aggravare scenari già complicati invece di risolverli. A causa dell’ondata jihadista nel Sahel e dei continui conflitti per le materie prime, diversi Stati africani hanno richiesto o accettato l’aiuto di Cmp straniere che possono essere pagate in denaro o in concessioni minerarie. “Amentum, appaltatore della difesa statunitense, sostiene dall’anno scorso il Benin nella lotta contro il terrorismo islamico – spiega una nota del governo beninese –. Amentum rafforzerà la risposta delle nostre Forze armate (Fab) nel sud e nel nord del Paese”. Gli attacchi jihadisti si sono decuplicati in Benin tra luglio e dicembre del 2022 rispetto allo stesso periodo nel 2021. Amentum si è guadagnata anche un altro contratto in Niger dove fornirà all’esercito locale 40 veicoli capaci di resistere allo scoppio delle mine antiuomo messe dai militanti islamici.
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Compagnia militare privata in Liberia
Lo scorso febbraio Amentum ha comprato la Pacific architects and engineers (Pae), nota Cmp statunitense che ha avuto in passato come clienti i servizi segreti americani, le Nazioni unite e il ministero della Difesa britannico. L’anno scorso invece era intenzionata ad addestrare l’esercito nigeriano occupato a combattere i jihadisti di Boko Haram. Anche la defunta DynCorp, nota per i suoi trascorsi in Somalia e Angola, è stata completamente assorbita da Amentum nel 2020. Un altro conglomerato di Cmp americane è il Constellis Group, fondata nel 2003 da ex militari e consiglieri della Casa Bianca come Tom Katis, fondatore della Cmp “Triple Canopy”, John Ashcroft, ex procuratore generale degli Stati Uniti, e l'ammiraglio Bobby Ray Inman, ex direttore della National security agency. Il Constellis Group deriva dalla fusione di Cmp come Triple Canopy, Academi, e Olive Group, quest’ultima fondata da generali israeliani.
Tutte società con esperienze in Stati come la Repubblica Democratica del Congo (Rdc), brulicante di gruppi armati in lotta per le risorse naturali; la Somalia, minacciata dai jihadisti di al Shabaab, varie milizie claniche, e i pirati nell’Oceano Indiano; e il Mozambico, dove nel 2017 i militanti islamici hanno occupato il nord del Paese decapitando e uccidendo migliaia di civili e soldati mozambicani, oltre a diversi mercenari, soprattutto russi e sudafricani. Nel settembre del 2016, il Constellis Group è passato sotto il controllo del fondo di investimento Apollo Global Management. Alcune Cmp straniere propongono guardie di sicurezza e auto blindate a favore di ambasciate, organizzazioni non governative, società e abitazioni private.
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Contractor al lavoro in Africa
È il caso della GardaWorld, con sede a Montreal, in Canada, ma i cui 120mila dipendenti lavorano in molti Stati africani come Burundi, Malawi, Ruanda, Zambia e Uganda. GardaWorld sta avendo problemi in Libia dopo che alcuni membri del suo personale sono stati indagati e arrestati ad aprile. Nel 2015, GardaWorld ha però rilevato la Cmp britannica, Aegis defence services. Quest’ultima è stata fondata da Tim Spicer, ex amministratore delegato della Sandline International, una defunta Cmp nata insieme alla collaborazione con Simon Mann, leggendario mercenario inglese coinvolto nel tentativo di colpo di Stato in Guinea Equatoriale nel 2004 e il cui figlio, Jack Mann, ha fondato la sua Cmp “Alma Risk”. Mann-figlio è stato fermato a Malta alla fine dell’anno scorso mentre si recava in Libia con 15 dei suoi colleghi.
“Gran parte delle Cmp nascondono la vera natura delle loro attività – afferma un rapporto di Transparency International (Ti) –. È inoltre meno noto il loro ruolo nell'alimentare corruzione e conflitti in Paesi stranieri”. Proprio per questo, insieme alla presenza di tali società in Africa stanno aumentando anche le critiche contro questo settore. Il nigeriano Bankole Adeoye, commissario dell’Unione africana (Au) per gli affari politici, ha fatto appello per la “totale esclusione dei mercenari dal continente africano”. Invece, la corsa delle Cmp verso l’Africa sembra essere appena cominciata. In Somalia, la statunitense Bancroft Global Development ha fornito servizi all’esercito nazionale, alle forze dell’Unione africana e ha addestrato i membri di Danab, un’unità militare somala incaricata di assassinare i militanti di al Shabaab con l’aiuto dell’esercito americano.
Aegis/Australia Dept of Defence
Esercitazione di uomini della Aegis Defence
Sempre in Somalia, la francese Secopex ha discusso un contratto con la leadership politica e militare nel nord del Paese dopo aver lavorato per l’ex presidente della Costa d’Avorio, Laurent Gbagbo, prima delle violenze nel 2010 e del suo conseguente arresto. Le tedesche Asgaard e Xeless sono legate da anni a Stati come Sudan, Sud Sudan, Kenya, Rdc, Nigeria, Somalia e Mauritania. Asgaard aveva causato uno scandalo quando si era accordata per fornire sicurezza, armi e munizioni a un signore della guerra e politico somalo durante l’embargo dell’Onu contro le armi in Somalia. Le spagnole Mitra, Geoacenter, e Prosegur, hanno esperienze con la lotta contro il terrorismo in Niger e una base in Sudafrica. Il gruppo Omega consulting è ucraino e ha lavorato in Mali e Burkina Faso, spesso pattugliando siti minerari e fornendo la scorta ad aziende private straniere.
Oltre alle Cmp occidentali, c’è la turca Sadat Defence, legata al presidente Recep Erdogan e desiderosa di vendere i suoi servizi sia ai governi che ai ribelli, soprattutto nelle zone di frontiera del Sahel. Questa Cmp, capace di reclutare mercenari europei e asiatici, è stata persino accusata di “sostenere i gruppi islamici contro il terrorismo di Stato” e di essere a contatto con gruppi jihadisti in Nigeria, Mali e Centrafrica. Per vari governi occidentali, sono invece forti le preoccupazioni riguardo alle Cmp che provengono dalla Cina. Fino ad ora sembrano aver fatto operazioni soprattutto nel settore marittimo, proteggendo gli equipaggi e scontrandosi con la pirateria, ma molti prevedono un loro coinvolgimento nei conflitti di vari Stati africani dove la Cina ha investito decine miliardi di dollari negli ultimi anni. La figura del mercenario è una delle più antiche nella storia dell’umanità. Nonostante alcuni tentativi di renderlo meno popolare, il mercenariato sembra un male necessario che, a causa delle ultime risorse naturali, in Africa sarà destinato a crescere.