Andreotti (Divisione giustizia): stiamo finalizzando la proposta di potenziamento e di adeguamento delle competenze, a maggio il progetto di messaggio
La Pretura penale necessiterebbe di un potenziamento immediato, afferma il Consiglio della magistratura nel rapporto sullo stato di salute della giustizia ticinese nel 2022. Al Dipartimento istituzioni il tema è noto. Dipartimento – fa sapere, interpellata dalla ‘Regione’, la responsabile della Divisione giustizia Frida Andreotti – che per il tramite della stessa Divisione «sta finalizzando, in collaborazione con la Pretura penale, la proposta da un lato di aumentare l’organico dell’autorità giudiziaria in questione, attribuendole un giudice ordinario per far fronte all’aumento del carico di lavoro registrato negli ultimi anni; dall’altro di allineare la competenza sanzionatoria della Pretura penale a quella prevista dalla procedura del decreto d’accusa del Codice di procedura penale, ossia dagli attuali tre a sei mesi di detenzione, la pena pecuniaria dalle attuali massimo 90 aliquote a 180 e il lavoro di pubblica utilità dalle attuali massime 360 ore a 720».
Un giudice in più dunque per la Pretura penale. Rinforzo e adeguamento delle competenze dell’ufficio giudiziario che dovranno dapprima tradursi in un messaggio governativo. Dopodiché la parola passerà al Gran Consiglio. «La nostra intenzione come Dipartimento istituzioni è di sottoporre il progetto di messaggio all’approvazione del Consiglio di Stato nel corso del prossimo mese di maggio», indica Andreotti.
Entrata in funzione nel gennaio del 2003, sede a Bellinzona, la Pretura penale si compone di cinque giudici: il presidente e i quattro pretori di valle i quali all’occorrenza fungono da giudici penali di prima istanza. I cinque magistrati si pronunciano sulle opposizioni, tra l’altro, ai decreti d’accusa emanati dal Ministero pubblico con la relativa proposta di pena. L’ufficio giudiziario si occupa del cosiddetto penale minore, sebbene quest’ultimo rappresenti oggi il grosso delle vertenze trattate dalle Corti penali cantonali. “Da ormai sei anni – evidenzia il Consiglio della magistratura (Cdm) nel rapporto pubblicato pochi giorni fa – l’accumulo di giacenze è troppo elevato per poter assicurare un’evasione delle pratiche nel rispetto del principio di celerità che regge la procedura penale e che assume ancor più importanza per i reati meno gravi ma sovente influenti nella vita del comune cittadino”. La Pretura penale, aggiunge l’autorità che vigila sul funzionamento dell’apparato giudiziario ticinese, si trova confrontata “non solo con un numero di opposizioni a decreti d’accusa in entrata costantemente elevato, ma anche con un aumento della difficoltà media dei casi sottoposti al suo giudizio, tra i quali ve ne sono sempre più relativi a reati finanziari”. Per il Cdm, di conseguenza, non si potrà prescindere dal potenziamento “con almeno un magistrato a tempo pieno”.
Riprende la responsabile della Divisione giustizia: «Siamo consapevoli della necessità e dell’urgenza del potenziamento, tant’è che è stato uno dei temi affrontati dal direttore del Dipartimento istituzioni Norman Gobbi nel recente incontro fra il Consiglio di Stato e il nuovo Consiglio della magistratura», quello in carica da gennaio e presieduto dal giudice d’Appello Damiano Stefani.
Sempre nel rendiconto 2022, il Cdm considera necessario anche “un rafforzamento” in termini di risorse umane della Carp, la Corte di appello e revisione penale... «Proprio la scorsa settimana il Tribunale di appello ha formalizzato una richiesta di potenziamento del numero di vicecancellieri per la Carp, che andremo ora ad approfondire», assicura Andreotti. Non solo: «Abbiamo anche delle richieste di potenziamento temporanee da parte di due uffici giudiziari, tra cui quello dei giudici dei provvedimenti coercitivi».
I rinforzi hanno comunque un costo. Come si conciliano con la prevista manovra di rientro del governo per conseguire il pareggio di bilancio dei conti cantonali entro fine 2025? «I potenziamenti postulati rispondono a un’esigenza operativa nell’ottica del buon funzionamento, in questo caso, della giustizia penale – sottolinea la direttrice della Divisione giustizia –. Il Consiglio di Stato valuterà la proposta di assegnare un giudice ordinario in più alla Pretura penale contestualmente alla manovra di rientro. Per avere una giustizia efficiente occorre comunque dotare la Magistratura di risorse adeguate. E una giustizia efficiente è nell’interesse dell’intera collettività».