Si punta sulla sostenibilità ambientale e l’autonomia energetica; un impianto fotovoltaico renderà indipendente la stazione e il surplus finirà in rete
A Bosco Gurin, purtroppo, non si è vista tanta neve nelle ultime stagioni invernali. Ma il sole, sulle montagne del villaggio walser, non è mai mancato e non mancherà mai. E questo aspetto ha portato l’ingegner Giovanni Frapolli, proprietario degli impianti di risalita della località turistica alto valmaggese, a una riflessione: sfruttare l’ottima insolazione tutto l’anno per costruire, in quota, in zona Ristorante Rossboda, un nuovo impianto fotovoltaico in grado di produrre energia per far funzionare seggiovie e skilift, rendendo autonoma la stazione dal punto di vista del fabbisogno. Ma non solo. L’energia prodotta in esubero dai pannelli solari verrà infatti immessa nella rete pubblica della Società elettrica Sopracenerina (Ses), che l’acquisterà.
La domanda di costruzione per questo nuovo progetto è già stata inoltrata. Si tratta, in sintesi, di un impianto fotovoltaico a terra, posto a valle del ristorante, su un pendio rivolto ovviamente a sud, in zona Solzgaba, della potenza di 1 MWp (l’equivalente del fabbisogno annuo di circa 250 abitazioni).
La ‘svolta ecologica’ dei pannelli, 2’307 in totale distribuiti su una superficie di 2’000 metri quadrati, consentirà il risparmio di grossomodo 500 tonnellate di CO2 all’anno. La corrente continua prodotta verrà trasformata in corrente alternata e trasferita nella cabina di distribuzione ubicata nello scantinato del ristorante. L’indice di performance dell’impianto, proprio per la sua posizione e l’altitudine (siamo a 2mila metri di quota, dove l’aria è più ‘pulita’ e l’irradiamento solare ottimale) è altissimo, si parla di oltre 1’200 kWh. A livello d’investimenti, saranno invece necessari circa due milioni di franchi (dai quali andranno dedotti sussidi federali e cantonali dell’ordine del 20%).
«L’idea di un impianto solare del genere – spiega il promotore Giovanni Frapolli – è nata dopo che mi era stato proposto di dotare il tetto piatto della base di Lodrino della Heli-Tv di pannelli fotovoltaici. Progetto che realizzerò. Mi sono chiesto perché allora non fare altrettanto a Bosco Gurin, dove il sole non manca certo? Anche la Ses era interessata all’idea, ed è per questo che mi sostiene nell’operazione. Quello del Rossboda sarà un impianto dal grande rendimento e anche se piove o nevica, la capacità di carica non è affatto compromessa. Le basse temperature inoltre possono addirittura migliorare l’efficienza e l’efficacia di un impianto. Grazie all’energia pulita e rinnovabile prodotta la stazione sarà dunque autonoma; per il funzionamento degli impianti occorre una potenza installata rilevante, di circa 900 kW/h; se pensiamo che all’anno la fattura della Ses ammonta a circa 200mila franchi i calcoli sono subito fatti; l’esubero viene immesso nella rete e mi viene pagato, in modo da rientrare con l’investimento in poco tempo. Teniamo presente quanto costa oggi l’energia (18 centesimi al Kwh) e la sua incidenza sui costi di gestione di una stazione sciistica; ci rendiamo conto che il santo vale sicuramente la candela».
Per quanto concerne l’impatto ambientale e i costi di manutenzione del piccolo parco solare, sono praticamente nulli: «Vado a occupare una pietraia, un pendio incolto, non agricolo e non sottraggo dunque pascolo al bestiame durante la stagione estiva. Non priverà inoltre i turisti dello splendido panorama alpestre che si può godere dalla terrazza e da lassù in generale. Naturalmente quanto progettato non potrebbe essere realizzato se non disponessi delle infrastrutture in quota. Ricordo che quando ho costruito il Ristorante Rossboda, per portare l’elettrificazione e la linea dei 16mila Volt lassù ho dovuto spendere due milioni di franchi. Per quanto riguarda invece la manutenzione, ho costi pari a zero. Le superfici dei pannelli vanno unicamente pulite. L’inclinazione può aiutare a far scivolare meglio e più velocemente i depositi di sporco accumulatisi, evitando così possibili ristagni sui moduli solari (se del caso verrà rimossa la neve che si deposita). Grazie a un’applicazione sul telefonino, avremo sotto controllo in tempo reale tutto l’anno lo stato dell’impiantistica».
Se non vi saranno intoppi, l’impianto fotovoltaico del Rossboda sarà pronto per autunno inoltrato. La svolta ‘ecologica’ della stazione turistica è dunque lanciata. Montagne bianche (si spera) con energia verde.
Concludiamo segnalando che nel fine settimana, la stazione walser sarà aperta, parzialmente (in attesa di precipitazioni nevose); saranno a disposizione degli sciatori il Kids Village in paese, il tappeto mobile, una seggiovia e l’adrenalinica slittovia per chi vuole divertirsi in veloci discese con paraboliche che fanno emozionare. Aggiornamenti sullo stato delle piste, orari di apertura e bollettino meteo sono disponibili sul sito e sull’App per smartphone.