Il Municipio scrive a Dipartimento del territorio e Ustra. E motiva: ‘Mendrisio non ha fatto nulla per ridurre gli effetti negativi sul traffico’
Si alzano i toni attorno al cantiere stradale nel nucleo di Ligornetto. A non mandarle a dire è il vicino di Mendrisio, il Municipio di Stabio, il quale martedì ha chiesto l'intervento perentorio delle autorità superiori. Chiuso, dal 27 novembre scorso, il ‘cuore’ del Quartiere per lavori di sottostrutture e posa della pavimentazione fonoassorbente e cresciuti i problemi del traffico, giunti a questo punto, sollecita l'Esecutivo locale, bisogna "imporre le misure necessarie per ridurre gli effetti negativi sulle arterie cantonali e federali". Anche perché, si lamenta, il Comune del capoluogo è "il perturbatore per comportamento e per situazione di questi disagi". Non solo, si mette il carico, tanto le richieste di Stabio quanto quelle del Dipartimento del territorio di introdurre dei rimedi sono rimaste lettera morta. Come dire che ce n’è quanto basta per bussare alla porta del Dipartimento, dell'Ufficio federale delle strade - ‘titolare’ della superstrada - e della Commissione regionale dei trasporti, destinatari appunto di una missiva.
Stabio ha portato anche le ‘prove’ (allegate alla lettera). A fotografare la situazione attuale della viabilità nel comprensorio ci sono le immagini e il Rapporto della Polizia comunale, che ha manifestato all'Esecutivo del paese di confine "la sua preoccupazione". Del resto, si rimarca, la situazione è "purtroppo sotto gli occhi di tutti". Nodo gordiano la chiusura al via vai veicolare di via Apollonio Pessina, via Eugenio Bernasconi, via Carlo Colombara e via Cantun Sota. E questo "nonostante i lavori interessino unicamente la via Cantun Sura". Ma la vera questione, motiva ancora il Municipio di Stabio nel suo scritto, è che Mendrisio non solo non ha raccolto l'invito rivolto già l'estate scorsa - in occasione della prima tappa del cantiere - del Dipartimento del territorio, ma non ha "neppure condiviso con la scrivente autorità possibili soluzioni per limitare l’impatto negativo sul Comune di Stabio come pure con le autorità federali e cantonali per ridurre i disagi causati sulle arterie stradali di loro proprietà". Difficoltà di spostamento che toccano da vicino, peraltro, anche chi vive e lavora a Ligornetto, come testimoniato su queste colonne da commercianti, autori di una lettera aperta alle istituzioni di Mendrisio, e mamme, alle prese con il problema di far arrivare in orario i figli a scuola.
Per Stabio le conclusioni sono presto tirate: "I cittadini del Comune non devono essere ostaggi del proprio territorio". Soprattutto, quando i serpentoni di auto sono quotidiani. "Le arterie stradali cantonali di via Pioppi, via Ligornetto, via Segeno, via Dogana e via Croce Campagna – si rendono attenti Dt e Ustra – sono interessate da lunghe colonne". E la superstrada non è da meno: lì le code nelle ore di punta serali, si annota, raggiungono l'autostrada. Uno stato di cose che rappresenta, "un pericolo ritenuto molto importante da Ustra". Quello stesso Ufficio federale delle strade che giusto un mese fa annunciava l’introduzione all'incrocio semaforico di Stabio est come sulla A24 (e a Falcette) di sensori in grado di segnalare la presenza di vetture in colonna e contribuire così ad aumentare la sicurezza e fluidificare i flussi, in particolare verso la dogana di Gaggiolo. Un intervento costato 100mila franchi.
Lo scenario a ridosso della superstrada preoccupa anche Ustra?, chiediamo. Al momento, ci fa sapere il portavoce Eugenio Sapia, «stiamo monitorando la situazione e come essa sta evolvendo. È troppo presto per prendere eventuali provvedimenti».
L'autorità di Stabio, però, non sembra propensa ad aspettare oltre. E si attende dei provvedimenti, e subito. Tra questi, si rilancia ancora nella missiva, figurano "l’immediata apertura al transito di tutte le strade comunali di Mendrisio non interessate da lavori stradali e l’introduzione di una regolamentazione con agenti di sicurezza privati dell’intersezione semaforica all’uscita di Stabio Est. Questa intersezione – si chiarisce – non è più infatti in grado di gestire in modo ottimale il traffico".
Il punto, sgombra il campo dal canto suo il capodicastero Sicurezza pubblica di Mendrisio, Samuel Maffi, è che «allo stato attuale non si vedono soluzioni alternative». Quando raggiungiamo il municipale, in un martedì di seduta, la lettera non è ancora arrivata tra le mani dell'Esecutivo. E questa mediatizzazione del problema non è che proprio piaccia molto. «Anche se capisco che in questo periodo ogni realtà comunale avanzi le sue rivendicazioni, davanti al proprio elettorato – punzecchia Maffi –. D'altra parte, nei giorni scorsi i due sindaci – Samuele Cavadini di Mendrisio e Simone Castelletti di Stabio, ndr – si sono sentiti e dalla Città è arrivato l’invito a incontrarsi. Del resto, entrambi concordano sul fatto che il tema è sì politico, ma soprattutto tecnico. Preso atto della presenza del cantiere e che i lavori vanno fatti».
Il capodicastero Sicurezza pubblica ribadisce poi la disponibilità all'ascolto. «Se c’è qualcuno che intravvede una soluzione che possa migliorare la situazione, noi siamo sempre aperti a ogni suggestione». E questo, ricorda, fin dalla fase iniziale dei lavori. Tant‘è, conferma Maffi, che in accordo con il Cantone si è preservato il passaggio della linea di servizio pubblico che collega Mendrisio a Stabio-Gaggiolo. E in quel contesto, ribadisce, «nessuno ha detto che l'approccio non andava bene o che c'era una soluzione migliore».
Come si esce da questo ’ingorgo' di polemiche? «Il tema adesso è che da parte nostra è dichiarata la volontà di affrontare la questione con educazione ed eleganza e di sederci attorno a un tavolo con tutti gli attori, partendo dal presupposto che la tematica è molto tecnica: dobbiamo parlare tutti la stessa lingua». In effetti, il Dicastero costruzioni è già stato incaricato, ci dice Maffi, di preparare questo incontro.
E in merito all'osservazione di Stabio che i lavori non hanno avuto effettivamente inizio? «In realtà si stanno conducendo dei carotaggi puntuali per capire cosa si troverà nel sottosuolo una volta avviati gli scavi. Una operazione non compatibile con una apertura al traffico del nucleo». Trovare un punto di compromesso, insomma, non sarà facile.