I lavori a Dundori dovrebbero iniziare a breve, ma per completare il progetto (con cucina, mensa e dormitorio) da 350-400mila franchi servono altri fondi
Dovrebbe partire a breve la costruzione di una scuola nel villaggio di Dundori, in Kenya. E questo grazie all’intraprendenza e al legame sviluppato negli ultimi anni con il Paese africano da Elisa Beretta, presidente dell’associazione Ciel Kenya: «Recentemente il governo ha rilasciato l’atto di proprietà per il terreno dove sorgerà la struttura. Cominceremo con una prima tappa, che prevede la realizzazione delle aule e dei servizi igienici, così da poter iniziare a offrire l’istruzione ai bambini». Per veder sorgere l’intero comparto – composto anche da cucina, mensa e dormitorio – è infatti ancora necessario raccogliere fondi, visto che il costo totale dell’opera si situa tra i 350mila e i 400mila franchi. E proprio in questo contesto, l’associazione organizza – in collaborazione con la compagnia teatrale Karakorum – il prossimo 13 maggio, dalle 18.30, una cosiddetta ‘Cena con delitto’ al Centro Benessere Gimnasium di Castione (via San Bernardino 24). L’intero ricavato sarà devoluto ai progetti dell’associazione Ciel Kenya e sarà in particolare utilizzato proprio per la scuola a Dundori. Gli interessati possono iscriversi su https://cielkenya.ch/cena-con-delitto entro il 5 maggio.
Tutto nasce da un evento tragico: il crollo di una diga nel 2018 nella regione di Nakaru, dove si trova anche Dundori. «A seguito di questo drammatico avvenimento molti bambini sono rimasti orfani», afferma a ‘laRegione’ Beretta. «Ho quindi sentito il bisogno di fare qualcosa per aiutarli. E così è emersa l’idea di acquistare un terreno sul quale realizzare una scuola, per offrire a questi bambini un’istruzione, pasti e un tetto». Beretta ha però capito immediatamente che non era possibile portare a termine un progetto così importante privatamente: «Abbiamo pensato che il modo migliore per promuoverlo e per raccogliere fondi fosse quello di fondare un’associazione», che è poi effettivamente nata nel febbraio del 2022.
L’amore per l’Africa e la voglia di aiutare di Beretta era in ogni caso già presente prima, ovvero dal 2017 quando si è recata «per la prima volta a fare volontariato in una scuola in Kenya». Un’esperienza che l’ha toccata profondamente, tanto che in seguito è «tornata regolarmente ad aiutare i bambini del posto», restando ogni volta circa un mese. Questa regolarità permette inoltre «di veder crescere i ragazzi: è quasi come fare un percorso insieme. È come se si creasse quasi una famiglia e questo è fantastico». In generale, «con conoscenti e amici abbiamo poi sempre cercato di raccogliere fondi per portare avanti progetti, come l’acquisto di serbatoi per l’acqua, banchi nuovi od offrire cure sanitarie».
Ma oltre alla scuola, quali sono le altre attività benefiche che porta avanti l’associazione? «Offriamo anche la possibilità – spiega la presidente di Ciel Kenya – di effettuare adozioni a distanza: in questo modo è possibile permettere a bambini del posto di frequentare una scuola nelle vicinanze del terreno dove sorgerà quella nuova, offrendo la retta scolastica e altro materiale come divise o scarpe». Beretta ricorda infatti che l’istruzione nel Paese africano è a pagamento e che quindi spesso vi sono famiglie od orfani che non possono permettersela. «Diamo inoltre la possibilità, a chi vuole, di andare in loco a fare volontariato con i bambini, sempre nella stessa scuola».
Insomma, i mezzi finanziari sono importanti per garantire un futuro alla popolazione, in particolare nella situazione internazionale attuale caratterizzata da un aumento dei prezzi e del costo della vita, anche in Africa. L’associazione permette quindi di raccogliere fondi a scopo benefico organizzando eventi (cene, ma anche concerti), così come attraverso la vendita (sul sito www.cielkenya.ch o in vari mercatini) di «prodotti realizzati ad esempio con stoffe acquistate in Kenya o creati direttamente sul posto. In questo modo sosteniamo anche l’economia locale», precisa la presidente. Beretta ha anche pubblicato un’autobiografia intitolata ‘Spicchi di Speranza’: «Si tratta di un libro che racconta la mia vita e quindi anche le diverse esperienze vissute in Kenya. Il ricavato della vendita va anch’esso interamente a favore dell’associazione». Non da ultimo, per realizzare completamente la scuola a Donduri servirà anche la collaborazione di altre fondazioni benefiche: «Un aiuto che sarebbe importantissimo per garantire un futuro dignitoso a bambini e ragazzi».