Bellinzonese

Nel Bellinzonese il trasporto pubblico punta sull’elettrico

Obiettivo decarbonizzare l’intera flotta, a partire dai bus della linea 1. La Commissione regionale dà pure notizia che parteciperà al Pab5

Alex Malinverno (Autopostale) e Simone Gianini nel marzo 2021 davanti al veicolo elettrico utilizzato per la fase pilota
9 marzo 2023
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Dopo essere stato pioniere in Ticino della mobilità pubblica ibrida, con 8 veicoli a propulsione combinata introdotti dal dicembre 2014, il Trasporto pubblico del Bellinzonese (Tpb) prosegue nel processo che ha l’obiettivo di andare man mano a decarbonizzare l’intera flotta. Già a partire dal prossimo anno (l’auspicio è giugno 2024) è infatti previsto che il parco veicoli venga dotato di bus elettrici che faranno della linea 1 (Castione-Arbedo–Bellinzona-Giubiasco-Camorino) la prima a propulsione esclusivamente elettrica del Tpb. Lo comunica la Commissione regionale dei trasporti del Bellinzonese (Crtb), che ha accolto con entusiasmo l’idea dopo aver esaminato le conclusioni dello studio svolto da Autopostale nel 2021 tramite la sperimentazione di un bus elettrico sulle strade del Bellinzonese.

Come detto l’entrata in funzione dei primi bus esclusivamente elettrici è visto come il primo passo del processo di elettrificazione dell’intero Trasporto pubblico del Bellinzonese, "migliorandone così ulteriormente – in termini di consumi, rumore ed emissioni atmosferiche – la concorrenzialità, la comodità e l’immagine positiva, tanto per gli utenti, quanto per chi abita in corrispondenza di una linea del trasporto pubblico", evidenzia la Crtb in una nota stampa. «In base ai riscontri avuti, uno degli elementi più apprezzati durante il test condotto da Autopostale è l’assoluta silenziosità di questo sistema, molto interessante per i passeggeri, ma anche per i cittadini che abitano nelle vicinanze delle strade dove passano i bus», sottolinea Simone Gianini, presidente della Crtb, il quale sottolinea come la sperimentazione abbia inoltre dimostrato che «il maggior costo per l’elettrificazione della linea 1 è veramente minimo rispetto alla spesa attuale». I municipi dei comuni interessati dalla linea 1 (Bellinzona e Arbedo-Castione, che contribuiscono alla metà del finanziamento assieme al Cantone) hanno già espresso il proprio parere positivo.

Nel Pab5 subito coinvolte le associazioni sovracomunali

Ma sono due le novità annunciate oggi dalla Crtb, che riferisce infatti che parteciperà al Programma d’agglomerato di quinta generazione (Pab5). I lavori di elaborazione inizieranno già questa primavera e, oltre all’organizzazione classica con una direzione di progetto e operatori tecnici coordinati dalla Commissione stessa e dai servizi cantonali del Dipartimento del territorio, è previsto il coinvolgimento sin dalle fasi iniziali anche di associazioni sovracomunali che trattano specificatamente i temi degli insediamenti, del paesaggio e della mobilità. Una prima bozza di documento con il riconoscimento dello stato attuale e degli obiettivi futuri, così come delle misure e delle opere che verranno proposte per raggiungerli, è previsto che venga pubblicato nella seconda metà del prossimo anno per poi consolidare il documento finale, che dovrà essere consegnato alla Confederazione entro l’inizio del 2025. L’orizzonte di realizzazione, dopo l’approvazione del Parlamento federale, è quello del 2030. «Per Bellinzona in particolare si tratterà di inserire nel Programma d’agglomerato alcune opere importanti che figurano nel Programma d’azione comunale elaborato due anni fa – spiega il presidente della Crtb nonché vicesindaco della Città –. Si tratterà dunque di confrontarsi e ragionare su alcuni grandi temi come l’apertura del semisvincolo prevista alla fine del 2024, la realizzazione della fermata ferroviaria in Piazza Indipendenza con orizzonte 2030 e l’ulteriore sviluppo della rete ciclabile. In generale, si ragionerà su obiettivi che possano portare ad accrescere la qualità di vita e in particolare la sostenibilità della mobilità regionale». E l’intenzione di coinvolgere le associazioni sovracomunali già nelle prime fasi del Pab «va proprio in questa direzione e concretizza anche l’auspicio di una maggiore condivisione del risultato finale».

‘Vantaggio di ottenere importanti sussidi federali’

La decisione di aderire al Pab5 è stata presa dopo la positiva esperienza dei Programmi d’agglomerato di seconda e di terza generazione (Pab2 e Pab3), giunti oramai a un buon punto di realizzazione con opere preventivate in circa 80 milioni di franchi, di cui circa 30 cofinanziati dalla Confederazione. Citiamo ad esempio il nuovo nodo intermodale delle stazione Ffs di Bellinzona, l’introduzione del Trasporto pubblico del Bellinzonese (con anche la creazione di nuove fermate e la progressiva conformazione dei marciapiedi a norma per persone con disabilità), lo sviluppo della rete ciclabile regionale segnatamente con la costruzione di tre passerelle ciclopedonali. Dovrebbero poi partire a breve i lavori per la realizzazione della ciclopista Castione-Lumino (quantomeno per la parte a nord, ritenuto che per la parte in paese a Castione è ancora pendente un ricorso) e la progettazione definitiva del nodo intermodale della stazione Ffs di Giubiasco. Il Bellinzonese, così come altri agglomerati ticinesi, non aveva partecipato alla quarta generazione, visto che le opere in via di realizzazione erano già parecchie e per dare ai Comuni il tempo di sviluppare visioni di opere a lungo termine come si trovano nel Pac di Bellinzona. «Il vantaggio di partecipare a un programma di agglomerato – conclude Gianini – è proprio la possibilità, se approvati, di ricevere importanti sussidi federali per opere che, oltre a essere realizzabili, devono concorrere a uno sviluppo migliore rispetto a quello che si avrebbe senza la loro realizzazione».

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