Il Municipio si prepara a introdurre altre dodici zone sul territorio comunale, alla luce dell’Ordinanza scattata a gennaio
La rete delle strade a velocità ridotta a Mendrisio si va infittendo. Sette le zone 30 sin qui operative sul territorio di cinque Quartieri della Città; dodici quelle messe in ‘cantiere’ e che allargano, peraltro, anche il raggio di azione... sul campo. Il Municipio locale ha già firmato il suo preavviso e a breve il dossier sarà recapitato al Dipartimento del territorio. Si attende solo che la nuova Ordinanza entri in vigore, come fa sapere lo stesso esecutivo dando seguito alle sollecitazioni di un drappello di consigliere e consiglieri dell’Alternativa. A livello comunale, del resto, gli strumenti, anche finanziari, non mancano. Già nel 2018 il Comune ha messo sul tavolo, infatti, un credito quadro di un milione e 250mila franchi. Un investimento che, in questi anni, ha dato modo di far rallentare gli utenti della strada – a beneficio della qualità di vita di tutti – in alcuni dei luoghi sensibili all’interno del perimetro del comune.
L’autorità comunale, con il nullaosta del legislativo, ha concretizzato così la sua politica della mobilità intervenendo nel nucleo e nella zona delle scuole di Arzo, nel ‘cuore’ dei Quartieri di Genestrerio e Ligornetto (dove si è agito anche in località Stramonte) e nel centro di Rancate (assieme al comparto San Giovanni, con un’estensione a via ai Grotti), senza trascurare Mendrisio, con via Angelo Maspoli (l’anello del comparto FoxTown), l’area di via Lanz-via San Martino-via E. Dunant-via E. Guisan. Una prima fase alla quale la Città vuole farne seguire una seconda, attingendo sempre a quel credito quadro e progettando, come detto, un’altra dozzina di zone 30.
Un’operazione che si muoverà su due canali paralleli dopo il varo della nuova Ordinanza federale. Ordinanza che, nella sostanza, ha modificato approccio e procedure. In effetti, per realizzare una parte delle future strade a 30 chilometri orari non servirà più un preavviso preliminare; per una parte sarà ancora necessario. Nel primo elenco il Comune ha intenzione di iscrivere Genestrerio, Meride e altri quattro luoghi sul territorio del Quartiere di Mendrisio, a cominciare da piazza del Ponte – in attesa di una riqualifica radicale –, e a seguire la zona di San Martino, via Cattaneo e via alle Cantine. Mentre nel secondo si segnalano Arzo, Besazio, Capolago, Salorino, Somazzo e Tremona.
L’impressione, d’altro canto, almeno degli autori dell’interrogazione recapitata verso fine gennaio, è quella che oggi possa essere stata spianata la strada verso le zone 20 e 30. In effetti, dal primo gennaio scorso, come ricorda il Municipio di Mendrisio, "le autorità non dovranno più redigere un’analisi tecnica per disporre zone 30 su strade non destinate prevalentemente al traffico veicolare, eliminando così all’apparenza ostacoli burocratici e semplificando la creazione di tali zone". In realtà, fa notare ancora l’esecutivo, la modifica dell’Ordinanza federale è "più vincolante di quanto potrebbe apparire, non portando quindi a una particolare accelerazione nella realizzazione delle zone 30". Le istituzioni locali, in ogni caso, non hanno mancato di esplorare il nuovo terreno. "Nel mese di dicembre – informa il Municipio –, il dicastero Sicurezza pubblica e il dicastero Costruzioni hanno avuto un incontro specifico con l’Ufficio cantonale della segnaletica e degli impianti pubblicitari (Usip), responsabile dell’avviso cantonale vincolante per l’implementazione delle zone 30 e della segnaletica stradale in generale". Ed è in questa circostanza che il rappresentante dell’Usip ha illustrato le attuali regole. Di fatto, "solo ad alcune strade/situazioni verrà concessa una semplificazione dell’incarto, nella fattispecie solo per le strade comunali residenziali (definite, non di collegamento) con volumi di traffico ridotti". Agevolazione che si traduce nello stralcio di una perizia ad hoc, e di conseguenza di un preavviso preliminare. Documento, quest’ultimo, che rimane imprescindibile quando si tratta di "progetti limitrofi a strade cantonali o con volumi di traffico ritenuti importanti". Va detto, come fa memoria ancora l’autorità cittadina, che "Usip e Ustra (l’Ufficio federale delle strade, ndr) devono ancora definire i dettagli specifici riguardo gli standard in riferimento ai volumi di traffico che classificano un asse, i quali verranno verosimilmente comunicati nella seconda metà del corrente anno". Dovendo, quindi, tirare le somme, di questa ‘riforma’ i Comuni, si fa capire, beneficeranno in parte: restano infatti le verifiche tecniche. A essere rivisti al ribasso saranno, semmai, i costi di progettazione.